

Il piano erre
- Autore: Gabriele Parachini
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2023
Narrativa gourmet, da intenditori. La prima indagine del commissario Valdichiari, tre ingredienti di base: un autore esordiente Gabriele Parachini, esperto in relazioni internazionali; un marchio in promettente ascesa, Rossini Editore del gruppo milanese Santelli; un investigatore anche lui all’esordio, non in carne ed ossa ma di carta e fantasia. Un’acconcia “cottura” e il piatto saporito è pronto, la spy story storico-poliziesca Il Piano Erre, in prima edizione a luglio (Rossini Editore, 2023, 392 pagine).
Parecchio giallo, ma senza zafferano nella ricetta, più all’amatriciana che da risotto lumbàrd, semmai per l’ocra delle cartelline che contengono i fascicoli della sicurezza vaticana. Tanto spionaggio, visto il contesto mondiale degli intrighi. E un che di storia, considerato il collegamento del presente (la pandemia 2020) a vicende che risalgono a otto decenni fa.
Vediamo di conoscere innanzitutto Gabriele Parachini. È nato a Somma Lombardo nel 1981, laureato in relazioni internazionali, con Master ISPI School in Diplomacy. Nel 2011 si è trasferito a Londra, dove ha lavorato da Police Constable nella Metropolitan Police. È un expat, come si chiamano oggi i neo emigrati che si sono trasferiti all’estero, spesso dopo la laurea e lavorano con alte retribuzioni. Juventino indefettibile (bene così), insegna italiano per un’azienda di tutoraggio online del Regno Unito e tiene a tenersi fisicamente e muscolarmente in forma. Nel campo della scrittura, debutta con questo romanzo Il piano erre per la casa editrice milanese.
Per inciso, Rossini Editore - “emozioni da sfogliare” il suo verbo - scommette sui romanzi, genere intramontabile e sui loro scrittori. Grazie alla solida struttura del Gruppo Santelli, riesce a pubblicare oltre duecento titoli all’anno, distribuiti da Messaggerie Libri: opere di narrativa di ogni tipo, a sfondo sociale e di formazione, poliziesca e fantasy, thriller e romance, passando per i racconti e le raccolte.
E ora andiamo a scoprire Michele Valdichieri, commissario della Gendarmeria in Vaticano, di anni 47. Abita in Borgo Pio oltre il Tevere, a Roma, con la moglie Irene e la figlia Alessia, cinque anni. I capelli brizzolati, che fa di tutto per tenere corti e ordinati, contrastando la tendenza del suo crine all’anarchia e un solco sotto gli occhi gli ricordano il tempo che passa. È un eccellente investigatore, risolve i casi prima che diventino tali, ha grandi capacità di deduzione, riesce a entrare nella testa del sospettato e spesso ad anticiparne le mosse, facendo ricorso a “un’analisi comportamentale tutta sua”.
I suoi più stretti collaboratori sono un quarantenne spagnolo, l’ispettore Cardenas e un valdostano trentacinquenne, Cretaz. Nel palazzo della Gendarmeria dello Stato Vaticano, piccolissimo ma il più informato al mondo, Valdichiari occupa un ufficio che si affaccia su via di Porta Angelica, blindato dalle mura leonine.
È mattina presto, il 20 marzo 2020 e sul tavolo trova la nuova pratica riservata che aspettava. Dallo spessore finissimo del contenuto della cartellina ocra si direbbe che il contenuto è limitato. Nell’angolo destro, un riquadro prestampato riporta a penna, in corsivo: Inchiesta su possibili atti dolosi riguardanti la propagazione su scala mondiale del Coronavirus.
Siamo partiti da una presentazione in chiave culinaria, ma il termine ingredienti si adatta a ben vedere anche ad altre ricette, mediche, farmaceutiche, ancora più centrate rispetto ai contenuti del romanzo.
Un passo indietro di qualche minuto. Arrivando prestissimo in ufficio, grosso modo all’alba, attraverso Porta Sant’Anna, in una Roma resa ancora più deserta dalle recenti disposizioni governative di prevenzione della pandemia, il nostro avrebbe potuto notare, ma non lo ha fatto, almeno tre particolari di rilievo. Gli è sfuggito l’orientale che procedeva zoppicando con una valigetta in mano, osservato a dieci metri di distanza da un nordeuropeo quarantenne, mentre sotto l’arco del Passetto, un fuoristrada Land Rover, con targa del Vaticano e motore acceso, attendeva di procedere contro senso in Largo del Colonnato. Non si è accorto che poco prima l’occidentale aveva sparato al cinese un colpo con una pistola silenziata, tra polpaccio e ginocchio. E non sa, ma i lettori lo apprendono subito, che l’omino è venuto a Roma con un dossier scottante, sui colpevoli di quello che sta avvenendo, sugli ideatori del Piano, sui manovratori e su chi tira i fili dietro le quinte.
Suggestiva l’ambientazione romana, accurata la descrizione dei luoghi, pontifici e non. Ritmata la cadenza narrativa. Stile asciutto, lettura facile. Tanti i personaggi in scena, tra Vaticano, Italia, Stati Uniti, Cina nella prima parte del romanzo (dal titolo “Oggi”) e Vaticano, Italia, Il Reich, Cina nella seconda (intitolata “Ieri”) che retro-agisce a ottant’anni fa e oltre.
C’è del poco chiaro nei rapporti tra la Santa Sede e il nazismo. S’è per questo, mica soltanto tra Berlino e i successori di San Pietro!
Un’indagine intrigante sull’origine della pandemia da Covid-19. Un piano progettato settantacinque anni prima. Un mistero che penetra nei recessi oscuri Oltretevere.
Però, si badi, Parachini assicura che il libro è un romanzo di fantasia.
Ciò nonostante, aggiunge che ogni riferimento alle persone menzionate è stato “volutamente cercato”. Il contesto storico nel quale la storia si sviluppa è reale (ove utile, cita fonti a sostegno) e anche se i protagonisti sono frutto dell’immaginazione, la loro presenza è possibile proprio nel quadro storico presentato. Il lettore, conclude l’autore:
è libero di trarre le proprie conclusioni circa i nessi di causa-effetto e le interpretazioni che l’autore, ha voluto loro dare...

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