La confraternita della rosa nera di Riccardo De Palo

“Ha subito il fascino del noir”, il giornalista romano Riccardo De Palo si cimenta con una trama che mette insieme una serie di misteriosi delitti, una confraternita segretissima che si muove però con avanzata tecnologia malgrado i riti arcaici e un finale a sorpresa.
Protagonista de "La confraternita della rosa nera" (Marsilio, 2019) è l’ispettore Lukas Moroder, origine ladina, ufficio a Bolzano, scalatore di montagne malgrado qualche problema di vertigini, in squadra con Helga, bellissima agente un po’ innamorata di lui e due “meridionali”, Proietti, romano, Esposito, napoletano.

La parte migliore del romanzo è l’ambientazione: siamo tra l’Alto Adige, altopiano dello Sciliar, i Banchi delle Streghe, Ortisei, Siusi, Plan de Corones, Val Gardena, luoghi mitici per chi ama la vacanza dolomitica e lo sconfinamento in Austria e Germania, Innsbruk, Vienna, la tedesca Foresta Nera. La morte misteriosa di una giovane bibliotecaria austriaca, Anne Rose Werfel, trovata sotto un cespuglio di pregiatissime rose nere, a piedi nudi con indosso solo un abitino nero, presumibilmente caduta da una costruzione in legno all’interno di uno splendido giardino di rose, o forse suicida, coinvolge Moroder e la sua squadra. Le indagini si spostano in varie località sudtirolesi, dando la possibilità ai nostri eroi di fermarsi a gustare le specialità gastronomiche: zuppe di canederli, strudel, Kaisershmarrn, spatzle, stinco, uova con speck e patate, i menu tipici di chi frequenta la zona di confine con l’Austria. Non parliamo della trama del libro, dei delitti che si susseguono, dei pericoli corsi dai poliziotti italiani, dell’intervento di altri polizie europee, per sventare un probabile complotto che viene architettato da menti sottili e da troppi infiltrati anche nelle stesse alte gerarchie investigative e politiche.

Piacevole l’autoironia dell’autore, che cita in modo subliminale altri poliziotti, altre vicende che riempiono le pagine dei nostri giallisti di maggior successo. Orologi fermi, messaggi cifrati, mazzi di rose, coordinate geografiche, strani riti notturni, feroci arcieri, quadri misteriosi che alludono a personaggi storici, citazioni di nomi famosi, Heidegger e Leonardo da Vinci, il Cantico dei Cantici, tutti indizi disseminati nelle pagine del libro per indirizzare i lettori verso l’imprevisto finale. Primo giallo per De Palo, scritto con leggerezza e stile agile. Ne seguiranno altri?