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Curiosità per amanti dei libri

Parafrasi: cos’è e come si fa

Per capire cos'è e come si fa una parafrasi è necessaria una lettura attenta del testo poetico di cui, poi, si semplificheranno il lessico e la sintassi.

Simone Casavecchia
Simone Casavecchia Pubblicato il 04-12-2017

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Parafrasi: cos'è e come si fa

Capire che cos’è la parafrasi e come si fa può essere molto utile sia agli studenti delle scuole superiore, sia agli universitari che sono iscritti a facoltà umanistiche o sociali, sia ai recensori che si cimentano con un testo poetico o arcaico.

Anche molti altri generi di lettori possono, dopo aver compreso cos’è e come si fa una parafrasi, servirsi di questo strumento per spiegare, illustrare, rendere più fruibile un qualsiasi testo di carattere tecnico: se, infatti, intendiamo il termine in senso lato, anche l’informazione di natura economica o scientifica può essere considerata come sorta di parafrasi, ovvero come la resa di un testo particolarmente complesso, perché scritto in un linguaggio specialistico, in un linguaggio più accessibile e adatto a un numero maggiore di lettori e a un pubblico più generalista.

Parafrasi: che cos’è

Se ci riferiamo al testo poetico, che è quello da tenere in maggiore considerazione quando parliamo di parafrasi, possiamo definire quest’attività, come la riscrittura, in lingua comune, del testo stesso.
La parafrasi è, dunque, la riformulazione di un testo non solo poetico ma anche arcaico, dallo stile elevato o aulico, in un testo più semplice: si affianca al primo una versione in prosa corrente che ne semplifichi le difficoltà semantiche, sintattiche e contenutistiche.
Andiamo però con ordine. Per comprendere come si fa una parafrasi vediamo, innanzitutto, quali sono le tipologie di testi che possono richiederla:

  • testi poetici;
  • testi letterari arcaici (scritti, ad esempio, in italiano volgare);
  • testi scientifici (sia testi antichi che testi contemporanei);
  • testi filosofici e religiosi scritti con una forma e/o uno stile particolari (racconti o romanzi filosofici, dialoghi, favole, parabole e altri generi, poco frequentati, dei quali la filosofia o le religioni si è servite, nel corso dei secoli, per veicolare quei concetti che, più frequentemente, sono stati elaborati nella forma principe del trattato);
  • documenti d’archivio e altri testi antichi di carattere specialistico (testi, in volgare, come le bolle e gli editti);
  • testi di carattere normativo (norme promulgate nei secoli scorsi ma anche una circolare dell’INPS o un decreto ministeriale);

La parafrasi ieri e oggi: un po’ di storia

Spesso assegnata agli studenti come esercizio da svolgere a casa o in aula, durante una verifica, la parafrasi, già in epoca romana era considerato una prova indispensabile per dimostrare l’effettiva comprensione di un testo. Elio Teone (I secolo d.C.) nel suo manuale annoverava la creazione di una parafrasi tra gli esercizi preparatorii (progymnasmata) allo studio della retorica.
Lo stesso avveniva durante il Medioevo quando, agli studenti, veniva assegnato il compito di svolgere parafrasi di poesie di autori dell’antichità greca e romana.
A tal proposito è opportuno ricordare che la parafrasi, ai nostri giorni, trova anche un utilizzo opposto in campo commerciale: le pubblicità, infatti, fanno largo uso di figure retoriche per sintetizzare i concetti-chiave che vogliono trasmettere: in questo caso, sono proprio quelle parole-chiave (i valori del prodotto da pubblicizzare) che vengono rese, attraverso espressioni o stilemi presi in prestito dalla letteratura e dalla retorica, mediante frasi ad effetto, molto sintetiche e facili da ricordare.

Parafrasi: come si fa

Parafrasare un testo, come già detto, significa renderlo nella linguaggio corrente, conferirgli un ordine differente, farlo diventare maggiormente lineare rispetto all’originale. È un’attività di semplificazione utile a favorire la comprensione e la memorizzazione del testo stesso, proprio per questo prevederà i seguenti, imprescindibili, passaggi:

  • un’esatta comprensione del testo, che avviene attraverso una lettura approfondita;
  • individuazione degli elementi salienti del testo, a livello linguistico, concettuale e retorico;
  • evidenziazione di concetti complessi e di parole oscure e desuete;
  • decodificazione di questi concetti e parole;
  • semplificazione di tali concetti e parole, attraverso locuzioni e termini più comuni;
  • riscrittura del brano in forma piana e chiara.

Se la parafrasi è un’attività chiarificatrice che rende il testo originale più semplice da comprendere e da fruire, è facile capire come, il testo che risulta alla fine di tale attività è in genere più ampio del testo iniziale: di quest’ultimo sono mantenuti, infatti, tutti i dettagli che, però, vengono sciolti in un discorso più piano e articolato, proprio per questo la parafrasi viene anche chiamata versione in prosa ed è l’attività opposta al riassunto che, invece di chiarire, spiegare, articolare, sintetizza.
A fronte di una maggiore chiarezza dei termini e dei contenuti, la parafrasi, soprattutto quando è parafrasi del testo poetico, implica la perdita del rapporto profondo tra significante e significato: la peculiarità maggiore del testo letterario e, soprattutto, del testo poetico, è infatti la scelta delle parole e la disposizione delle stesse all’interno della frase; parafrasare il messaggio significa riformularlo ovvero smontarlo, rinunciando necessariamente alla sua poeticità.

Se ci chiedessimo come un testo può essere concretamente reso più comprensibile e lineare, occorrerà tenere conto anche dei seguenti passaggi, necessari per semplificare concetti e parole:

  • sostituzione delle parole più difficili e desuete con sinonimi più semplici, tratti dal linguaggio corrente;
  • semplificazione delle strutture sintattiche più complesse in frasi più lineari;
  • strutturazione della singola (nuova) frase attraverso lo schema: soggetto + verbo + complemento oggetto + altri complementi;
  • ricorso alla coordinazione in luogo della subordinazione;
  • le figure retoriche principali, come la metafora, la metonimia e la sineddoche, possono essere mantenute purché affiancate da una parentesi che ne offra una traduzione al suo interno;
  • anche per le locuzioni e i costrutti più complessi è opportuno offrire una versione più lineare tra parentesi;
  • le persone, i modi e i tempi di verbi scelti dall’autore devono essere comunque mantenuti;
  • trasformazione dei contenuti più oscuri attraverso locuzioni che spieghino i nomi e dati meno noti e mediante l’aggiunta di elementi (attinti dal contesto storico-culturale) che consentano di contestualizzare eventi, personaggi e altre nozioni;

Esempi di parafrasi

Per comprendere cos’è e come si fa una parafrasi, si considerino i seguenti esempi:

  • Achille piè veloce = Achille rapidissimo nella corsa;
  • il malvagio seme d’Adamo = i malvagi discendenti di Adamo;
  • l’amor che move il sole e l’altre stelle = Dio che è causa del movimento del sole e degli astri;

Vedi anche i paragrafi dedicati alla parafrasi del testo nel commento ai seguenti testi poetici:

  • L’infinito di Giacomo Leopardi;
  • A Silvia di Giacomo Leopardi;
  • Il sabato del villaggio di Giacomo Leopardi;
  • Mattina di Giuseppe Ungaretti;
  • Meriggiare pallido e assorto di Eugenio Montale;
  • Ho sceso dandoti il braccio di Eugenio Montale;
  • Versicoli quasi ecologici di Giorgio Caproni.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Parafrasi: cos’è e come si fa

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