La mia Ingeborg
- Autore: Tore Renberg
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2024
La casa editrice Fazi pubblica il breve ma intenso romanzo La mia Ingeborg (traduzione di Margherita Podestà Heir) dello scrittore norvegese Tore Renberg.
Tollak, voce narrante e protagonista del romanzo, mette al centro delle vicende la moglie che non c’è più, “la sua Ingeborg”.
Sono Tollak di Ingeborg. Appartengo al passato.
Nel romanzo questa frase viene ripetuta più volte sia perché Tollak non può fare a meno della consorte, sia perché l’uomo vive di ricordi con i quali, però, ora deve fare i conti.
Tollak vive e lavora in una segheria al limitare dei boschi e usa ancora con antichi attrezzi e metodi. Non accetta ciò che è nuovo, rifiuta quanto di moderno gli offre la società. La moglie Ingeborg non c’è più. La sua scomparsa nel nulla e all’improvviso, per chi la conosceva, è incomprensibile e anche inaccettabile.
Tollak ne sente dolorosamente l’assenza tutti i giorni
L’amavo in maniera totale come nessun uomo ha mai amato una donna e maledico le forze demoniache che me l’hanno portata via.
A far compagnia al protagonista c’è solo Oddo, un giovane uomo quasi coetaneo dei figli ormai lontani. Lui è psicologicamente e mentalmente disturbato. Non riesce a rapportarsi con il mondo e , per questo, non è nemmeno andato a scuola . Non sa pronunciare il suo nome, Otto, e per tutti in paese è “Oddoloscemo” ma Tollak con lui riesce a comunicare, inveisce con chi tratta male quel ragazzo che tanti anni prima una donna gli aveva affidato.
Hillevi e Jan Vidar, rispettivamente figlia e figlio di Tollak e Ingeborg, sono ormai lontani da tempo, ma ora è il momento di tornare. Tollak li ha chiamati perché, dopo lunghi anni, ha tanto da dire. Gli rimangono poco tempo e poca vita ed è giusto che loro sappiano.
L’uomo porta dentro di sé non uno, bensì più segreti dolorosi.
L’intero romanzo è un continuo muoversi tra passato e presente, tra una vita di coppia e un’esistenza in solitudine
– Non sei di molte parole Tollak – La mia Ingeborg. A volte lo diceva con amore. Ogni tanto in preda alla disperazione. Qualche volta con dolore. Spesso con irritazione. Aveva ragione. Non sono un tipo loquace.
Ma è venuto anche per Tollak il momento di parlare: di lei, la sua amata, di quello strano ragazzo che da tanti anni vive con lui e di eventi che Hillevi e Jan Vidar non possono nemmeno immaginare.
Questo è un romanzo breve in cui si fondono tematiche assai profonde: l’amore può diventare all’improvviso l’opposto, la rabbia può covare a lungo nell’intimo per poi scoppiare tutta d’un tratto in modo assolutamente devastante.
Il passato non torna più, ma non si può cancellare. Tollak lo tiene ben chiuso dentro di sé fino a che quel cancro che gli fa sputare sangue non lo avverte che il suo tempo sta per scadere e che chi rimane ha il diritto di sapere.
È forse questo il gesto più coraggioso di Tollak: se ne andrà e i figli non lo rimpiangeranno ma lui potrà potrà tornare in tutto e per tutto “Tollak di Ingeborg” cioè quello che non si era, nell’intimo, più sentito da lungo tempo.
La mia Ingeborg non può non lasciare un segno nell’animo di chi legge: a metà tra il dramma familiare e il thriller è un vero gioiello di stile e di narrativa, un’opera di cui si ringrazia Tore Renberg che, per questo libro, ha già ricevuto premi in Svezia e che merita di essere conosciuto e apprezzato anche all’estero.
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