La Kasa dei Libri di Milano si trasferisce, idealmente, a Parigi, almeno fino al 20 ottobre. Merito della mostra in corso, dedicata agli anni ruggenti della capitale francese, intitolata Parigi era una festa. Gli anni tra le due guerre. Una vera e propria immersione tra libri, curiosità e aneddoti di inizio ‘900, l’età d’oro della Ville Lumière. Sui boulevard ci sono Gertrude Stein, Ezra Pound, James Joyce e la Shakespeare & Company. E poi Picasso, Dalì e Josephine Baker. Ad aggiungere fascino all’appuntamento basta la presenza di Andrea Kerbaker, ospite e cicerone d’eccezione, autore tra gli altri de Lo scaffale infinito (Ponte alle Grazie, 2013) e Breve storia del libro (a modo mio) (Ponte alle Grazie, 2014).
Hemingway e Mirò tra l’amore per la Spagna e la boxe
Ad attendere i visitatori ci sarà ovviamente una prima edizione inglese di Festa Mobile (Mondadori, 2018): alla dichiarazione d’amore per Parigi dell’immancabile Ernest Hemingway si ispira il titolo della mostra milanese. Ma l’esposizione comprende anche l’autobiografia di Marc Chagall e le opere dei protagonisti di quegli anni, oltre alle curiosità. Una delle più gustose si deve a quell’inesauribile fonte di aneddoti che è Hemingway e alla sua amicizia con Joan Mirò. A dividerli ci sono 6 anni di differenza e diversità caratteriali apparentemente inconciliabili. Li uniscono però l’amore per la Spagna, per l’arte e un’amicizia promettente e duratura iniziata, manco a dirlo, sul ring. Praticano entrambi la boxe, nel circolo di boulevard Raspail.
The Farm: il quadro di Mirò comprato da Hemingway
Mirò dipinge, ma con scarsa fortuna. Tra i quadri già ultimati nel suo studio e invenduti c’è una tela di grandi dimensioni: The Farm, La fattoria, una rappresentazione campestre con un grande albero di eucalipto che troneggia sulla scena, una casa colonica, l’aia, la stalla. In primo piano sullo sfondo di un cielo cobalto e terra rossa, dipinge un giornale, un annaffiatoio, una capra su uno sgabello. Ci sono le avvisaglie del Mirò che cambierà per sempre il modo di fare pittura, ma il quadro non si vende. Troppo grande forse. I galleristi suggeriscono di tagliarlo e provare a cercare compratori separati. Ma Hemingway non ha dubbi: per lui è colpo di fulmine.
Ad avvicinare lo scrittore all’arte è stata Gertrude Stein, lei stessa mecenate di pittori e artisti, che lo invita a comprare quadri. Picasso non è alla tua portata, gli dirà. In realtà Hemingway in quegli anni può permettersi poco, ma l’entusiasmo dello scrittore è tale da sbaragliare tutti gli ostacoli, a partire dall’altro acquirente, il poeta Evan Shipman, che lascia campo libero a Hemingway, pare in seguito a una partita a dadi sfortunata. Resta la questione del prezzo. A questo punto entrano in campo gli amici che fanno una colletta e raggiungono la cifra richiesta: 3500 franchi, 175 dollari dell’epoca. La storia finisce con il quadro caricato in taxi e portato trionfalmente a casa dello scrittore che all’epoca vive con la prima moglie Hadley: la tela, dirà lui, è un regalo di compleanno per lei e verrà appesa in camera da letto. Lo stesso Mirò si fa convincere dall’entusiasmo dell’amico a visionare la nuova sistemazione della sua opera.
Hemingway dirà a proposito de La Fattoria:
Mirò è riuscito a mettere assieme in un quadro tutte le tue sensazioni sulla Spagna quando ci sei, e tutte le tue sensazioni quando ne sei lontano e non puoi andarci.
E il quadro come l’amicizia con Mirò resta una costante nella sua vita. Finito l’amore e il matrimonio, per concessione di Hadley sarà tra i beni di proprietà di Hemingway. Trasportato oltre oceano resterà a lungo appeso nella villa di Cuba, La Finca Vigia, fino alla morte dello scrittore. Sopravvissuto alla rivoluzione Castrista, verrà alla fine affidato dall’ultima moglie Mary alle sale della National Gallery of Art. Finisce così a Washington una storia iniziata quarant’anni anni prima a Parigi.
L’ingresso alla mostra alla Kasa dei Libri di Milano in Largo Aldo De Benedetti 4 è gratuito, tutti i giorni dalle 15 alle 19.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Parigi era una festa”: la mostra a Milano che racconta l’amicizia tra Hemingway e Mirò
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