La mitologia greca è piena di dei imparentati tra loro. Gli abitanti dell’Olimpo sono la famiglia più nota, ma io voglio parlare di un’altra famiglia meno famosa: quella di Nereo, dio del mare calmo e della bonaccia. Qual è la fonte sulla storia di queste divinità marine? Il solito, caro Ovidio, grande narratore di storie che mi ha permesso di approfondire la mitologia antica e di farla conoscere ad altri.
Nel secondo libro delle Metamorfosi l’autore di Sulmona, fa un cenno a questi personaggi mentre narra il mito di Fetonte. Vediamoli da vicino.
Nereo: chi era
Probabilmente Nereo, dio del mare e della bonaccia, fu un’antichissima divinità pregreca che venne soppiantata da Poseidone senza scomparire del tutto.
È figlio di Gea e di Ponto, marito di Doride e padre delle Nereidi, ninfe marine. Era raffigurato come un vecchio di nobile aspetto, con doti profetiche per le quali fu consultato da Paride ed Eracle che lo costrinse a rivelargli un destino di morte.
A livello iconografico non abbiamo molte rappresentazioni perché divinità secondaria. Gli è stata dedicata però la Grotta di Nereo a Capo Coccia, nel nord-ovest della Sardegna, la grotta sommersa più grande del Mediterraneo.
Doride: chi era
Della Dea Doride, moglie di Nereo, sappiamo ancora meno che di Nereo. Era figlia di Oceano e Teti. Non viene mai rappresentata da sola, ma con Nereo e le figlie, le vere protagoniste della famiglia marina. Esiodo la definisce "dai belli capelli" dandole qualità profetiche.
Le Nereidi: storia e rappresentazioni in letteratura e arte
Le Nereidi sono cinquanta (secondo alcuni mitografi cento) ninfe marine generate dagli dei summenzionati e sono le più importanti del mare tranquillo. Dai Greci erano considerate divinità benevole e facevano parte del corteo di Poseidone, che sposò la più bella di cui era fortemente geloso. La loro bellezza era notevole, essendo raffigurate come fanciulle con i capelli ornati di perle e a cavallo di delfini.
Di alcune delle Nereidi conosciamo i nomi:
- Anfitrite, la sposa di Poseidone e madre di Tritone,
- Galatea, amata dal pastore Aci e dal ciclope Polifemo;
- Teti, la più nota, madre di Achille.
I loro nomi variarono dalla mitologia greca a quella romana.
Sono patrone sia dei marinai, che salvano dai pericoli, che dei pescatori, a cui augurano buona pesca e felicità.
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A livello letterario recentemente si è registrato da parte della letteratura fantasy un certo interesse per le ninfe marine. L’autore Rick Riordan narra di una Nereide nel libro Il ladro di fulmini. Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo e Il calice degli dei dove il protagonista è guidato da Eudora, una nereide.
A livello artistico le Nereidi sono rappresentate moltissimo, ad esempio in un quadro di Gaston Bussière nel XX secolo, in alcuni affreschi precedenti come la Nereide su cavalluccio marino, affresco conservato al Museo archeologico di Napoli, che potete osservare nell’immagine in questo articolo. Non solo.
A metà dell’Ottocento il pittore tedesco Max Klinger dipinse un quadro con l’amplesso tra una Nereide e un Tritone, come se fosse una cosa naturale e non aberrante. Tritoni e Nereidi non si accoppiarono mai.
Il dipinto è permeato di sensualità e piacere secondo i canoni simbolisti in un momento artistico e letterario che vedeva nelle figure mitologiche la femme fatale, colei che era veicolo di peccato per gli uomini e il quadro sembra avvalorane l’idea.
Ben diversa è l’immagine delle Nereidi nel folclore calabrese dove hanno un aspetto mostruoso pur appartenendo sempre al mare. La loro comparsa è foriera di morte e danni per le navi che le incontrano.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Nereo, Doride e le Nereidi: chi erano le divinità marine della mitologia greca
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