I suoni e i colori della bella stagione uniti al ricordo di un amore del passato sono i temi di Notte d’estate, poesia dall’originale schema metrico e dal linguaggio agile ed essenziale tipico dello stile dell’autore, il triestino Umberto Saba (nato Poli, 1883-1957). Pochi versi, ma ricchi di significato e capaci di suscitare forti emozioni nel lettore: vediamo la parafrasi e la spiegazione del testo.
“Notte d’estate”: testo della poesia di Umberto Saba
Dalla stanza vicina ascolto care
voci nel letto dove il sonno accolgo.
Per l’aperta finestra un lume brilla,
lontano, in cima al colle, chi sa dove.Qui ti stringo al mio cuore, amore mio,
morto a me da infiniti anni oramai.
“Notte d’estate” di Saba: metrica e parafrasi
La struttura metrica di Notte d’estate esce fuori dai consueti schemi poetici, essendo composta da una quartina e da un distico entrambi anomali.
I versi sono di endecasillabi piani e senza rime.
Questa la parafrasi:
Dalla stanza vicina sento voci a me care
mentre sono nel letto in cui cerco di addormentarmi.
Attraverso la finestra aperta vedo brillare un lume
in lontananza, in cima alla collina, chissà da dove.
Mi ricordo e ti stringo al cuore, amore mio,
perduto e a me lontano da un tempo che mi sembra infinito.
“Notte d’estate”: spiegazione e analisi della poesia di Saba
In una notte d’estate come tante la calura e i rumori impediscono all’autore di dormire.
Saba stenta a prendere sonno, ma il vocio che proviene dalla stanza accanto alla sua non lo infastidisce, anzi, è per lui una piacevole compagnia.
Così come lo è la luce di un lume che si scorge in lontananza dalla finestra aperta.
La situazione e tutto ciò che è intorno stimolano la memoria e, in particolare, il ricordo di un amore vissuto tanti anni prima.
Nasce da questo momento di esistenza domestica e ordinaria appena descritto Notte d’estate, una delle liriche più note e apprezzate di Umberto Saba.
L’impulso che lo spinge a scrivere, ancora una volta, è la semplicità e quasi la banalità della vita di tutti i giorni, l’imprescindibile fonte senza la quale la lirica di Saba non esisterebbe.
È sempre dalla quotidianità infatti, che egli trae lo spunto per le profonde riflessioni e le lucide considerazioni che caratterizzano la sua vasta produzione letteraria.
In Notte d’estate il poeta affronta due dei temi a lui più cari e pertanto ricorrenti, quello dell’amore nelle sue varie accezioni e quello della bella stagione che assume significati intimi e complessi.
Come si sa, Saba dedica gran parte dei componimenti racchiusi nel Canzoniere alla moglie Lina e alla figlia Linuccia, alle quali lo legò un sentimento amoroso viscerale e quasi totalizzante, ma in Notte d’estate si lascia andare al ricordo di una storia vissuta tanti anni prima, che per quanto lontana nel tempo e nello spazio, non ha dimenticato.
Un pizzico di nostalgia pervade l’ultima strofa del componimento, dove la reminiscenza si fa struggente e carica di un minimo ma percettibile senso di rimpianto affievolito dalla lontananza e dall’appagamento del presente.
È un pensiero intenso ma momentaneo, quasi fulmineo, favorito dalle circostanze e non tale da provocare angoscia e tormento nell’autore.
L’altra tematica di Notte d’estate è, per l’appunto, la bella stagione, che non si limita a costituire parte del titolo ma è la vera protagonista della lirica.
Saba ricorre spesso alla metafora delle stagioni della natura per indicare le varie età dell’uomo e l’estate ne rappresenta la giovinezza, con tutta la carica di energia, sogni e gioia che essa, di solito, porta con sé.
Per estensione i simboli dell’estate, dal sole cocente alla luce accecante, diventano sinonimo di tranquillità e serenità d’animo, di assenza di turbamenti e delle tempeste che, inevitabilmente, riguardano ogni vita.
E sono proprio questi i momenti maggiormente propizi al ricordo, ma quello che non fa male o, al massimo, provoca soltanto un briciolo di malinconia come accade al poeta in una calda notte insonne.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Notte d’estate” di Umberto Saba: la poesia dedicata ai ricordi d’amore
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