Il Premio Bagutta 2015 a Sandro Veronesi con “Terre rare”

Il Premio Letterario Bagutta, assegnato dal 1927 a scritti di valore, quest’anno è andato a Sandro Veronesi con il romanzo “Terre rare” (Bompiani). Il riconoscimento si distingue dai tanti altri che oggi vengono assegnati in Italia: è l’unico ad essere conferito in pieno inverno, strana stagione per le premiazioni, e non ha un vero proprio bando di concorso né limitazioni di generi letterari. Ciò significa che il riconoscimento viene assegnato essenzialmente per la qualità dell’opera sia essa saggio, romanzo, raccolta di poesie.

Il Premio Bagutta ebbe origine a Milano nel ristorante “Bagutta” da cui esso prende il nome. Fu per primo Riccardo Bacchelli a frequentarlo e ad apprezzarlo, invitando poi in quel luogo conviviale altri scrittori e persone di cultura e d’arte. Addirittura era stabilito fra loro che chi fosse arrivato in ritardo avrebbe pagato una piccola multa che, sommata a tutte le altre, su consiglio di Orio Vergani, noto giornalista di quel tempo, sarebbe divenuta l’ammontare annuale del premio destinato all’opera preferita da questi uomini di cultura. Ecco com’è nato il premio che nel tempo si è fatto sempre più prestigioso ma che fa riferimento ancora al ristorante di allora, un luogo frequentato da scrittori, pittori, editori, poeti, personaggi del jet set, uomini d’affari di tutti i paesi del mondo nonché fotografi, giornalisti e personaggi della politica.

Quest’anno la giuria presieduta da Isabella Bossi Fedrigotti si è espressa in favore dell’opera di Sandro Veronesi già autore di “Caos calmo”, vincitore del Premio Strega 2006. Entrambi i romanzi hanno lo stesso protagonista, Pietro Paladini, ma le vicende sono assai differenti.

Per l’opera prima il premio è stato invece assegnato a “Una parete sottile” (Neri Pozza) di Enrico Regazzoni, giornalista da tanti anni che, sessantacinquenne, fa il suo esordio nella narrativa.