

Il 30 Maggio 1431 nasceva a Rouen, in Francia, Giovanna d’Arco (Jeanne d’Arc), la cui brevissima esistenza ha lasciato un segno indelebile nella storia europea.
Nell’estate del 1429, subito dopo l’epica vittoria di Orléans, Christine de Pizan scrive il poemetto in versi noto come Le Ditié de Jehanne d’Arc, la prima e unica opera dedicata all’eroina francese composta quando quest’ultima era ancora in vita.
Alla coraggiosa fanciulla mossa da una Fede incrollabile, l’autrice affida le proprie speranze di pace in un momento contrassegnato da guerre, divisioni e difficoltà politiche di ogni genere.
Analizziamo il testo e vediamo chi era Christine de Pizan.
Chi era Christine de Pizan: breve biografia
Prima di analizzare il Poema di Giovanna d’Arco, vediamo i tratti essenziali della biografia dell’autrice, Christine de Pizan.
Nata a Venezia intorno al 1364 come Cristina da Pizzano e figlia del medico e astrologo Tommaso, è considerata la prima scrittrice e poetessa europea di professione (se non si tiene conto di Maria di Francia, vissuta nel 1100), nonché la prima storica laica.
Attiva alla corte di Francia, oltre alle opere letterarie la Pizan ci ha lasciato una biografia di Carlo V fondamentale per comprendere l’ambiente e il periodo in cui visse.
Il padre, uomo colto e di larghe vedute, vuole che la figlia riceva un’istruzione adeguata, del tutto simile a quella dei fratelli, una scelta a dir poco inusuale per l’epoca.
Dal canto suo, la ragazza è naturalmente portata per lo studio, ha voglia di imparare ed ha anche la fortuna di crescere in un contesto stimolante e vivace dal punto di vista culturale.
Bilingue e con una ottima conoscenza del latino, Christine inizia a scrivere appena adolescente decidendo di adottare il francese.
All’età di 15 anni si sposa con il notaio Étienne de Castel, del quale è innamoratissima, e diventa madre felice di tre figli.
Purtroppo l’incanto si spezza dopo soli 10 anni, quando il marito muore durante un’epidemia lasciandola sola, affranta e senza mezzi.
Dopo un periodo di crisi personale ed economica, Christine, invece di risposarsi e farsi mantenere da un uomo come da consuetudine, sceglie la strada dell’autonomia e decide di costruirsi da sé la propria fortuna.
Diventa quindi una scrittrice professionista abbracciando una vasta gamma di argomenti, da quelli personali all’arte militare.
Fra le opere più celebri citiamo La mutacion de Fortune, La Cité des dames e il Poema di Giovanna d’Arco.
Dopo aver scritto e pubblicato più di 40 libri, Christine si ritira in una abbazia ma nell’estate del 1429, folgorata dalla figura di Giovanna d’Arco, dedica all’eroina la sua ultima fatica.
Muore poco prima il rogo di Rouen, risparmiandosi il dolore di veder perire tra le fiamme la Pulzella d’Orleans.
Per aver più volte rivendicato la dignità e l’importanza del ruolo delle donne nella società, la Pizan è considerata un’antesignana del femminismo.
Il Poema di Giovanna d’Arco: analisi dell’opera


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Il Poema di Giovanna d’Arco, scritto in medio francese, è un poemetto che si compone di 488 ottonari ripartiti in 61 ottave.
Le rime seguono lo schema ABABBCBC.
Il testo è una lode a Dio, che l’autrice ringrazia per aver inviato nel mondo la giovane Giovanna a salvare la Francia.
La Pulzella d’Orleans, che indomita si cimenta in sfide al limite dell’impossibile per una donna, rappresenta per la scrittrice una sorta di folgorazione, un innamoramento quasi, che la convince dopo anni di pausa a tornare a scrivere per esaltarne il coraggio e le virtù morali.
L’artista ritrova l’ardore e l’entusiasmo di un tempo e compone così la sua ultima opera, intrisa di grandi valori patriottici e religiosi.
Al momento la Pulzella è all’apice del proprio trionfo, reduce dalla vittoria di Orléans e dalla consacrazione a Reims di re Carlo VII e in lei, così pura e alta da apparire irraggiungibile, la Pizan vede una sorta di arcangelo Michele in versione muliebre, una fanciulla che opera nel mondo come incarnazione della forza di Dio.
Per Christine, già autrice del celebre La città delle dame (1404-05), dove si spinge in un’appassionata difesa del sesso femminile contro la tradizione misogina che pretendeva di relegare le donne a esseri intellettualmente inferiori, la temeraria Giovanna è un segno della Provvidenza, colei che il Signore stesso ha investito della gloriosa missione di liberare la Francia dall’invasore.
Il Poema di Giovanna d’Arco è un’opera intrisa di luce e di positività, in cui la protagonista, simbolo di Fede e di coraggio assoluti, viene vista e cantata, fra l’altro, come messaggera di speranza e propiziatrice di una nuova era di libertà.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Il poema di Giovanna d’Arco”: i versi di Christine de Pizan per l’eroina francese
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