ALEXANDRIA, EGITTO - 29 MARZO 2019: La nuova Biblioteca di Alessandria d’Egitto — Foto di EvrenKalinbacak / Depositphotos.com
La Biblioteca di Alessandria d’Egitto è un simbolo di cultura nell’immaginario collettivo, ma è esistita davvero? La leggenda narra che non solo esistesse, ma fosse anche la migliore e la più grande del mondo antico. Gran parte dei testi che ne facevano parte, però, fu distrutta a seguito di un incendio. Quanto c’è di vero dietro alla leggenda? Una recente ricerca offre nuovi spunti e verità.
Chi ha distrutto la Biblioteca di Alessandria
Anche se pensiamo di sapere tutto tutta Biblioteca di Alessandria, in realtà non si sa tantissimo. Infatti, non siamo a conoscenza di come fosse la struttura nel mondo alessandrino, quanti libri c’erano e di che tipo, se l’incendio sia avvenuto davvero e se è stato dovuto da qualcuno o per caso. Il tutto è avvolto nel mistero anche perché non si sono trovate le tombe di Alessandro Magno e di Cleopatra, mentre altre tombe (anche ben più antiche) sono state ritrovate.
Ci sono alcuni fatti noti dietro al mito della Biblioteca di Alessandria, che fanno pensare sulla sua reale esistenza. La biblioteca è stata descritta 300 anni dopo la sua costruzione. Purtroppo, però, le uniche informazioni che si riescono a ottenere da questa descrizione è che c’era un grande palazzo dove gli studiosi mangiavano e passeggiavano. Non si parla di libri, il che ha fatto pensare a un museo, più che a una biblioteca.
Biblioteca o Museo di Alessandria?
Alcuni affreschi trovati a Pompei hanno mostrato gruppi di filosofi in un ambiente a loro dedicato, ma anche qui non ci sono riferimenti a libri. Chi pensa si parli di un museo fa riferimento alla parola Mouseion greca e alla parola Museum latina, che significavano Tempio delle Muse e dalle quali deriva la parola moderna museo.
I sacerdoti del Tempio delle Muse erano dei dotti che vivevano lì gratis e avevano anche un’indennità. La Biblioteca di Alessandria era finanziata dai re e anche il mondo romano successivo istituirà nei secoli successivi la figura del mecenate, che si occupa del sostentamento e del finanziamento dei letterati. È logico pensare che la Biblioteca di Alessandria fosse quindi una casa per studiosi.
Che cosa conteneva la Biblioteca di Alessandria d’Egitto
Gli ultimi studi datano la realizzazione della Biblioteca all’epoca di Alessandro Magno o del figlio Tolomeo I. Dalle fonti di quell’epoca sappiamo che la biblioteca avrebbe ospitato dai 40 mila ai 700 mila rotoli dell’epoca in greco.
L’incendio sarebbe avvenuto poi con l’arrivo di Giulio Cesare, ma per avere delle accuse nero su bianco si devono aspettare circa 100 anni dal presunto incendio, che avrebbe coinvolto anche parte di Alessandria. Dopo 400 anni dai fatti, si parla ancora della Biblioteca, ma in modo diverso. Infatti, una fonte dell’epoca (siamo nel 55-59 d.C) riferisce di una nuova biblioteca fondata su quella vecchia.
Poi un’incisione in pietra parlerebbe di Domiziano (quindi ancora in seguito) che avrebbe ordinato di copiare dei testi ad Alessandria, perché le copie originali erano state perse in un incendio. Persino l’imperatore Adriano sarebbe stato nella Biblioteca di Alessandria. L’ultima citazione risale al 380 d.C, cioè 400 anni dopo la distruzione. È anche vero che gli imperatori romani conquistarono Alessandria d’Egitto più volte.
Il Tempio delle Muse e il Serapeo
Alessandria d’Egitto non aveva solo una biblioteca - quel Tempio delle Muse vicino al Palazzo reale - ma anche diverse biblioteche più piccole e una seconda grande, chiamata Serapeo (cioè figlia della biblioteca principale). Questa seconda struttura aveva 42.800 rotoli secondo le stime, ma sembra che abbia fatto una brutta fine anche quella. Infatti, nel 391 d.C abbiamo la certezza che il tempio Serapeo collegato alla seconda biblioteca fu distrutto. Non sappiamo se la biblioteca minore fu distrutta in quel momento o prima.
La questione araba della Biblioteca di Alessandria
Nel 642 d.C sembra che ci fossero ancora dei libri, circa 54.000 secondo le attestazioni, a opera di Tolomeo Filadelfo. Pare che ci fu una divisione tra i libri aderenti al Corano e quelli non aderenti, che furono bruciati. Il problema è che anche in questo caso passano 600 anni da quando si sarebbero svolti i fatti a quando si racconta questo episodio nelle fonti.
La Biblioteca Alexandrina
Nel 2002 fu realizzata una nuova Biblioteca Alexandrina. L’idea nasce nel 1980, quando Carl Sagan ne parlò in una serie TV. oggi la nuova biblioteca ospita la più grande collezione digitale di manoscritti storici e una lunga selezione di libri francesi provenienti dall’Africa.
Anche l’UNESCO ha contribuito alla sua realizzazione, completata in 7 anni. La struttura ha anche un Planetario e un Museo della Scienza, oltre a una sala conferenze, 2000 posti per leggere, 7 centri di ricerca e 6 sale per le gallerie. La struttura si può visitare gratuitamente negli orari di apertura: pronti per un viaggio in Egitto?
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La biblioteca di Alessandria: dall’incendio che la distrusse alla nuova Biblioteca Alexandrina
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