La rinnegata
- Autore: Valeria Usala
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Garzanti
- Anno di pubblicazione: 2021
Maria deve fare in fretta, correre al fiume e portare acqua per la piccola Gesuarda, secondogenita dei signori Collu, che è molto malata. È agosto e nel cielo di Lolai il sole ardente non concede tregua, ma la giovane obbedisce prontamente alla richiesta del suo nuovo padrone. Il carattere della quindicenne Maria è già temprato dai continui spostamenti dei genitori, inservienti di famiglie benestanti; ha imparato a fare il suo lavoro a dovere. Raggiunto il fiume, la ragazza è stremata dal caldo afoso e dalla fatica, perciò si concede qualche minuto di riposo; poggia il recipiente di argilla per terra, solleva la lunga gonna nera e immerge i piedi nell’acqua fresca per trovare un po’ di sollievo. Maria è sola e sente soltanto lo scorrere leggero dell’acqua, ma improvvisamente uno strano rumore la distoglie dai suoi pensieri: un giovane ragazzo, nascosto dietro le querce, la sta osservando. Lei si spaventa, ma si ricompone immediatamente e si tranquillizza quando il ragazzo esce allo scoperto e le si presenta: si chiama Vincenzo ed è di qualche anno più piccolo di lei. Maria non può trattenersi molto, serve l’acqua per Gesuarda, cosicché saluta frettolosamente la sua nuova conoscenza e imbocca la strada del rientro, con una strana sensazione di gioia. Presto Maria scoprirà che Vincenzo è il primogenito dei signori Collu…
In tempi remoti, una donna dallo spirito libero e istintivo veniva additata come maledetta, fonte di disgusto e repulsione. Questa presenza femminile, imponente, un po’ selvaggia e misteriosa, incuteva timore, generava astio e, ancorpiù se era bella, disprezzo, tanto da essere chiamata “bruja”. Quella della “bruja” (strega) è una delle figure più note della tradizione sarda e rappresenta una donna malvagia, malefica e disinibita. Questa figura è in realtà frutto di una difesa messa in atto da una società arcaica, cui ripugna tutto ciò che non si può controllare e domare. Dietro questo scudo può nascondersi una moglie, una madre, o una sorella, un’anima ribelle e irrequieta che non vuole piegarsi a condizioni imposte da altri.
La protagonista de La rinnegata di Valeria Usala (Garzanti, 2021) è una “bruja”. In un piccolo paese della Sardegna, dove lo sguardo degli uomini può diventare invadente e quello delle donne s’insinua spesso malevolo, Teresa, bellissima e fiera cammina lungo il selciato a testa alta, sfrontata e indifferente all’opinione altrui. Ma se la voglia di libertà non ha una terra promessa, l’arroganza che conferisce un fascino impenetrabile e oscuro, provoca, indispettisce e avvelena. Maria, altra figura importante è “bruja” anch’essa, è l’inizio e la fine di una storia travolgente, profumata di mirto.
Valeria Usala disegna uno splendido affresco della sua terra e lo fa con garbo, eleganza e poesia: rime bellissime all’inizio e alla fine di questo romanzo abbracciano una scrittura suggestiva che libera il suono dell’acqua che scorre, fluida e travolgente come la storia raccontata.
Leggere questo libro è stato come osservare un’opera d’arte di Remo Branca; uno di quei quadri dai colori forti e un po’ cupi, ma che con immensa grazia disegnano uno sguardo incantevole e profondamente delicato, quello sguardo che parla e racconta la bellezza e il dolore, come allora e come oggi.
La rinnegata
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