Giudici
- Autore: Andrea Camilleri, Giancarlo De Cataldo, Massimo Lucarelli
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2011
Vi sono parecchie somiglianze tra il mestiere dello scrittore e quello del magistrato: entrambi si ritrovano per scelta ad essere padroni unici del destino di un uomo, o di parte di esso; entrambi lavorano a una storia provando con fatica a trovare una coincidenza tra causa ed effetto; entrambi devono, per rigore, arrivare alla conclusione della storia stessa, a deciderne la fine. I mezzi sono differenti, certo, la realtà sta al giudice come la fantasia sta allo scrittore, seppure quest’ultimo tenda a rubare sfaccettature dal mezzo proprio dell’altro ma, in fondo, anche la sentenza ruba al romanzo la coerenza.
"Giudici", edito da Einaudi Stile Libero nel 2011, è una raccolta di racconti scritti a 6 mani da tre grandi della narrazione nostrana: Andrea Camilleri, Giancarlo De Cataldo e Carlo Lucarelli. Con le loro parole e con le storie racchiuse in questo volume gli autori tendono a umanizzare una figura che agli occhi della gente è sempre stata imponente. Il giudice, colui che giudica, colui che salvaguarda la gente ma che dalla gente stessa viene temuto scende dal suo podio inquisitorio e diventa persona. Diventa il Giudice Surra grazie alla penna di Andrea Camilleri che racconta come, agli albori dell’Italia in una Sicilia già umiliata, un uomo dal folle ottimismo riesce a vincere la prima battaglia con quella che all’epoca si chiamava Fratellanza e che oggi conosciamo tutti come Mafia.
La figura del giudice diventa inadeguatezza in La bambina quando Carlo Lucarelli ci porta tra le paura di una giovane donna magistrato che è costretta a vivere di nascosto in una Bologna anni 70’ sfregiata in volto dalla violenza.
Il Giudice diventa impotenza ne Il triplo sogno del procuratore, quando Giancarlo De Cataldo scrive della guerra infinita tra un procuratore e un sindaco potente metafora di una politica corrotta.
Tre racconti, tre perle, tre grandissimi scrittori che aggiungono un altro preziosissimo tassello ad una letteratura affascinata dalla figura dell’uomo che giudica l’uomo e che parte da Manzoni e arriva a Sciascia, passando per Dostoevskij e Kafka. Tre personaggi che sembrano sapere bene che l’unico giudizio onnipotente resta quello della realtà.
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