“Una mamma per amica. Un nuovo inizio”: dalla serie TV al romanzo

Una mamma per amica. Un nuovo inizio (Salani, 2025, titolo originale Like Mother, Like Daughter, traduzione di Serena Tardioli, pp. 304, 15,90 euro), di Catherine Clark e Cathy East Dubowsky, racconta la storia di Lorelai e Rory, protagoniste della serie cult Una mamma per amica (Gilmore Girls), interpretate da Lauren Graham e Alexis Bledel.

“Una mamma per amica”: la storica serie tv

La serie televisiva statunitense, ideata da Amy Sherman-Palladino, consiste in 153 episodi suddivisi in sette stagioni, trasmesse tra il 2000 e il 2007 negli USA, giunta in Italia nel 2002 su Canale 5 e in seguito, fino al 2008, su Italia 1.
La serie USA amata da più generazioni ha ricevuto consensi per i suoi dialoghi (originali, brillanti, scanzonati, ricchi di intelligenza e humor mai banale), per i temi trattati (le relazioni familiari, l’amicizia, l’amore, il passaggio dall’adolescenza all’età adulta, la distanza generazionale) e per le performance degli attori che compongono il cast. Per questi motivi la serie ha ricevuto diversi premi e nomination, venendo inserita nella lista dei cento migliori telefilm da “Time Magazine” e “Variety”.

Non solo Lorelay e Rory: tutti i personaggi della serie

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Le vicende sono incentrate su Lorelai Gilmore e la figlia Rory, avuta quando aveva solo 16 anni, sul rapporto madre-figlia basato sull’amicizia e una profonda complicità; attorno a loro si svolge la vita della piccola cittadina di Stars Hollow con i suoi abitanti. Lo scorbutico ristoratore Luke, innamorato di Lorelai e ricambiato, il tuttofare Kirk, il sindaco e proprietario del negozio di alimentari Taylor Doose, la migliore amica di Rory, Lane, alle prese con la severa madre, e le ficcanaso Patty e Babette. Completano il quadro i ricchi genitori di Lorelai, gli snob Richard ed Emily, in costante conflitto con lei, i ragazzi di Rory (Dean, Jess e Logan) e l’amica-nemica di Rory, Paris. Bellissima la figura di Lorelai, forte e fragile, determinata e volitiva, ironica e acuta.

Quando dalla tv iniziavano le prime note della canzone di Carole King, Where You Lead, sigla della serie, era tutto un correre verso il divano. Si entrava in un tempo sospeso, e sembrava di camminare nelle stradine piene di foglie dorate della cittadina immaginaria del Connecticut Stars Hollow, location delle vicende narrate. Una simile fascinazione mancava dai tempi di Happy Days.

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