Il non ancora e il già di Giovanni Bollini

Un libro che si è amato, un autore letto più volte, una canzone che continua a suonare, tante saranno le parole e le frasi che rimarranno in noi e con noi, a tal punto da divenire poesia.
Una struggente raccolta di liriche Il non ancora e il già (Giraldi editore, 2023) è l’ultimo lavoro di Giovanni Bollini, che racchiude un’epoca attraversata dal male e dal bene, con in copertina una bellissima foto in bianco e nero di una coppia di innamorati stretti in un abbraccio.
Giovanni Bollini, bolognese, è docente di lingua inglese nei licei bolognesi. Amante della poesia, ha al suo attivo numerose pubblicazioni tra le quali una delle ultime Di aria e di acqua, silloge vincitrice del 17° Premio Letterario Navile di Bologna.
Ogni sua poesia ha la data di un anno come titolo, importante per il nostro autore che ripercorre in questo modo singolare ed introspettivo la sua storia di uomo e la Storia che ha attraversato.

1937
dal tetto del poliorama geoge vede il caos
vivace di barcellona, salve di spari sibilano
tra anarchici, guardie del governo e uomini di durruti.
orwell ammira il destino del novecento
gli esclusi della storia che si prendono a fucilate
mentre avanzano i dittatori: george addenta
il suo pezzo di formaggio e guarda dall’alto
il dorso del drago di casa battlò rigirarsi e dormire.

“Immagini che segnano lo scorrere del tempo”, scrive Gianni Cascone nell’introduzione al volume, la Storia che viene colta nelle sue manifestazioni più drammatiche: le guerre civili, le esecuzioni sommarie, i colpi di stato, le catastrofi come quella del Vajont, la bomba atomica, gli eccidi nazisti, l’Olocausto, la Pandemia.
Una scrittura di soli caratteri minuscoli, come alcuni racconti di Charles Bukowski, come gli autori della Neoavanguardia per i quali la scrittura era l’equivalente di una scrittura musicale, labirintica.
Nelle poesie di Bollini ritroviamo una memoria privata e pubblica. I testimoni del suo tempo, gli scrittori amati, Orwell, Woolf, Benjamin, Cristina Campo, Pasolini; la musica di Battiato e dei Depeche Mode e gli artisti bolognesi che l’autore ha frequentato nel corso degli anni, insieme saranno i veri testimoni della Storia.
La vita nella sua drammaticità, nelle sue gioie, è andata e andrà avanti nonostante gli accadimenti, come la storia che abbiamo percorso fin qui, dalla guerra alla democrazia, dalla civiltà contadina a quella industriale.
E come in un flusso di coscienza di William James, fratello di Henry, in un continuo di pensieri, idee, emozioni e immagini il non ancora diviene “il già”.

1973
strappano l’aria i caccia sul palazzo della moneda:
così si dice che vince chi colpisce più forte,
così si lacera l’utopia che ci sia un modo di tenere
insieme la parola e il tempo. non resta che stringere
più forte il microfono a salvador allende,
lui che non si sente né apostolo né messia. anzi,
gli è riuscito appena quel molto di socialismo
che sognava. si avvicina la breve scarica dei mitra,
la sua promessa di credere nell’allegria.

Liriche di un viaggio del pensiero nel quale il passato influenza la mente e il presente, i ricordi tracciano poesie, in una poetica spazio-tempo nella quale la stessa Storia si fa pensiero.