Sexout. L’arte di ripensare il sesso
- Autore: Wilhelm Schmid
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2016
Nel suo saggio uscito l’11 febbraio 2016 e pubblicato da Fazi Editore, il filosofo tedesco Wilhelm Schmid, classe 1953, ci parla di sesso o, meglio, di come ovviare a quello che viene definito “sexout”, inteso come l’indesiderata assenza di sesso in una coppia, momento topico ed ineluttabile nella vita di un individuo che sempre si palesa, lasciando esente soltanto chi si è appena innamorato.
Paradossale che a parlare così tanto di questo argomento sia proprio un’epoca in cui la libertà sessuale ha raggiunto il suo apice, una sorta di fenomeno di massa che va di pari passo con la crescita dell’insoddisfazione. Il sesso che pratichiamo, bisogna chiedersi, ci soddisfa? Corrisponde a quello che realmente desideriamo?
In “Sexout. L’arte di ripensare il sesso” – questo il titolo dell’opera – l’autore presenta un decalogo, dove ad ogni voce è dedicato un capitolo, al quale si può fare appello quando si intende porre un rimedio, perché l’assenza di sesso pare influire anche sulla nostra insoddisfazione nei riguardi del quotidiano.
Il libro si esprime attraverso citazioni e paragoni tratti dalla filosofia greca e dalla storia dell’arte. Ciascun capitolo è infatti introdotto da un quadro a tema. Scopriamo così che il primo sexout della storia è proprio quello di Socrate, che ad un certo punto non ne ha più voluto sapere della moglie Santippe, così come due quadri del 1949 di Edward Hopper, “Escursione nella filosofia” e “Summer in the City”, rimandano ad un’interruzione di attività sessuale. L’atteggiamento che pervade le opere è la riflessione, che Schmid consiglia come primo passo. Prendere coscienza di un disagio è l’inizio del cambiamento.
Ma di cosa parla, nello specifico, il saggio? Quali sono queste fatidiche "dieci voci" utili a fronteggiare una questione inconfessabile?
Si comincia col delineare l’importanza della parità dei sessi, passando per una considerazione delle disuguaglianze che invece ci sono; si accenna all’ermeneutica, ovvero l’arte di comprendere l’altro, fondamentale per la felicità del partner: “chi comprende ottiene più sesso” sono parole dell’autore. Piacersi è la condizione essenziale per piacere anche agli altri, quindi Schmid ci esorta a darci, per così dire, un tono.
Al di là della natura di ognuno, bisogna imparare a fare sesso, perché non tutti lo sanno fare bene. Non sempre il sesso è ingenuo, bensì è un generatore di potere da non sottovalutare. Scoprire un sesso diverso, quello “alternativo” che metta in allerta tutti i cinque sensi, diventa fondamentale. Esso può essere identificato nella lettura, nella dialettica, nel gustarsi un caffè, così come in tipologie più confidenziali e prettamente attinenti, quali il sesso orale, che ha alle spalle un’intera tradizione. Conservando come “ultima spiaggia” il sesso a pagamento, visto comunque come un’opportunità, si può optare per un tipo di sesso virtuale, tipico del nostro tempo. Con l’obiettivo della felicità, o comunque di riuscire a stare meglio, si rivaluta il sentimento dell’amicizia, che contempla un contatto intimo. Ma soprattutto, conclude l’autore: cosa ne pensiamo del sesso? È fondamentale oppure no?
Lo spunto c’è, ma a noi spetta rispondere.
La lettura di questo piccolo manuale – sono circa 100 pagine – si rivela molto interessante e di facile consultazione, anche se ognuno è custode delle proprie verità, riguardo al sesso, che sono dure a morire e difficili da cambiare. Sebbene l’autore non abbia, in fondo, detto niente di nuovo, “Sexout. L’arte di ripensare il sesso” rimane una valida guida per allargare i nostri orizzonti, non fosse altro che per sentir parlare della vita sessuale di Socrate e dei maggiori filosofi dell’antichità, sempre e solo conosciuti in altri frangenti.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Sexout. L’arte di ripensare il sesso
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