L’Italian Bookshop di Londra, la più nota libreria italiana all’estero, ha chiuso definitivamente i battenti lunedì. Ne dà l’annuncio Ornella Tarantola, libraia “per missione” divenuta una leggenda per gli expat italiani nel Regno Unito, faticando a trattenere le lacrime.
La libreria italiana di Londra si trovava al 123 Gloucester Road, nel cuore del quartiere South Kensington, dove si era trasferita nel 2016 dopo il trasloco dalla sede storica di Warwick Street a Soho. L’Italian Bookshop negli anni era diventato una meta di culto per i lettori italiani in Inghilterra, tanto da essere immortalata persino in alcuni romanzi, tra cui ricordiamo Dimmi che credi al destino (Mondadori, 2015) di Luca Bianchini.
Non era una semplice libreria, ma un punto di riferimento, un luogo capace di diventare comunità ed essere rifugio per tanti giovani italiani espatriati, i cosiddetti “cervelli in fuga”, che tra quei libri scritti nella loro lingua ritrovavano calore e un senso di appartenenza.
Non solo libri, ma anche chiacchiere, incontri, workshop, la libreria italiana a Londra era diventata il centro di innumerevoli iniziative culturali.
Ora l’Italian Bookshop, questa inattesa oasi di ristoro nella costante instabilità del mondo contemporaneo, chiude, sconfitta dall’onda d’urto del post-Brexit.
Italian Bookshop di Londra: la storia della libreria
La storica libreria italiana a Londra era stata aperta da Flavia Gentili nel 1994, al numero 5 di Cecil Court, per il distributore Messaggerie Libri di Milano.
Sei anni dopo, nel 2000, la libreria ha cambiato proprietà venendo acquisita dalla European Schoolbooks, compagnia che si dedicava all’importazione di libri europei con una sezione italiana. Da quel momento la proprietaria è diventata Ornella Tarantola, libraia “per missione” come si definisce lei. I nonni di Ornella avevano una libreria a Brescia e lei, da expat a Londra, ne ha seguito quasi per vocazione le orme. Cresciuta tra le pareti confortanti di una libreria, tanto che da bambina la considerava la sua “baby-sitter”, la giovane libraia aveva trovato nell’Italian Bookshop la propria naturale nuova patria all’estero. In un’intervista racconta che doveva fermarsi a Londra solo qualche mese, era di passaggio, ma poi in Italia non ci è più tornata. Per quasi trent’anni Ornella Tarantola è stata l’anima della libreria, accogliendo i lettori a braccia aperte come se spalancasse loro la porta della sua abitazione. Diceva che l’Italian Bookshop era una casa per lei, ma anche per tutti i lettori che ne varcavano la soglia.
Negli anni la libreria si era trasferita più volte, aveva già passato momenti difficili dovuti al caro-affitti del 2014 e alla pandemia di Covid-19 nel 2020, ma nulla lasciava presagire la chiusura che, lunedì, ha travolto tutti come una doccia fredda, anzi, ghiacciata. La causa della chiusura? Un fenomeno che oggi, dopo tanto parlare, abbiamo quasi dimenticato, ma di cui avvertiamo - con più forza che mai - le conseguenze sul piano internazionale: la Brexit.
L’Italian Bookshop e la società post-Brexit
L’Italian Booskhop era diventata negli anni lo specchio di una società in trasformazione, registrando i cambiamenti nello stile di vita degli italiani all’estero. All’inizio erano numerosi coloro che andavano in Inghilterra a cercar fortuna sotto il Big Ben, oppure giungevano a Londra per voglia d’avventura; poi l’emigrazione era divenuta una necessità economica per i tanti giovanissimi che giungevano in cerca di un’occupazione in linea con il proprio percorso di studi, ma spesso venivano tratti nella trappola degli stage ed erano assunti con il minimum wage, il salario minimo. Dopo la Brexit gli italiani in Inghilterra sono divenuti sempre meno e la lingua italiana è stata praticamente rimossa dai programmi scolastici che non ne promuovono più l’insegnamento.
Giovani espatriati, studenti, insegnanti e gruppi di lettura erano tra i clienti fissi della libreria, l’onda lunga post Brexit li ha decimati.
La chiusura dell’Italian Bookshop di Londra non è solo la chiusura di una libreria, una libreria amata e considerata dai lettori come una sorta di “terra promessa”; ma certifica un cambiamento sociale, culturale e politico che dinnanzi a quella serranda abbassata con l’insegna “closed” non possiamo più fare a meno di vedere.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Chiude l’Italian Bookshop di Londra, addio alla storica libreria italiana della capitale inglese
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Che tristezza
Il mondo sta cambiando e non in meglio. Questo è certamente un segnale di chiusura della UK al mondo. (tranne per.le guerre..) .. Ma le librerie chiudono anche in Italia. E non c’è la brexit...
Non sapevo che Ornella fosse la proprietaria. Pensavo la dirigesse solamente. Mi dispiace tantissimo.