Il romanzo di successo dello scrittore esordiente Paolo Giordano "La solitudine dei numeri primi" è diventato un film dal titolo omonimo diretto da Saverio Costanzo. Il film è uscito proprio oggi 10 settembre 2010 in tutte le sale italiane dopo la presentazione in anteprima al Festival di Venezia.
I numeri primi gemelli in matematica sono numeri vicinissimi tra loro ma che non possono mai arrivare a toccarsi perché c’è sempre un altro numero a dividerli. Possono sfiorarsi, certo, ma saranno sempre distanti. Proprio come Alice e Mattia che hanno in comune un’adolescenza solcata da un momento umiliante e di grande dolore che ormai li ha segnati per il resto della loro vita. Ora Alice e Mattia sono due persone adulte unite tra loro in modo profondo eppure distanti in modo sorprendente.
Ciò che ha spinto Saverio Costanzo verso la realizzazione della trasposizione del libro sono proprio le due scene iniziali che raccontano gli eventi traumatici dell’adolescenza. E proprio con queste due scene infatti si apre il film, un film caratterizzato inoltre da suoni e rumori forti che vogliono rappresentare la distanza e la difficoltà di comunicazione dei due personaggi principali. Il finale è costruito invece in contrasto su di un silenzio quasi surreale.
Sulla pellicola cinematografica la mamma di Mattia è interpretata da Isabella Rossellini, Mattia da Luca Marinelli e Alice da Alba Rohrwacher. Gli attori hanno dovuto subire dei forti cambiamenti fisici per riuscire ad entrare appieno nella parte che dovevano interpretare. Alba Rohrwacher ha dovuto perdere infatti molti chili e Filippo Timi al contrario ne ha dovuti prendere ben 15.
Paolo Giordano ha collaborato con il regista alla stesura della sceneggiatura del film. Pur ammettendo che sono stati necessari alcuni piccoli cambiamenti Paolo Giordano ha affermato di essere contento di come il libro è stato trasposto sulla pellicola.
Il successo del libro "La solitudine dei numeri primi" - Il romanzo che Paolo Giordano ha regalato al suo pubblico ha riscosso un grande successo perché è stato costruito sull’intreccio di tensione e durezza da un lato e momenti di tenerezza infinita dall’altro. Non ci resta che aspettare di vedere il film per capire se anche la pellicola sarà in grado di donarci le stesse scottanti emozioni.
Trailer del film "La solitudine dei numeri primi"
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La solitudine dei numeri primi: dal libro al film
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Ho letto il libro, ma senza gridare al capolavoro, ho trovato nel romanzo dei temi profondi filtrati attraverso una scrittura essenziale ed efficace senza troppi percorsi espressivi impervi ed involuti. Un viaggio nel dolore e nella sofferenza degli animi traumatizzati ben riuscito. Il passaggio dal libro al film, invece, non va oltre; le immagini (ottima la fotografia, comprovata abilità nell’uso della macchina da presa) non sconfinano nell’io dei protagonisti e la loro sofferenza rimane in superficie. "A mio parere" il non detto di Alice e Mattia, i loro silenzi, i loro sguardi, non fanno vibrare corde intime. La difficoltà di rendere le parole scritte in sentimenti sentiti, è vero, è difficile. Un film, dunque, dall’indubbia qualità tecnica, riuscito a metà: la prima parte è noiosa e di scarso impatto emotivo, la seconda parte l’interiorità dei personaggi affiora ed emoziona.
Arcangela Cammalleri