Un’apocalisse tragicomica
- Autore: Fiorenzo Baini
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2016
“Questa ‘apocalisse tragicomica’ è in realtà una sintesi tra il serio e il faceto, di quanto accadde tra il 1914 e il 1917 e della sua intima, disperante ed esilarante, follia. Non è una storia di prima mano: è condotta su alcune opere, non troppe delle quali sono strettamente scientifiche. È una specie di ‘storia della stupidità militare e sociale della Grande Guerra’ tessuta su eventi e su dati in gran parte noti, che vengono però ritessuti e rinarrati non certo per l’élite degli specialisti, bensì per un pubblico abbastanza ampio e tutto sommato colto che però – e l’Autore ne è consapevole – non sa in ultima analisi quasi nulla di eventi e di personaggi che viceversa è abituato a credere o a fingere di credere familiari e scontati” (dalla prefazione di Franco Cardini)
Molto si è detto e si è scritto sulla Prima Guerra Mondiale, che per l’Italia si è conclusa con una vittoria – una “vittoria mutilata” secondo la destra di allora – cercando di analizzarne le cause, le strategie militari, le conseguenze a livello economico, sociale e di perdite umane...
Nell’ambito della ricorrenza del suo centenario, che ci accompagnerà fino al 2019, sono stati pubblicati numerosi testi, ma quello di Fiorenzo Baini, più noto forse per le sue conoscenze e per i suoi scritti nell’ambito della storia dell’arte, si presenta davvero peculiare.
La Prima guerra mondiale fu una tragedia umana, naturalmente, ma in “Un’apocalisse tragicomica” (titolo coraggioso, edito da Ibiskos Editrice Risolo con l’approfondita prefazione di Franco Cardini), Fiorenzo Baini mette in luce alcuni aspetti e molti episodi tra i meno conosciuti, i più curiosi e persino divertenti, nella loro assurdità.
Cercando di mantenere un tono il meno possibile accademico, un linguaggio “talora fin troppo spigliato”, e attingendo anche a fonti straniere non tradotte e quindi pressoché sconosciute, l’autore ripercorre gli avvenimenti accaduti tra il 1914 e il 1917, facendo diventare questo interessante saggio, una lettura molto godibile.
Accanto ai grandi protagonisti, come i Generali cui vengono dedicati due capitoli finali, messi a nudo nelle loro meschinità e piccolezze, ci sono i soldati delle diverse nazioni, e tutte le contraddizioni dell’inutile guerra che sono stati costretti a combattere: i problemi di convivenza in una Babele di lingue incomprensibili, strategie belliche messe a dura prova dall’incapacità umana, l’esperienza degli italiani reclutati dall’esercito austroungarico, le battaglie che diventano veri e propri suicidi di massa, l’uso e la manipolazione della teologia e della liturgia cattolica, l’immancabile intervento di angeli, madonne e demoni, tregue e ammutinamenti…
In definitiva, tutt’altro che, come indicato nel sottotitolo,
“Una Prima Guerra mondiale per principianti”
ma un saggio che stimola il lettore a saperne di più, a riflettere in modo personale e critico sul significato e sulle conseguenze – immediate e remote – di quella e di tante altre guerre, che ancora oggi pesano sulla civile convivenza tra i popoli.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Un’apocalisse tragicomica
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