Non vedrò mai Taranto bella/ non vedrò mai le betulle/ né la foresta marina:/ l’onda è pietrificata/e le piovre mi pulsano negli occhi./ Sei venuto tu, amore mio,/in una insenatura di fiume,/ hai fermato il mio corso/ e non vedrò mai Taranto azzurra,/ e il mare Ionio suonerà le mie esequie.
C’è anche Alda Merini nel nuovo progetto culturale di Taranto. Lei che visse in città gli anni più sereni di un affetto appagato non poteva mancare, assieme al “suo” Michele, tra gli 8 scrittori cui saranno dedicate altrettante panchine letterarie posizionate nei luoghi panoramici, simbolo del tessuto urbano.
Si chiamano TAlassà, metà libro e metà onda, per assonanza con il nome greco del mare Mediterraneo che qui è padrone incontrastato e per l’abbandono che suggeriscono al visitatore: un invito a lasciarsi affascinare da una città che tra natura e letteratura affonda radici antiche.
Dove sono situate le panchine letterarie a Taranto
Così, per volontà del Comune e dell’associazione di promozione sociale “Il Gazebo Esagonale” (che ha dato vita al collettivo La Factory – handmade in Italy), la panchine letterarie che sono in posa in questi giorni saranno sentinelle silenziose di luoghi simbolo:
- piazza Castello,
- piazza Maria Immacolata e corso Due Mari/via Roma,
- il lungomare, all’altezza della passeggiata Leogrande, di Villa Peripato e di piazzale Dante nei pressi della biblioteca Pietro Acclavio,
- piazzale Democrate
- via Cariati.
Dotate di moduli fotovoltaici, le panchine libro permetteranno l’alimentazione di telefonini o dispositivi elettronici mediante porta usb. E, cosa più importante, garantiranno ai frequentatori una ricarica di emozioni. Una volta posizionate, contribuiranno a formare una sorta di mappa della città. I tarantini sono prima di tutto gente di mare e popolo di profondo sentire per via di quella collocazione geografica della città che ne fa porto e porta del paese, affacciata su un altrove immaginifico e forse per questo così congeniale all’ispirazione poetica. Per i visitatori si delinea una sfida: cercare di raggiungere tutte le TAlassà, ripercorrendo così strade reali e vie letterarie per conoscere in modo inedito e profondo le radici di questa città e dei suoi abitanti.
Otto artisti per otto autori
Sulle panchine 8 artisti rappresenteranno altrettante opere letterarie, appartenenti ad autori del Novecento che hanno vissuto, attraversato, amato Taranto. E che si qualificano come i migliori ciceroni per accompagnare residenti e forestieri alla riscoperta di questa città stretta tra due mari.
Così Gabriele Benefico, illustratore e fumettista tarantino, lavorerà alla rappresentazione dell’opera del poeta e critico d’arte Raffaele Carrieri; lo street artist Dario Bruno si ispirerà allo psicologo Salvatore De Rosa; l’artista Milena Fragetta dipingerà le parole di Alessandro Leogrande; allo street artist Michele Pacente sarà affidato il passaggio a Taranto di Pier Paolo Pasolini: l’illustratore Nicola Sammarco omaggerà l’attore, regista e poeta Ettore Toscano; il fumettista Gianfranco Vitti l’insegnante, scrittore e poeta Cosimo Fornaro. E, quasi a ricomporre questa coppia celebre, Aurelia Leone si occuperà del poeta e medico Michele Pierri; mentre Nunzia Marzella ricorderà il periodo tarantino di Alda Merini.
Alda e Michele: un amore adulto e intenso a Taranto
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Quello tra Alda Merini e Michele Pierri è un amore adulto, nato da lunghe telefonate e sfociato in matrimonio il 6 ottobre 1984. Michele ha 85 anni, Alda 53. Il loro è un connubio profondo. Insieme vivono anni felici. Pochi per via dell’età di lui, ma intensi. Per la poetessa dei navigli coincidono con un periodo fortunato dal punto di vista della produzione poetica: nascono qui le poesie di Vuoto d’amore (Einaudi, 1991) e L’altra verità. Diario di una diversa (pubblicato da Scheiwiller nel 1986 e poi da Rizzoli nel 1997), il capolavoro che le frutterà l’assegnazione del Premio Procida-Isola d’Arturo-Elsa Morante. La morte del marito la precipita poi nello sconforto di una nuova assenza da affrontare.
Il loro amore, come la permanenza a Taranto, resta una parentesi fortunata per la poetessa raccontata da Silvano Trevisani nel libro Michele Pierri e Alda Merini. Cronaca di una amore sconosciuto (ed. Edita Casa Editrice & Libraria, 2016).
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A Michele Pierri è dedicata una delle poesie inedite di Alda Merini contenuta nella silloge di recente pubblicazione a cura di Alberto Casiraghy per la casa editrice Manni (Ogni volta che ti vedo fiorire, 2022).
Eravamo due spettri di canto io e Michele. Il lago ci saliva oltre le ginocchia. In breve fummo circondati dai flutti e mentre si agonizzava qualcuno ci rubò lo spavento.
Viene facile immaginarli seduti di spalle su una delle nuove panchine, magari intenti ad osservare il mare.
Fonte immagine: Sito Comune Taranto
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: TAlassà: le panchine letterarie di Taranto, luogo dell’amore tra Alda Merini e Michele Pierri
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