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Recensioni di libri

La pattuglia dei bambini di Deepa Anappara

Einaudi, 2020 - Un romanzo coraggioso e drammatico, con protagonisti bambini e adolescenti disperati che restano nel cuore del lettore.

Elisabetta Bolondi
Elisabetta Bolondi Pubblicato il 30-10-2020

5

La pattuglia dei bambini

La pattuglia dei bambini

  • Autore: Deepa Anappara
  • Categoria: Narrativa Straniera
  • Casa editrice: Einaudi
  • Anno di pubblicazione: 2020

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La giornalista indiana proveniente dal Kerala ma ora emigrata in Gran Bretagna, Deepa Anappara, ha scritto La pattuglia dei bambini (Einaudi, 2020, trad. M. Pareschi), un romanzo coraggioso e drammatico in un momento in cui l’India, governata da una destra autoritaria, vive terribili contraddizioni: un paese che vede incredibili sacche di miseria e degrado del tutto insopportabili, mentre cresce un’economia che porta la ricchezza spropositata in poche mani corrotte e potenti.

La narratrice sceglie come protagonisti della sua storia un gruppo di bambini che vivono in una baraccopoli di una grande città indiana non identificata. Il loro basti, una zona sovraffollata, priva dei più elementari requisiti di vivibilità, vede questi ragazzini protagonisti di una vita di strada: vivono in una sola stanza, senza acqua, senza servizi igienici, in totale promiscuità, ma vanno a scuola, vestono una divisa, hanno il cellulare, sognano Bollywood e sperano di andare a Mumbai. Jai è un ragazzino di nove anni, che vede molti polizieschi in televisione, e quando sparisce un suo compagno di scuola, insieme agli amici Pari e Faiz, decide di mettersi a fare il detective: la polizia non dà seguito alle richieste della famiglia del ragazzino scomparso, anche se in un crescendo drammatico cominciano a sparire altri ragazzini, piccoli e adolescenti, maschi e femmine, indu e musulmani, finché anche la sorella del protagonista, Runu-Didi, una giovane promettente atleta, scompare.

Di tutti questi ragazzi non si sa più nulla, malgrado le ricerche che i genitori fanno con caparbietà: la polizia li ignora a lungo, fino a quando sembra di capire che un domestico che lavora in un lussuosissimo attico in una torre grattacielo al centro della città si scopre colpevole di aver rapito e ucciso i bambini. Un serial killer? Un rapitore per venderne gli organi? Un caso di pedofilia, per fornire cioè materiali per film e immagini porno? Non si sa bene, perché Deepa Anappara si sofferma soprattutto sulla personalità dei ragazzini, sulla loro intraprendenza, sulla speranza che li nutre malgrado vivano in un mondo oscenamente ingiusto e crudele.

Confesso che, malgrado il successo che viene tributato al romanzo da parte del mondo letterario anglosassone, il libro, pur letterariamente interessante, si legge in italiano con qualche difficoltà. Malgrado la forma italiana impeccabile di Monica Pareschi, è necessario a ogni pagina rivolgersi al glossario, tale è la complessità dell’ambiente linguistico in cui il racconto si dipana, rendendo la lettura a volte faticosa, rischiando di far perdere di vista la denuncia potente e drammatica che l’autrice rivolge alla politica del suo paese: ingiustizie, violenze, miseria, sperequazioni esagerate, e soprattutto la fragilità del mondo dei bambini, esposti a un’economia di rapina e di sopraffazione che ci interroga sul sistema politico che consente tali efferatezze. Jai, Runu-Didi che sogna di vincere le gare di corsa, la giovane estetista che sogna di fuggire dall’inferno, bambini e adolescenti disperati che ci restano nel cuore.


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La pattuglia dei bambini

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