

Italian Girl
- Autore: Elisa Giobbi
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Fernandel
- Anno di pubblicazione: 2025
La giovane e bella Saman è sempre lì, in quel ritratto posto a ricordo nella città che l’aveva accolta, ancora lì con la sua giovane età, i suoi grandi occhi spalancati sul mondo e con il rossetto preferito sulle labbra. Un ritratto e un giardino a Novellara dedicati a lei. L’immagine rimasta nei nostri occhi è di lei fuori del cortile della sua casa, che si avvia nel buio della sera tra le serre in campagna, con accanto la madre. Aveva compiuto da poco diciotto anni e amava sentirsi un’italian girl.
Elisa Giobbi, laureata in lingue e letterature moderne, operatrice culturale e turistica, coltiva scrittura e musica fin dalla giovane età. Ha pubblicato diversi romanzi tra i quali La sposa occidentale, vincitore del Premio Luzi per la narrativa inedita e della menzione d’onore al Premio Casentino. Ha fondato la casa editrice Caminito, che dirige, è membro del CDA del Teatro della Toscana ed è autrice di “Firenze suona”.
In questo suo ultimo lavoro l’autrice ripercorre la storia di Saman e la sua drammatica vicenda, prestando le parole e la voce alla giovane ragazza pakistana: una dedica a tutte le ragazze oppresse nel mondo. Italian Girl (Fernandel Editore, 2025) è il racconto in forma di diario dell’ultimo anno di vita di Saman, nel quale sono narrate le emozioni di una ragazza innamorata e i sogni da realizzare con il fidanzato di origine pakistana ma non accettato dalla famiglia, e dove sono racchiuse, nelle tante pagine del libro, le paure, le privazioni, le fughe, le punizioni e quanto temesse le reazioni della sua famiglia alle sue scelte di vita.
Oggi ho sentito papà che diceva alla mamma che devono farmi fuori.
Era stata accusata dalla famiglia, insieme ai cugini e agli zii, di aver dimenticato le sue origini, il suo Paese e di aver rinnegato Allah. Nulla era vero, dirà la voce di Saman. Lei ricordava tutto del Pakistan, della città vecchia, i bazar, gli odori e i colori, la moschea. E di quanto a Lahore si fosse abituati alla miseria, sembrava la cosa più normale del mondo. Aveva imparato poi che quello che da una parte sembrava normale non lo era altrove. Ora il suo posto era in mezzo alla pianura di Novellara, si sentiva una ragazza italiana. Una macchia sulla reputazione della sua famiglia, perché non indossava il niqab o il burqa, una pecora nera per come si vestiva e si comportava. Per il clan della famiglia lei non aveva nessun riguardo all’onore del padre, che aveva speso tutto il suo patrimonio per portarli lontano e che ogni giorno si spaccava la schiena nei campi.
La spazzatura occidentale ti ha rovinato Saman!
Parenti e amici avevano lasciato il Pakistan su camioncini arrugginiti immersi nel puzzo di gasolio, chiedendosi come sarebbero stati accolti, se sarebbero sopravvissuti alla traversata e se un giorno sarebbero diventati ricchi. E poi anche il padre. Integrarsi non era stato facile; a scuola era tormentata dall’essere così diversa, un’aliena. Avrebbe voluto rendersi più carina come le sue compagne, ma era difficile per lei.
Le bastava uno sguardo, un commento, per demolire ogni sua speranza di integrazione.
Aveva iniziato a sentire la musica italiana, e piano piano a cambiare aspetto. La professoressa di Italiano le era sempre stata vicina nell’aiutarla a inserirsi a scuola, nello scegliere i libri da leggere. Una complice con la quale condividere i suoi pensieri. E Saman leggeva tanto nella solitudine della sua cameretta. I libri le facevano compagnia e forse le avevano salvato la vita.
E tra le pagine dei libri trovo ciò che mi manca: il coraggio, le parole che danno forma alle idee, le conferme a quel che penso o, al contrario, le smentite ai miei pregiudizi o a quelli della nostra cultura. I dubbi, La vita, ecco.
E poi l’incontro con S., il ragazzo che amava e che considerava un dono perché la sua vita era cambiata da quel giorno. Dalla prima volta che lo aveva incontrato, aveva avvertito da subito una sensazione di benessere mai provato prima. Insieme a lui era la ragazza allegra che aveva sempre sognato di essere, una ragazza normale prima che pakistana o italiana. La sua famiglia non lo avrebbe mai; accettato sia pur con le stesse origini non apparteneva alla loro casta. La famiglia di Saman erano Gujjar, contadini con braccianti alle proprie dipendenze. E di lì a poco si appresteranno a farle incontrare l’uomo che avrebbe dovuto sposare in Pakistan, un matrimonio combinato con un cugino.
[...] ho afferrato la mano di mia madre e mi ci sono aggrappata, ci siamo guardate ma nei suoi occhi non ho visto nessuna pietà.
Al suo rifiuto Saman sapeva che l’avrebbero punita, alzando un muro di omertà. E sarà così; la sera del primo maggio del 2021, la vedremo uscire di casa insieme alla madre e non fare più ritorno. La giovane Saman voleva solo poter essere felice, pur sapendo che niente le era stato facile; da ragazzina pakistana a ragazza italiana, più occidentale, più libera.
Italian Girl è un libro commovente su una storia tragica, toccante, che ritrae in tutta la forza descrittiva i sentimenti, le speranze e le illusioni di una giovane donna con la sua gran voglia di amare e vivere. Una storia carica di emozioni e dolorosa, divenuta simbolo della lotta per la libertà personale e per il diritto di scegliere il proprio destino.

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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Italian Girl
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