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Recensioni di libri

Sensitive di Vivian Ley

Porto Seguro, 2019 - La narrazione del libro si dipana attraverso un sottile comune denominatore che è la violenza, moto aberrante dell’umano essere, un leitmotiv lento e oscuro, che pervade tutta l’opera.

Lorna Trevi Pubblicato il 09-01-2020

7

Sensitive

Sensitive

  • Autore: Vivian Ley
  • Categoria: Narrativa Straniera
  • Anno di pubblicazione: 2019

Vedi Prezzo:

Scheda libro su ibs
Scheda libro su LaFeltrinelli.it
Scheda libro su Libraccio
Scheda libro su Mondadori Store

Vivian Ley è uno scrittore consapevole di tutti gli strumenti narrativi che occorrono per confezionare un’opera letteraria degna di questo nome. Il suo ultimo libro Sensitive (Porto Seguro, 2019) è un costrutto narrativo dalla notevole complessità semantica, nel quale la difficile struttura dell’ordito è dissimulata attraverso la scelta di una scrittura moderna, che ha il ruolo convincente di avvicinare il lettore a tematiche di interesse universali, profonde e sofisticate. La narrazione si dipana attraverso un sottile comune denominatore che è la violenza, moto aberrante dell’umano essere, un leitmotiv lento e oscuro, che pervade tutta l’opera.
Le storie raccontate si animano nella coscienza del lettore producendo un senso di conturbante persuasione sensoriale. I personaggi evocati sono plasticamente rappresentati nella loro fisicità. Durante la lettura si ha l’impressione di averli accanto fisicamente, con la loro carica erotico emotiva e fascinazione perturbante, che a tratti diventa orripilante presenza manifesta. La Strana Creatura del racconto omonimo esemplifica esattamente la capacità espressivo simbolica dei personaggi sopra citati:

I fari abbaglianti delle macchine illuminano l’oscurità della notte, da lontano avanza un uomo sul marciapiede, in mano tiene un ombrello blu che lo ripara dalla pioggia. Procede lentamente, cammina incurante dell’acqua, ma più avanza verso di me e più osservo che ha una andatura strana: poggia le punte dei piedi e poi i talloni; cammina sbilanciato in avanti, a ogni passo fa un piccolo balzo indietro, un movimento molleggiato che disegna nell’aria la forma di un’ellissi. Indossa una tunica avorio di poliestere leggero, non ha una goccia d’acqua addosso nonostante la pioggia cada incessantemente. Avanza e avanza da lontano, con questo balzo molleggiato. Ha una figura smilza e ai piedi porta delle ballerine argentate.

La scrittura di Vivian Ley ha un ritmo serrato che sembra evocare il procedere incessante dei tamburi della marcia copiosa di una guerra umana, un ritmo che ricalca l’efferatezza della violenza di cui sono spesso simbolo tragico gli scenari evocati, insieme ai personaggi che li rappresentano. Ricordiamo racconti come Pornostar e Marilyn, che sin dal loro incipit esordiscono con un ritmo degno di una tragedia classica, come tragiche sono le vite delle due protagoniste raccontate. L’impianto narrativo è spesso teatrale, così come è l’impatto immaginifico del lettore, che ha la sensazione di trovarsi davanti a un palco con sopra gli attori di una pièce che animano la scena, spettatori increduli di uno spettacolo spesso raccapricciante e grottesco.
Si susseguono struggenti atmosfere emotive nelle pagine dell’opera, che non a caso si chiama Sensitive, che significa sensibile, una sensibilità di cui solo una personalità fuori tal comune può essere portatrice, oserei affermare una creatura non umana.

Sensitive è un libro classico e moderno insieme, un libro tragico e drammatico al contempo e, come tutte le tragedie della narrazione letteraria collettiva, è allo stesso tempo un libro assolutamente necessario e imprescindibile. Un libro assolutamente da leggere. Vivian Ley è il cantore indiscusso della tragedia umana moderna dell’ultimo secolo.


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Sensitive

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