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Recensioni di libri

Maria che danza sulle antenne di un calabrone di Alberto Coco

Porto Seguro, 2021 - Al suo esordio come scrittore, Alberto Coco ci regala un romanzo ricco di sentimenti e di storia.

Giovanna Giraudi
Giovanna Giraudi Pubblicato il 04-08-2021
Maria che danza sulle antenne di un calabrone

Maria che danza sulle antenne di un calabrone

  • Autore: Alberto Coco
  • Categoria: Narrativa Italiana
  • Anno di pubblicazione: 2021

Berto, un giovane studente milanese la cui famiglia ha origini meridionali, fa conoscere ai lettori la “sua” storia contenuta in Maria che danza sulle antenne di un calabrone (Porto Seguro, 2021), romanzo d’esordio di Alberto Coco, uomo d’affari milanese e ora anche scrittore.

“Le storie non arrivano mai per caso. Viaggiano nel tempo, su pagine ingiallite o nell’aria spinte dal fiato di infaticabili narratori. E cambiano il nostro destino. Alcune le scegli, o pensi di farlo; altre ti arrivano come cadute dal cielo. A me questa storia è arrivata dal mare.”

Così ha inizio il romanzo il cui protagonista è Berto, studente universitario che condivide un appartamento con Roberta per la quale nutre un sentimento particolare e due altri compagni di studio, è comunque ancora molto legato alla famiglia di origine e si sente molto coinvolto da gioie e dolori familiari. La vita del giovane viene scossa quando, durante una domenica trascorsa con i parenti, viene informato dalla zia che la matriarca di famiglia, nonna Pina, è malata. Ha un tumore al cervello e le resta davvero poco da vivere. La malattia dell’anziana donna, dallo spirito comunque ancora vivace e forte, addolora tutti i componenti della famiglia Torreggiani, che a lei vogliono un gran bene.

“- Ci penso io – disse Alberto con decisione.
Tutti si girarono nella sua direzione con lo sguardo un po’ sorpreso. Nessuno si aspettava quella proposta, non da lui, il piccirillo, lo studioso, uno poco adatto ad occuparsi di cose pratiche.
- Ho più tempo libero di voi e voglio prendermi cura della nonna. Disse.”

Da un giorno all’altro la vita del giovane universitario cambia e tutto si svolge in funzione di nonna: dal convincerla a curarsi, con bugie cui lei finge di credere e con la costante presenza dell’affettuoso nipote, un gran bravo ragazzo che per sollevare la nonna e le altre pazienti, legge, durante la chemioterapia, pagine dei romanzi di Italo Calvino. Sono tanti i gesti che inteneriscono: la vicinanza costante di Berto, il coraggio di tagliare lui stesso i capelli che la nonna copiosamente perde per la chemioterapia e l’ascolto dei racconti nostalgici di un’anziana che molti anni addietro, poco prima che finisse il secondo conflitto mondiale, in un incidente aveva perso Enzo, il figlio prediletto, quello cui Berto tanto somiglia. La nonna prosegue le cure con risultati soddisfacenti, quasi insperati, ma ecco che, alla vigilia dell’ultima chemioterapia, la donna manifesta ciò che per tanto ha celato nel profondo.

“ - Berto, sono vecchia e malata, sto morendo e devo fare una cosa importante ora. E tu sei l’unico che può aiutarmi.- Non c’era nulla da fare, non gli rimaneva che scappare con lei, viaggiare per tutta l’Italia con una malata di tumore”

Ha inizio un inaspettato viaggio che rimarrà, almeno nei dettagli riguardanti i luoghi da visitare, quasi sconosciuto all’intera famiglia, che viene avvisata da Berto che nonna desidera solo posticipare un pochino la chemioterapia facendo una breve vacanza. L’amato nipote non racconta però che con nonna si sta dirigendo verso San Severo in Puglia, terra in cui la donna ha trascorso una parte importante della sua vita. Il viaggio ha un suo scopo preciso anche se neppure il giovane nipote riesce a credere alla nonna ed è inoltre l’occasione per rivisitare tempi e luoghi che appartengono anche a nonna Pina.

Mano a mano che l’auto guidata da Berto percorre l’autostrada, si snodano i ricordi e si fanno vivi i tanti componenti della famiglia. Nonna Pina, cui la memoria non fa assolutamente difetto, racconta di loro al nipote in maniera assai viva, quasi tante persone che non ci sono più, fossero invece lì, ad aspettarli al termine del loro viaggio. Si rendono vivi insieme ai ricordi anche eventi che hanno un significato umano e storico poiché i ricordi vanno dal periodo fascista e si concentrano poi sul secondo conflitto mondiale. Nonna Pina è praticamente l’unica a esser certa della realtà del suo ultimo desiderio e Berto che la segue solo con l’affetto del più affezionato dei nipoti, dovrà ricredersi. Il viaggio ha davvero un significato così come lo avrà anche la breve permanenza in Puglia. A contrasto di una vita mutata alla modernità e non più a contatto con i ritmi della natura, ecco i giorni trascorsi in un trabucco dove attendere l’arrivo di pesci freschissimi fonte di nutrimento e di sostentamento. La presenza di Maria è quel lato inspiegabile che hanno alcuni eventi della vita. Di chi è figlia e, soprattutto, cosa farà nella vita? Maria, creatura leggiadra e delicata, nasconde in sé un destino che le donne della sua famiglia, i Bianco, conoscono da generazioni. Qui la realtà si mescola al magico ma ogni fatto è sempre permeato da sentimenti volti al bene.

Maria che danza sulle antenne di un calabrone è decisamente un romanzo che cattura i lettori: parla d’amore, sia di quello familiare sia dell’attrazione che si crea magicamente tra uomo e donna.
Alberto Coco racconta gli eventi in maniera fluida e sapiente: non sembra d’incontrare uno scrittore agli esordi, perché il romanzo è ben costruito e sa catturare l’attenzione di chi legge lasciando una traccia, un ricordo dolce e positivo in chi ha l’occasione di leggere la storia.

Maria che Danza. Sulle antenne di un calabrone

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© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Maria che danza sulle antenne di un calabrone

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