Vivere con filosofia. Saggezza antica per imparare l’arte di vivere di Salvatore Grandone

Cosa possono insegnare i filosofi dell’antichità all’uomo di oggi? Possiamo trarre dalle loro opere, scritte in un lontano passato, lampi di saggezza in grado di illuminarci la strada? A questa e ad altre domande significative, prova a rispondere il libro Vivere con filosofia. Saggezza antica per imparare l’arte di vivere di Salvatore Grandone (Diarkos, 2025).

Il volume si apre “sotto il segno di Apollo”. Sul portico del tempio del dio a Delfi erano affisse tre sentenze, che l’autore porta come esempio e che potranno illuminare le future riflessioni: conosci te stesso; nulla di troppo; fai una promessa e ti troverai nei guai. La prima ci invita a guardare bene dentro noi stessi; la seconda ci ricorda l’importanza della temperanza, del tenere la giusta misura nelle cose; la terza a essere coerenti e a non promettere cose non realizzabili.
L’importanza del concetto di misura ritorna nelle pagine dedicate al filosofo Pitagora. Egli, ben consapevole del fatto che l’uomo è facilmente soggetto a essere preda delle più diverse passioni, proponeva già allora una serie di esercizi mirati a coltivare l’equilibrio dell’anima. L’ascolto della musica può aiutarci a trovare la pace interiore, mentre una passeggiata nei boschi può contribuire a mantenere la nostra stabilità mentale. Alla sera, poi, è utile trovare il tempo per fare un esame delle azioni compiute durante la giornata, per imparare a migliorarci.
Molte sollecitazioni ci vengono anche dall’analisi del pensiero del filosofo Eraclito, da molti considerato oscuro, per le massime brevi ma cariche di significato che ci ha lasciato. Dalle sue parole emerge un invito a non farci offuscare la mente dai desideri sfrenati, che ci bruciano l’anima, e a non pensare che la felicità consista solo nel soddisfare i bisogni corporali o cercare i piaceri facili, altrimenti ci comporteremmo come animali e non come esseri pensanti.
Proseguendo nella lettura, Parmenide sembra suggerire di staccarci dalla società dell’apparire a tutti i costi, mentre Empedocle ci fa ragionare su un tabù di questi anni, che è la capacità di confrontarci con la realtà del dolore.

Anche i filosofi più antichi non sono affatto dei reperti archeologici; non sono ruderi interessanti solo per qualche studioso amante delle civiltà passate. Pitagora, Eraclito, Parmenide, Empedocle e Democrito sono portatori di una saggezza che non passa mai di moda. Potremmo dire – concedimi questo gioco di parole – che sono attuali proprio nella loro inattualità.

Il libro è ricco di suggestioni e riflessioni che meritano di essere meditate, nella loro modernità e concretezza, a riprova del fatto che i temi fondamentali dell’esistenza dell’uomo, anche a secoli di distanza, alla fin fine sono sempre gli stessi, fatte salve le ovvie differenze di contesto sociale e culturale. A corredo della parte teorica, vengono inoltre proposti tanti utili esercizi per mettere in pratica i concetti espressi nella realtà di oggi.

L’autore è Salvatore Grandone. Nato a Napoli nel 1979, insegna Filosofia e Storia nei licei. Ha conseguito due dottorati di ricerca, in Scienze filosofiche (Università di Napoli Federico II) e in Lettres et Arts (Università Stendhal Grenoble III). Dirige la rivista online “Figure dell’immaginario”. È attivo sui social attraverso la pagina Instagram “Filosofia per concetti” e collabora con il progetto “Gazzetta filosofica”. I suoi interessi sono rivolti principalmente alla didattica della filosofia e allo studio delle filosofie della vita. Sul tema ha pubblicato diversi volumi in italiano e francese, tra cui L’esercizio del pensiero. Filosofia per concetti (Diarkos, 2020) e Duelli Filosofici. L’arte di dibattere sui concetti (2023).