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Recensioni di libri

L’uccellino azzurro di Maurizio Maeterlinck

La fiaba preziosa di due bambini alla ricerca infinita della felicità, difficile da catturare ma ancor più da trattenere, a opera del premio Nobel per la Letteratura 1911.

Nadia Semeja
Nadia Semeja Pubblicato il 24-12-2020

5

L'uccellino azzurro

L’uccellino azzurro

  • Autore: Maurizio Maeterlinck
  • Genere: Classici
  • Categoria: Narrativa Straniera

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In una di quelle giornate (per la verità rare) in cui impera il bisogno di fare finalmente ordine fra appunti, documenti e carte varie, scivola sulla scrivania un logoro ritaglio di giornale. È l’annuncio con relativo commento della messa in scena al teatro cittadino della commedia L’uccellino azzurro di Maurice Maeterlinck. Di colpo si risveglia prepotente dal sonno silenzioso in cui giaceva da lunghi anni un ricordo della primissima infanzia. Non esisteva ancora la televisione e la protagonista principale e assoluta delle serate casalinghe era la radio. Ecco, risento ancora le calde voci del narratore, dei vari protagonisti e, soprattutto di Tyltil e Mytil, i due bambini poveri alla ricerca del mitico uccellino azzurro dal magico potere di guarire la bambina della Fata Beriluna che li accompagna nel loro fantastico viaggio.

Il ricordo di quella commedia alla radio che sembrava assopito nel tempo mi riassale con la stessa forte emozione provata allora e mi spinge inesorabilmente a cercare fra i libri trascurati, ma mai dimenticati, proprio lui L’uccellino azzurro di Maurizio Maeterlinck di cui ho la fortuna di possedere una copia (Fratelli Nugoli editori, forse anche una prima edizione) del 1923!
I personaggi che i due bambini incontrano sono molti e molto diversi come diverse sono le situazioni, o mondi celesti in cui si trovano. Il Cane, il Gatto, il Pane, lo Zucchero, ognuno con un problema, un desiderio o anche la sola voglia di aiutare la ricerca di Tyltil e Mytil. Gli uccellini più o meno azzurri che i bimbi incontrano sul loro cammino sono tanti, ma sfortunatamente, appena fuori del loro regno magico, il bel colore svanisce e grande è la delusione. Anche gli elementi Fuoco e Acqua partecipano alla ricerca coperti da magnifici abiti colorati, ma la più bella di tutti è la fiammella dal “vestito color della luce lunare, oro pallido a riflessi d’argento, tutto veli che, svolazzando continuamente, formano dei raggi”. Il suo nome è Luce e sarà la loro guida.

Nel Paese del Ricordo li accolgono gli amati nonni e i fratellini e sorelline persi in tenera età, alcuni dei quali non avevano neppure conosciuto. Gli incontri strani e inaspettati saranno ancora molti, come nel Palazzo della Notte, nella Foresta, nel Regno delle Gioie e dei Piaceri, ma sempre infruttuosi per la cattura dell’uccellino azzurro. La sorpresa più grande, però, li aspetta nel Regno dell’Avvenire, dove incontrano i bambini non ancora nati che aspettano il loro momento magico dell’incontro con la mamma e il papà sulla Terra. Vivono in un palazzo azzurro dove tutto è pure azzurro, anche quelle grandi figure azzurre che sono i loro custodi. C’è un bambino particolare che corre incontro a Tyltil e Mytil abbracciandoli felice: sarà il loro nuovo fratellino, ma deve ancora attendere il suo turno tra un anno, il giorno della domenica delle Palme. Purtroppo nemmeno in quel meraviglioso mondo azzurro c’è l’uccellino che stanno cercando e i due bimbi, delusi, se ne devono ritornare a casa a mani vuote.

Al risveglio troveranno stupiti che la loro tortorella nella gabbietta appesa al muro è diventata molto più azzurra di sempre e corrono a portarla alla figlia della vicina, ammalata da tempo di una strana malattia chiamata infelicità. La miracolosa guarigione, però, dura poco perché la tortorella riesce a fuggire per andarsene chissà da chi e chissà dove.
Finisce così anche l’incanto del desiderio umano della infinita ricerca dell’uccellino della felicità, difficile da catturare e ancor più difficile da trattenere.

“Dove si trova, dunque, l’Uccellino azzurro della Felicità? E quando si è trovato, come trattenerlo, perché non fugga?”

Questa è la grandiosa lezione di Maeterlinck, poeta, filosofo, saggista, commediografo belga, capace di trasmettere grandi valori psicologici con il semplice e affascinante mondo della fiaba.
Nasce a Gand (Belgio) nel 1862, molto attivo e curioso nelle varie correnti in ambito letterario diviene uno dei primi seguaci del movimento simbolista. Viene insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1911. Morirà a Nizza nel 1949 dopo vari viaggi in Spagna, Italia, Egitto, Grecia e un lungo soggiorno negli Stati Uniti.


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’uccellino azzurro

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Commenti: 4

  • Renzo Maggiore
    27 dicembre 2020, 15:52

    Grazie per questa piacevole riscoperta.

  • Anonimo
    27 dicembre 2020, 17:02

    Bella recensione Nadia, libro prezioso in utti sensi.

  • Nicoletta Marcone - Bari
    10 gennaio 2021, 14:36

    Che c’è di più bello di riprovare, leggendo una fiaba, le stesse emozioni conosciute da bambina? Affiorano sentimenti ed atmosfere che ti avvolgono in una coperta calda e incantata e, nello stesso tempo, ti inducono a ben più profonde riflessioni.
    Magico e delicato il mondo rappresentato da Maurice Maeterlinck e bella la recensione di Nadia che gli riconosce il giusto merito.
    Grazie

  • Nicoletta Marcone - Bari
    10 gennaio 2021, 14:37

    Che c’è di più bello di riprovare, leggendo una fiaba, le stesse emozioni conosciute da bambina? Affiorano sentimenti ed atmosfere che ti avvolgono in una coperta calda e incantata e, nello stesso tempo, ti inducono a ben più profonde riflessioni.
    Magico e delicato il mondo rappresentato da Maurice Maeterlinck e bella la recensione di Nadia che gli riconosce il giusto merito.
    Grazie

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