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Recensioni di libri

La regina dei mari. Venezia e le Repubbliche Marinare (due volumi) di Gian Nicola Pittalis

Biblioteca dei Leoni, 2021 - Una storia di quasi mille anni, raccontata nei due volumi di un’ampia ricerca sulle città-stato che dal Medioevo a Napoleone hanno commerciato nel Mediterraneo e cercato potere e potenza sul mare.

Felice Laudadio
Felice Laudadio Pubblicato il 16-05-2022

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La regina dei mari. Venezia e le Repubbliche Marinare (due volumi)

La regina dei mari. Venezia e le Repubbliche Marinare (due volumi)

  • Autore: Gian Nicola Pittalis
  • Genere: Romanzi e saggi storici
  • Categoria: Saggistica
  • Anno di pubblicazione: 2021

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Non si chiamavano Repubbliche Marinare, ignoravano che sarebbero passate alla storia con quel nome. Erano più delle quattro celebrate dal nostro Risorgimento e si sono battute in lotte fratricide: soltanto nel 1860 Genova restituì a Pisa le catene del porto, spezzate nel 1290 ed esposte per secoli in città, a vergogna dei Pisani e grandezza dei Genovesi. Una lunga epoca complessiva, nel segno soprattutto della più prospera delle quattro, la Serenissima Repubblica di San Marco. Una storia di quasi mille anni, raccontata da Gian Nicola Pittalis nella ricerca pubblicata a settembre dell’anno scorso dalla casa editrice trevisana Biblioteca dei Leoni. Un saggio dal titolo La regina dei mari. Venezia e le Repubbliche Marinare, distinto in due parti edite contemporaneamente (e a nostro avviso indivisibili). La prima è un volume di 136 pagine, 142 per la seconda, entrambe corredate da centinaia di immagini nel testo, riproduzioni, fotografie a colori. Sulle belle copertine carta da zucchero si possono ammirare particolari in quadricromia di dipinti del grande artista veneto Paolo Veronese.

L’autore quarantasettenne, giornalista professionista laureato in lettere classiche con tesi sui traffici marittimi nell’antichità, dirige un settimanale online ed è collaboratore free lance dei quotidiani del Gruppo L’Espresso in Veneto. Per Biblioteca dei Leoni ha pubblicato I Grandi Condottieri della Serenissima nel 2017, L’inquisizione a Venezia nel 2016 e I segreti della diplomazia veneziana nel 2020.
Nella prefazione alla prima parte, l’archeologo subacqueo e antropologo del mare Luigi Fozzati sintetizza il lavoro di Pittalis in una frase: “Venezia è il Mediterraneo ma il Mediterraneo non è solo Venezia”.

Quella delle Repubbliche Marinare è una storia nella storia. Il termine stesso che le indica è stato inventato nella prima metà del 1800 dallo svizzero Jean Charles Leonard Simonde de Sismondi (Ginevra, 1773-1842). Storico ed economista, amante del Bel Paese, ha pubblicato dal 1807 ben sedici volumi sulla Storia delle Repubbliche italiane. Proprio in questo trattato enciclopedico osservava che alcune delle nostre città-stato, dagli ultimi secoli prima del Mille, hanno mostrato ambizioni territoriali non tanto verso l’interno, quanto verso il mare, come spazio di commerci ed egemonie. Gli era venuto naturale battezzarle con la fortunata espressione di Repubbliche Marinare.

Quel mare era ed è il Mediterraneo e Fozzati insiste sul merito di Gian Nicola Pittalis di valorizzare una cultura che ricorda un passato fatto di tante storie, nate sulle acque comuni e tuttora di grande attualità, come quelle di Amalfi, Genova, Pisa e Venezia.
Nella prefazione alla seconda parte, un altro giornalista, Maurizio Crovato, chiarisce gli aspetti accennati in avvio della recensione, sul numero e la rivalità delle Repubbliche Marinare. Pressoché un millennio di storia, dalle fortune nel IX secolo di Amalfi e Gaeta all’irruzione nell’Italia del Nord di Napoleone Bonaparte, che violò i confini della Serenissima e pose fine nel 1797 alla lunga autonomia della grande Venezia, eretta a Ducato nel 697.

Perché limitarsi a quattro Repubbliche, se le città-stato con interessi marittimi sono state ben più, almeno otto, potendosi aggiungere Noli, Ancona, la già citata Gaeta e la Dalmata Ragusa, oggi Dubrovnik? È che si volle convenzionalmente ridurre all’essenziale. D’altra parte non ci sarebbe stato spazio per altri simboli araldici al centro delle bandiere tricolori della Marina Militare italiana e di quella mercantile, che racchiudono i quattro stemmi in un scudo.

Le Repubbliche nascono quindi dall’intuizione di uno storico svizzero e sono quattro per scelta della cultura patriottica risorgimentale, che valorizzava i fasti del passato italico. Oggi, oltre a campeggiare sulle bandiere navali, godono di una forma di attualità ludica. Da 65 anni si celebra tra la fine di maggio e i primi di luglio una manifestazione nazionale, il Palio delle Antiche Repubbliche Marinare. Amalfi, Genova, Pisa e Venezia si sfidano in una regata, ospitata ogni anno a turno in una delle quattro città.
Istituito nel 1955, è un evento tra sport, rievocazione storica e folklore, che gode dell’alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana e rappresenta “Un modo per ricordare le imprese e le rivalità”.

Nell’Alto Tirreno, nelle acque campane, sull’Arno pisano e nei canali del capoluogo veneto, quattro gozzi di legno, con a bordo otto rematori e un timoniere, si contendono il titolo annuale di Repubblica Marinara più veloce sull’acqua.
La gara è preceduta nella città organizzatrice da un corteo storico, al quale partecipano cinquecento figuranti in costumi dell’epoca, nei panni di personaggi che hanno distinto ciascuna Repubblica. In appendice al secondo volume, un repertorio fotografico coloratissimo documenta cortei e regate.


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La regina dei mari. Venezia e le Repubbliche Marinare (due volumi)

  • Altri libri di Gian Nicola Pittalis
L'inquisizione a Venezia
I Grandi Condottieri della Serenissima

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