Malerba di Carmelo Sardo, Giuseppe Grassonelli

Giuseppe Grassonelli racconta la sua storia attraverso la penna di Carmelo Sardo, giornalista che ha seguito le sue vicissitudini sin da quando era un giovane cronista per L’Ora e Il Giornale di Sicilia. Nasce così “Malerba” (Mondadori, 2014), un racconto di vita vera che non lascia nessuna possibilità di speranza: la storia di un ragazzo condannato all’ergastolo per aver commesso degli omicidi tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90.

Tutto inizia quel giorno lontano quando poco più che quindicenne, Malerba, così lo chiamano tutti a Porto Empedocle dove è nato nel 1965, va insieme ai suoi amici a rubare tre cuccioli di cane. La band composta da Malè, Nello, Turi e Tino si ritrova in mano “un tesoro di armi e di soldi” che nasconderà e non confesserà mai di aver sottratto. Per allontanarlo da frequentazioni poco raccomandabili e da situazioni pericolose il padre lo manda in Germania dove inizia a lavorare in un night club.

Ritornato in Italia per il servizio militare resta ferito gravemente in un regolamento di conti tra famiglie mafiose, tra cui è coinvolta anche la sua. Scopre presto che Cosa Nostra lo vuole uccidere, il sicario, il suo miglior amico. Braccato, inferocito, Antonio Brasso, questo è il suo "nome di battaglia" negli anni della guerra di mafia, riesce a scampare a quattro attentati e a vendicare la sua famiglia. Arrestato a 27 anni non si pente e non collabora con la giustizia e sconta l’ergastolo ostativo.

Giuseppe in carcere comincia a leggere, a studiare, si laurea e diventa un detenuto modello.

“Non sono state le cattive frequentazioni, le amicizie sbagliate, come si crede in questi casi. No. Ero fatto così e basta”

Dichiara a Carmelo Sardo in una delle loro lunghe conversazioni, ripercorrendo tutta la sua vita.
Una sola domanda lo perseguita “perché sono cresciuto così?”. E la risposta è in questo romanzo, testimonianza, scritto con partecipazione da Sardo che quei terribili anni li ha vissuti dall’altro lato della “barricata”, raccontandoli.

Giuseppe Grassonelli è cresciuto così perché non poteva fidarsi di nessuno, perché la sua vita, la sua terra, la sua famiglia era segnata da regole di appartenenza e affiliazione al clan, perché la dignità umana, i valori non esistevano e soprattutto perché lo Stato dov’era lo Stato?

L’opera Grassonelli-Sardo non solo rompe quel muro di omertà che ricopre molte storie di mafia in Sicilia ma apre la discussione sul “fine pena mai”: ha ancora senso oggi in Italia stampigliare sul foglio matricola dei detenuti condannati all’ergastolo 31.12.9999?

Carmelo Sardo, giornalista e vice capo-redattore cronache del TG5, presenterà l’8 agosto a Taormina all’interno della rassegna a “cena con l’autore”, promossa da Libreventi, Libreria Mondadori Taormina e dal Ristorante Opson di Fabio Baldassarre, “Malerba”, scritto a quattro mani con l’ergastolano Giuseppe Grassonelli, protagonista della sanguinosa guerra di mafia nell’agrigentino degli anni Novanta.