Dopo Tutto il sole che c’è (La nave di Teseo, 2021), Antonella Boralevi torna in libreria con il romanzo Magnifica creatura (La nave di Teseo, 2022) per dare voce nuovamente al complesso ordito che caratterizza l’avvincente storia della famiglia Valiani.
A dominare la scena, come sempre, in tutta la loro autenticità e complessità, le giovani sorelle protagoniste, Ottavia e Verdiana, le cui vicissitudini di vita si dipanano lentamente all’interno di un contesto storico ricostruito con maestria.
Sullo sfondo dell’Italia degli anni Cinquanta e Sessanta, colta da vicino nella sua evoluzione politica, economica, sociale e culturale, il lettore viene catturato all’istante dalla suggestiva tela di colori, luci e ombre che, pennellata dopo pennellata, viene dipinta con assoluta precisione, profonda empatia e onestà di intenti dalla mano della scrittrice.
“Mi domando se mia sorella l’abbia mai capito, lei che divideva il mondo in due colori soli, lei che non vedeva le sfumature né i compromessi, solo quella via dritta, anche se era feroce.”
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L’osmosi continua fra il mondo pubblico e l’universo privato, fra ciò che è detto e ciò che risulta omesso, fra le cose compiute e quelle soltanto desiderate, è garantita da un’accurata, approfondita introspezione psicologica che costituisce sicuramente una fondamentale componente strutturale all’interno della storia narrata, il vero cuore pulsante e il motore da cui si innesca il pittoresco intreccio, sempre ricco di risvolti inattesi, rivelazioni e colpi di scena, delle dinamiche famigliari e personali che coinvolgono ogni singolo personaggio, ciascuno abilmente ritratto in tutte le sue peculiarità e contraddittorietà intrinseche.
“Ogni coppia sta insieme per i motivi che solo chi la compone conosce. E quasi mai la ragione che tiene unite due persone è la stessa.”
Un complesso ma mai scontato gioco di specchi e riflessi, rimandi e richiami, una costante alternanza fra luce e buio, chiaroscuri e contrasti, un coinvolgente parallelismo fra verità e bugie — piccole o grandi che siano — ogni volta in simmetrico equilibrio fra loro, resi efficaci e accattivanti grazie anche al ricorso a una prosa scorrevole, semplice e diretta, che sa rivelarsi a tratti cruda, poetica e ricercata al contempo, armonicamente bilanciata nelle sue parti descrittive e dialogate.
“Ma accade, e più spesso di quanto crediamo, che la verità trovi la via. Si infila in una fenditura dell’anima, la buca. E a poco a poco la crepa si allarga. E l’anima si rompe.
Fu in quella incrinatura che mi infilai io.”
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Magnifica creatura: tornano le sorelle Ottavia e Verdiana Valiani nel nuovo romanzo di Boralevi
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