Un amore
- Autore: Dino Buzzati
Un amore è un romanzo dello scrittore italiano Dino Buzzati, pubblicato da Arnoldo Mondadori Editore nel 1963.
L’incipit
Una mattina del febbraio 1960, a Milano, l’architetto Antonio Dorigo, di 49 anni, telefonò alla signora Ermelina.
"Sono Tonino, buongiorno sign…"
"È lei? Quanto tempo che non si fa vedere. Come sta?"
"Non c’è male, grazie. Sa in questi ultimi tempi un mucchio di lavoro e così… senta potrei
venire questo pomeriggio?""Questo pomeriggio? Mi faccia pensare… a che ora?"
"Non so. Alle tre, tre e mezza"
"Tre e mezza d’accordo"
"Ah senta, signora…"
La trama
La storia è ambientata in una Milano in pieno boom economico. Il protagonista, Antonio Dorigo, è un architetto di quarantanove anni, affermato nel lavoro, di agiata condizione economica. Fin dall’adolescenza non è mai stato capace di avere una relazione "sana" e "normale" con una donna. Nelle prime pagine del romanzo Buzzati scrive:
"La donna, forse a motivo dell’educazione familiare, gli era parsa sempre una creatura straniera".
L’unica modalità conosciuta, che diventa uno stile di vita, è quella di frequentare la casa di appuntamenti della signora Ermelina. Da Ermelina conosce Laide, diminutivo di Adelaide, una ragazza giovane, graziosa, dal corpo magro e il seno piccolo. Inizia un rapporto per Dorigo ossessionante, fatto di desiderio, gelosia e pensieri tormentati. Laide lo fa star male ma l’improvvisa presenza di lei nella sua vita scaccia la principale paura che fino a quel momento era ben presente nella sua vita: la morte. Dorigo, pur di vederla, pur di continuare a vivere la presenza di questa giovane donna subisce ogni tipo di umiliazione.
In un bellissimo passaggio, nel capitolo XVIII, Buzzati rivela a modo suo il sentimento, malato ma genuino, di Dorigo per Laide descrivendo una corrispondenza tra il sentimento e la natura.
"Di colpo egli capì ciò che dicevano (parla dei pioppi che scorrono veloci da un lato e dall’altro della strada quando con l’auto dell’amico sta correndo da lei, Laide, a Modena), capì il significato del mondo visibile allorchè esso ci fa restare supefatti e diciamo "che bello" e qualcosa di grande entra nell’animo nostro. Tutta la vita era vissuto senza sospettarne la causa. Tante era rimasto in ammirazione dinnanzi a un paesaggio, a un monumento, a una piazza, a uno scorcio di strada, a un gradino, a un interno di una chiesa, a una rupe, a un viottolo, a un deserto.
Solo adesso, finalmente, si rendeva conto del segreto. Un segreto molto semplice: L’amore. tutto ciò che ci affascina nel mondo inanimato, i boschi, le pianure, i fiumi, le montagne, i mari, le valli, le steppe, di più, di più, le città, i palazzi, le pietre, di più, il cielo, i tramonti, le tempeste, di più, la neve, di più, la notte, le stelle, il vento, tutte queste cose, di per sé vuote e indifferenti, si caricano di significato umano perché, senza che noi lo sospettiamo, contengono un presentimento d’amore."
Nella trama c’è anche un forte riferimento alle convenzioni sociali. Dorigo ama Laide ma, nonostante questo, non la emancipa dal suo ruolo di ragazza squillo. Le convenzioni sociali borghesi a cui appartiene non lo consentono. Nel finale il punto di incontro di due mondi cosi diversi, che trovano comunque motivi di coesistere e fondersi.
Un amore
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Ho appena finito di leggere Un Amore, anzi, per la verità si tratta di una rilettura perché ho voluto acquistare e rileggere questo splendido romanzo in versione ebook, dato che in casa mia i libri cartacei si perdono regolarmente in innumerevoli cataste e scatoloni sugli scaffali e sotto i letti.
Che dire del romanzo? Secondo me è assolutamente fantastico. Contiene tra le più belle e poetiche pagine di letteratura che abbia mai letto con uno stile originale e inimitabile. Sono contento che il recensore di questo sito abbia evidenziato quello che secondo me è uno dei passaggi più intensi e poetici del libro, quando il protagonista Antonio Dorigo corre in autostrada al mattino presto verso il suo amore tra filari di pioppi che sembrano rivelargli il senso della vita.
"Già in passato, più di una volta, aveva constatato la incredibile potenza dell’ amore, capace di riannodare, con infinita sagacia e pazienza, attraverso vertiginose catene di apparenti casi, due sottilissimi fili che si erano persi nella confusione della vita, da un capo all’altro del mondo."
Posso dire che questa lettura mi ha commossa, soprattutto nella parte finale, anche se non c’è niente di sdolcinato.
Tutto è maledettamente vero: sofferenza, paura, menzogna, sesso, gelosia, debolezza, possesso, gioia, pace.
Questo romanzo, con passi poetici di rara bellezza, riempie l’anima.
Grazie Alessandra per aver ricordato un altro bel passaggio del romanzo.
"Riannodare i due sottilissimi fili smarriti nella confusione della vita".
Questo romanzo è una vera opera proprio perché non c’è nulla di sdolcinato e tutto è maledettamente vero (uso le tue parole).