Termine di un viaggio di servizio di Heinrich Böll

La fine può cambiare ogni cosa.

Lo scenario del libro Termine di un viaggio di servizio di Heinrich Böll (Bompiani, 1979, trad. di M. Marianelli e M. Ingenmey) è Birglar, un’immaginaria cittadina renana. Sapete, una di quelle realtà rurali che affascinano con poco, grazie a quell’alone di mistero che le circonda.

Siamo negli anni del dopoguerra e il giudice Stollfuss, dopo anni di onorata carriera, è giunto alla sua ultima decisione. L’ultimo verdetto di una carriera illuminata. Proprio così, questo sarà il suo ultimo processo. Chi dovrà giudicare? Johann e Georg, padre e figlio, accusati di aver dato fuoco a una camionetta al termine del viaggio di servizio del figlio. E purtroppo per loro molti testimoni li hanno visti dar fuoco al mezzo, proprio in aperta campagna. Una leggerezza? Troppa sicurezza? Comunque siamo qui, in quest’aula, dove si compirà il loro destino. Un processo che non sarà affatto semplice, per gli accusati e per il giudice. Voci e testimonianze che si sommeranno e si confonderanno l’una con l’altra, rendendo la storia inverosimile e al limite del grottesco. Non scordiamo poi personaggi all’apparenza secondari che sconvolgeranno la scena, decisioni prese e revocate, scelte azzardate che porteranno a un epilogo che sarà reale e incredibile al tempo stesso. E questa volta lascio a voi il compito di giudicare…

Con Termine di un viaggio di servizio, lo scrittore tedesco Heinrich Böll, Premio Nobel per la Letteratura nel 1972, ci narra una storia a tratti bizzarra, una vicenda che entrerà in noi senza chiedere permesso, prendendovi pianta stabile.
Questo grazie a personaggi sapientemente delineati e parole scelte con cura per un libro che ci terrà compagnia, purtroppo, solo per poche ore. Ma non se ne andrà una volta girata l’ultima pagina, potete credermi.

Una storia dedicata a chi cerca qualcosa di semplice ma non banale, di vero e assolutamente non artificiale.
Un libro universale che è già un classico, qualcosa da leggere e rileggere, provando ogni volta emozioni a profusione. E se un libro può far questo, significa che ha davvero qualcosa da dire. E che per questo vale la pena leggerlo.