Il ragno e l’iguana
- Autore: Elisa Vangelisti
- Anno di pubblicazione: 2012
Avrei voluto essere una ragazza tranquilla, normale: lontana da Gabriel, la casa, la scuola, l’amore, il futuro mi sembravano chiari e semplici... ma non era così. La normalità non aveva mai fatto parte della mia vita, era impossibile: vedevo luci che non esistevano, sentivo emozioni che non provavo.
Lo sai, Gabriel, bisogna che tenga il conto.
Di che cosa?
Di tutti i baci che avrei voluto darti adesso. Devo assolutamente fare in modo che tu questa sera non te ne perda nemmeno uno...
[…] Dovevo escogitare un sistema per attirarlo nella mia ragnatela. Non ero io l’esperta di ragni, dopotutto?
La storia non è originalissima, anche perché prendo spunto da diversi film e libri, ma i protagonisti invece lo sono: Rynn, per esempio, legge le emozioni altrui vedendole attraverso i colori, ogni emozione ha un colore diverso; mentre Gabriel è un vampiro.
Il romanzo è corposo e, a volte ripetitivo, ma l’intento dell’autrice è stato quello di comunicare un bel messaggio al lettore: l’amore tra diversi, che può sembrare impossibile, eppure succede, a volte succede spesso... E magari si hanno tutti contro, perché nessuno può capire l’amore tra due diversi, e quindi forse è proprio per questo che sembra che le pagine vogliano trasmettere la forza dell’amore e la ripetizione diventa metafora di speranza, di caparbietà, di forza nel provare lì dove altri non credono. Di andare avanti e combattere per ciò in cui crediamo, che amiamo, che vogliamo, a dispetto di tutti.
Molto bella la parte “realistica” del romanzo: quella dove i due protagonisti si ritrovano a conoscere le rispettive famiglie, perché questa parte centrale, oltre a essere scorrevolissima, ti permette di entrare nella psicologia dei vari personaggi, di vedere i loro punti di vista, di capire e carpire i pensieri, le emozioni, le paure.
Questo romanzo è un libro d’amicizia, d’amore, ma tratta temi importanti anche come la fiducia, la famiglia, il rispetto. Si tratta quindi di un “percorso di vita” di due adolescenti alle prime armi con le loro paure, le loro debolezze, ma anche le loro forze e i loro desideri... Ed è così che si snoda la metafora del ragno e dell’iguana... due essere diversi, ma in grado di capirsi... Perché, in fondo, per amare basta poco: basta essere se stessi.
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Il Ragno e l’Iguana.
Rynn, il Ragno. Gabriel, l’Iguana.
Rynn è un’adolescente dall’aspetto delicato, gracile e "leggera come una libellula"; una ragazza strana, schiva o, per meglio dire, schivata da tutti. Rynn ha lo straordinario dono di vedere le emozioni delle persone, i loro stati d’animo. Può percepire luci e nebbie che le emozioni emanano, ma soprattutto, esse la attraversano e si mescolano alle sue. Per questa sua dote particolare, la ragazza non ha mai legato con nessuno.
Fino a questo momento.
Gabriel è uno studente misterioso, arrivato ad anno già iniziato a causa della separazione dei genitori. Entrambi i ragazzi sono pallidi, magri, asociali e silenziosi. Senza contare che lui è straordinariamente bello e questo attira e incuriosisce Rynn.
Presto i due cominciano a frequentarsi, diventando man mano più che semplici amici; ma Gabriel, come Rynn, nasconde un segreto e probabilmente, sarà la loro meravigliosa diversità a legare queste due anime in un amore dolce, folle e semplicemente unico.
Il Ragno e l’Iguana è il romanzo di esordio di Elisa Vangelisti. Nelle prime pagine si ha la sensazione di una somiglianza colossale con Twilight, ma presto le affinità svaniscono lasciando spazio ad una storia d’amore viscerale, sconvolgente e tremendamente dolce.
In questo romanzo non troverete violenza, niente guerre tra vampiri, paletti conficcati, teste staccate; solo puro e profondo sentimento. Pur essendo un paranormal romance ed essendo la particolarità dei protagonisti un fattore importante, questo non risulta dominante: è l’amore l’unico e vero protagonista di questa storia, raccontata molto bene da Elisa. Per esprimere una percentuale, direi che il romanzo è 35% paranormal e 65% romance!
Come dicevo, la particolarità dei due personaggi è altresì molto importante ai fini della storia, in quanto Rynn può percepire le emozioni di lui e capirlo meglio. (Piccola parentesi per noi donne: quante di noi vorrebbero questo dono? Quante incomprensioni eviteremmo col nostro lui?)
D’altro canto, l’immortalità di Gabriel e la sua "non più giovane età" mettono spesso in difficoltà Rynn, la quale si troverà a dover lottare con la sua non-immortalità ed altri fantasmi abbastanza tipici di queste storie umana-vampiro.
Tutto sommato la storia mi è piaciuta, ho trovato Rynn a tratti noiosa, ma non credo che questo sia un particolare totalmente negativo: del resto, se io fossi un’adolescente con una dote tanto particolare e un compagno ancor più particolare, penso che farei sempre le stesse riflessioni, mi porrei le stesse domande e mi sentirei sempre, perennemente inadatta.
A tratti la storia pecca di originalità e risulta lievemente ripetitiva, ma è comunque un buon romanzo d’amore, ben costruito.
Il sentimento raccontato da Elisa è di quello vero e puro che spesso (ma non sempre) solo al primo amore si può provare.
Pur non essendo per niente il mio genere (abituata come sono a morti, zombie, sangue, violenza, killer sociopatici e quant’altro), devo ammettere che questa storia è stata una lettura piacevole che in un momento abbastanza oscuro mi ha ridato un pochino di speranza nell’amore, quello vero. Dolce e romantica, vi troverete coinvolti in una vera favola in cui il "cattivo", però, è colui di cui ci si innamora.
A mio avviso, a meno che di essere delle inguaribili romantiche, il romanzo va letto in quei momenti della vostra vita in cui si è particolarmente predisposte a farlo. Per me è stato così ed è forse per questo che sono riuscita ad apprezzarlo.
Lo stile di Elisa, semplice e scorrevole, conquista il lettore e gli consente di non sentirsi sazio della storia e di voler sapere sempre di più.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati e, ognuno a suo modo, sono tutti importanti per lo svolgersi della vicenda.
Ne consiglio la lettura ad un pubblico prettamente femminile, in particolar modo a chi ama sognare a occhi aperti e a chi desidera un principe azzurro un po’ tenebroso, ma tanto dolce e sensuale.