

Vorrei cantare con Goran Bregovic
- Autore: Anna Ludovici
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2012
I racconti dei desideri
Piccola casa editrice indipendente, la Montegrappa Edizioni porta avanti ormai da diversi anni il proprio lavoro di valorizzazione di autori emergenti, organizzando concorsi e premi letterari gratuiti aventi come premio la pubblicazione della propria opera. In realtà non sono solo i vincitori a essere pubblicati: spesso opere classificatesi seconde ottengono comunque tale riconoscimento, in quanto giudicate in ogni caso meritevoli di diffusione.
E’ il caso di questo "Vorrei cantare con Goran Bregovic", una breve raccolta di racconti usciti dalla penna di Anna Ludovici che, come è intuibile dal curioso titolo, oltre a essere scrittrice e traduttrice è una studiosa di lingue e culture slave.
In realtà questi racconti non sono tutti ambientati nel mondo slavo, anche se il primo di essi, quello, cioè, che dà il titolo alla raccolta, è una lunga e gioiosa dichiarazione d’amore per il Montenegro, la sua cultura e la sua gente, capace di far sentire l’atmosfera di questo bellissimo Paese senza usare una sola descrizione del suo paesaggio, ma solo attraverso la voce e i sentimenti delle persone. Per il resto, le storie che l’autrice presenta potrebbero tranquillamente svolgersi in Italia come in Slovenia o in Serbia, e solo, a volte, da piccole indicazioni si riesce a capire quale Paese sia il teatro dell’azione. Forse perché le situazioni e i sentimenti che attraversano le nostre vite di ogni giorno non hanno nazionalità, e sarebbe assurdo cercare di ingabbiarli in una determinata area geografica.
Curioso il sottotitolo, "I racconti dei desideri", che sta, ovviamente, a indicare il fatto che ciascuno dei protagonisti ha un desiderio da esaudire, sia esso eclatante come il cantare con il proprio musicista preferito, disperato come il liberarsi da un marito che significa solo schiavitù, evidente come lo svolgere al meglio la propria funzione nell’esistenza, utopico come il cancellare la menzogna dalla bocca delle persone.
Il primo racconto ha un finale sospeso: forse il desiderio di cantare con Goran Bregovic è talmente importante e irraggiungibile da voler rimanere inesitato, per paura di una conclusione negativa o troppa positiva perché il cuore della protagonista possa reggerla. Per il resto, i personaggi a volte raggiungono il loro scopo, a volte no, e a volte, dopo averlo raggiunto, si rendono conto che il risultato è più negativo che positivo. I desideri danno uno scopo alla nostra vita, ma non sempre, una volta raggiunto, lo scopo è quello che ci aspettavamo...
Le trame immaginate dall’autrice sono originali, estrose, a volte vagamente inquietanti. Una donna prigioniera del marito che le impedisce perfino di farsi la ceretta, e contemporaneamente la tradisce con la sua perfetta antitesi. Un sorriso artistico che cambia una vita. Una donna che rischia di annegare e distruggersi nel turbine della perfezione suggerita dai mass media. Un disco di pan di spagna che persegue il proprio scopo nella vita, inconsapevole testimone di una tragedia. Un barista che sperimenta sui propri clienti il siero della verità. Una galleria di personaggi quasi silenziosi, a capo chino, concentrati sulla propria sopportazione e sul riscatto che prima o poi dovrà arrivare, deboli solo in apparenza, in realtà dotati di una forza interiore che permette loro di andare avanti.
E’ comunque una prospettiva aperta alla speranza, quella che viene fuori da questi racconti. La vita può essere grigia, difficile e mettere a dura prova, ma alla fine c’è comunque una luce...
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Vorrei cantare con Goran Bregovic
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C’è un errore nell’articolo. Io ho partecipato al Concorso, e non è assolutamente gratuito. Anzi, rispetto ai vari concorsi in giro è una bella cifretta: 28€. Era solo per correggere.
E’ esatta la precisazione di Lucy, in effetti non sono stata chiara: dicendo che i concorsi sono gratis mi riferivo a quelli riservati a racconti e poesie che portano alla creazione delle varie antologie "Les cahiers du Troskij Café". Il premio "Un fiorino", come specificato nel sito della casa editrice, comporta una quota di partecipazione.