Novecento. Il secolo degli intellettuali e della politica
- Autore: Tony Judt con Timothy Snyder
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Casa editrice: Laterza
- Anno di pubblicazione: 2012
Prima ancora che terminasse, il ventesimo secolo vantava già una nutrita letteratura che aveva come missione l’analizzarlo sotto tutti i punti di vista e, se i suoi eventi più importanti sono noti a tutti e da molti sono stati addirittura vissuti, c’è un aspetto di questo secolo che è difficile mettere in luce, non foss’altro per la sua varietà e sottigliezza: la storia dei pensieri politici che lo hanno attraversato, le posizioni del mondo intellettuale, quel mondo sempre percepito con una certa vena di sospetto, un mondo che sembra essere alla finestra a osservare gli eventi e ciò nonostante è sempre in prima linea su qualsiasi cosa.
Tony Judt, storico e accademico britannico, morto nel 2010 dopo essersi ammalato di SLA, ripercorre la sua vita di uomo e di intellettuale in una lunga conversazione con Timothy Snyder, professore americano di Storia a Yale.
Quello che i due storici presentano è un lungo viaggio che muove i suoi primi passi dall’Europa centrale e orientale, da cui proviene la famiglia ebraica di Judt.
Le radici ebraiche dello storico inglese sono di estrema importanza per capire sia le sue vicissitudini personali che quelle più propriamente storiche. Sebbene nato in Inghilterra fin da bambino Tony Judt si trova a confrontarsi con la questione ebraica, la Shoa, la fondazione dello Stato di Israele (con cui condivide l’anno di nascita). Proprio partendo da questo dato storico possiamo cominciare ad analizzare come il pensiero degli intellettuali si sia misurato con il mondo post conflitto. È da questo momento infatti che alcune contrapposizioni che poi caratterizzeranno il corso del novecento diventano sempre più palesi e marcati:
- comunismo contro capitalismo;
- Israele contro Palestina;
- filo-israeliani contro filo-palestinesi;
- keynesiani contro monetaristi.
Una lunga e impegnativa riflessione sulle conseguenze degli eventi, sulla loro diversa percezione da parte del mondo politico, dei singoli cittadini e da parte degli intellettuali, riflettendo sulle contrapposizioni sviluppatesi tra questi, sul loro differente modo di leggere la Storia, proponendo una lettura a 360° che riallaccia mondi che a prima vista potrebbero sembrare lontanissimi e invece sono inesorabilmente legati perché il novecento è stato il primo secolo e veder superate le barriere spazio-temporali: inizialmente con lo sviluppo dei mezzi di trasporto e in seguito grazie a quello dei nuovi media, internet più di ogni altro.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Novecento. Il secolo degli intellettuali e della politica
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