Nefilim di Asa Schwarz

Nova Barakel ha diciannove anni, un look aggressivo e milita in un gruppo ecologista piuttosto violento. Sua madre, un avvocato d Stoccolma, è stata uccisa in circostanze misteriose e l’ha lasciata erede di una vecchia casa piena di fascino e di segreti oltre che di un vistoso patrimonio da dividere con una misteriosa fondazione. Mentre Nova penetra nella casa dell’amministratore delegato di un’azienda altamente inquinante per dimostrare la propria voglia di reagire al riscaldamento del pianeta, scopre con orrore e raccapriccio che lui e sua moglie, insieme al loro cane, sono stati oggetti di un delitto mostruoso e di una altrettanto mostruosa messa in scena, mentre una citazione biblica tratta dalla Genesi, allusiva del Diluvio Universale, campeggia come una tragica firma.
I delitti si susseguono, ne viene sospettata e poi incriminata la stessa Nova. Conduce le indagini l’ispettrice di polizia Amanda, coraggiosa e determinata, elegante e sofisticata, innamorata segretamente del medico legale che collabora col suo ufficio: Moses, anche lui dal nome biblico.

L’intreccio del romanzo è fin troppo complicato, i colpi di scena si susseguono incessanti, mostrando una società svedese davvero violenta e sanguinaria, al limite del parossismo. Troppe sono infatti nella narrazione le implicazioni che rendono il romanzo privo di credibilità anche se la suspence non manca e tiene avvinto il lettore alle pagine del libro nell’attesa del finale inatteso, ma non troppo. L’autrice dopo aver lavorato in una società di informatica si è dedicata alla scrittura e in questa ha travasato la sua esperienza di pirateria informatica, di competenza tecnologica che rendono il libro in certi punti esageratamente complicato per un lettore non esperto, ma tuttavia mette in contrasto con efficacia la contraddizione tra un mondo ormai lanciato nella ipermodernità e un retaggio di tradizioni, fedeltà e vicinanza a riti ancestrali che fanno parte di un passato che sembra voler ritornare.

Il personaggio di Nova, paragonato dalla critica alla Lisbeth Salander di Larsson, ne condivide solo il look fatto di piercing e capelli arruffati, ma in realtà è una giovane donna in cerca della madre e degli affetti più tradizionali. Una lettura estiva di pieno relax, consigliata agli amanti di un genere ormai vincente sul mercato.