Per sempre
- Autore: Susanna Tamaro
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2011
Nel cuore della natura e nella solitudine di un dolore atroce la ricerca di sé e del mistero della vita.
«Esiste il “Per sempre”? mi avevi chiesto. Ti avevo stretto a me con ancora più forza. Sotto lo strato di maglie, maglioni e giacca a vento, avevo sentito vivo e caldo il tuo esile corpo. «Esiste solo il “per sempre”» ti avevo risposto.(Per sempre - Susanna Tamaro)
In questo ultimo libro di Susanna Tamaro, “Per sempre” (Giunti, 2011), il tema del dolore è la linfa vitale della storia di cui si nutre l’io narrante, Matteo, un chirurgo su cui si abbatte la scure della disgrazia che ne stravolge l’esistenza.
“Che cos’è il male? Ha un volto? Un nome? Una voce? O invece è silenzioso, invisibile, implacabile, penetra nei nostri pori, si mescola alla nostra circolazione, alle nostre ossa, al nostro sistema nervoso e-senza che ce ne accorgiamo-diventa parte indivisibile di noi stessi?”
Dopo un periodo nel quale non riesce a rielaborare il lutto “Troppo per un cuore umano”, quando alfine tocca l’abisso della perdita di sé, “Si deve attraversare l’inferno. Per andare in alto, è necessario prima scendere molto in basso”, l’immersione nella solitudine in montagna diventa per Matteo il rifugio elettivo per superare quello ch’era divenuto uno strazio senza rimedio del suo animo “percosso ed inaridito”. In quindici anni di lontananza e di riflessione, dove, tuttavia, accoglie coloro che salgono al monte e dialoga con essi, si rende conto del senso profondo del suo bisogno di solitudine:
“Senza solitudine, non c’è possibilità di comprendere il senso del tempo. E se non si comprende il senso del tempo, non si può capire il senso dell’uomo.”
La ribellione davanti alla sofferenza, l’insensatezza del male che si abbatte sulle vite umane senza alcun discernimento, il dolore individuale che si tramuta in compassione per il dolore degli altri, l’amore perduto che si sublima, in una sorta di compensazione, in un amore più ampio verso gli altri, sono alcuni degli elementi di riflessione del romanzo. Susanna Tamaro senza scadere in una forma di misticismo new age, indulgendo, forse, in distillati di saggezza propri di chi attinge alla natura incontaminata come fonte di bellezza, purezza e stupore, scorge il senso panico della vita:
“… In ogni struttura minerale, in ogni creatura che viene al mondo permane una scintilla della luce originaria."
La voce dell’autrice accompagna il lettore con estrema delicatezza e leggerezza espressiva in un viaggio interiore in cui ci si ritrova appieno: l’adesione sentimentale ai personaggi è completa. La voce dell’autrice scaturisce lieve e suadente come canto di melanconia addolcito dall’amore verso il creato e da un paesaggio che vivifica e rafforza la natura umana e fa ritrovare il senso del nostro esistere. Trovo che lo scritto sia stato concepito e portato a termine in uno stato di grazia perfetto. Particolarmente interessante e assolutamente consigliabile la lettura.
L’autrice
Susanna Tamaro è nata a Trieste nel 1957, ha studiato al centro sperimentale di Cinematografia, diplomandosi in regia. Per dieci anni ha lavorato per la televisione, realizzando documentari scientifici. E’ una delle scrittrice italiane più conosciute e amate in tutto il mondo. Ha pubblicato romanzi per adulti di straordinario successo di pubblico: La testa fra le nuvole 1989, Per una voce sola 1991, Va’ dove ti porta il cuore 1994, Anima Mundi 1997, Cara Mathilda 2001, Rispondimi 2001, Più fuoco più vento 2002, Fuori 2003, Ascolta la mia voce 2006, Luisito 2008. Il suo romanzo più famoso, "Va’ dove ti porta il cuore", oltre ad aver venduto 15 milioni di copie in tutto il mondo è stato inserito fra i 150 “Grandi libri” che hanno scandito la storia d’Italia, in occasione delle celebrazioni sull’Italia Unita al Salone del Libro di Torino.
Per sempre
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