Il sole negli occhi di Daniela De Prato

La giovane Viola scompare improvvisamente e senza un apparente motivo, gettando nel panico la madre Ariele, che subito si reca a casa della figlia alla ricerca di indizi che rivelino la sua attuale destinazione.
Alla casa di Viola giungeranno anche suo padre Pietro e due suoi amici. Ciascuno aggiungerà, a suo modo, alcuni tasselli per ricostruire la vicenda dell’allontanamento o almeno per rintracciarne un senso.

Nel frattempo si viene a sapere che Ariele e Pietro non solo non si sono mai sposati, ma non hanno nemmeno mai vissuto tutti sotto lo stesso tetto insieme alla figlia Viola, in quanto già prima della sua nascita i due si erano lasciati.

I racconti dei giovani amici della ragazza scomparsa iniziano a descrivere una potenziale situazione di ricerca d’identità, come motivazione di quella che ormai un po’ tutti iniziano a considerare come una vera e propria “fuga”.
Collegando parzialmente i differenti elementi raccolti emerge infatti una lettera, scritta da Ariele a Pietro e ritrovata da Viola, in cui la donna descrive in modo approfondito la loro crisi di coppia e avvolge, seppur solo a parole, anche la futura nascita di Viola in una dimensione incerta e vaga: elemento che alla lettura della lettera sicuramente può aver ferito, e non poco, la figlia.

Pietro e gli amici di Viola se ne vanno e Ariele rimane sola. Questa si rivela l’occasione giusta per riflettere, meglio ancora per ricordare al fine di ricostruire.
Così veniamo a sapere che Ariele aveva persino tentato di ritornare con Pietro, qualche tempo dopo la nascita di Viola, ma il loro tentativo era naufragato.
E’ una riflessione dolorosa, lenta e circostanziata.
Ariele è alla ricerca del “punto di svolta”, quello che fa naufragare definitivamente un amore. Il senso della fine.

Tuttavia nelle ultime pagine del romanzo, la scrittrice abilmente ci svela che quasi tutto non è come sembra... Ariele e Viola costituiscono una coppia madre-figlia solo potenziale, una tra quelle possibili nel disegno dei futuri umani.
La difficoltà di vivere, la pena del sentimento che disgrega, un caso di dissociazione.

Una scrittura delicata ma intensa, malinconica ma luminosa, con un finale nel contempo sorprendente ed equilibrato.