Geroglifico 17
- Autore: Michele Cremonini Bianchi
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2023
Un poliziotto timido, diverso, che ha eletto l’Orlando Furioso di Ariosto a Bibbia personale e che ogni tanto “parla antico”.
Un grosso gatto nero pensante, sia pure per simboli e colori, metteteci appresso un omino bizzarro, Copernico, che vive sugli alberi nel Parco di Bardes, a Cuneo e aggiungete una padrona di casa bislacca, una severa kapò, la quarantenne Elisabetta, Bet. Bizzarro e bislacco è anche questo romanzo, soprattutto questo romanzo, Geroglifico 17 di Michele Cremonini Bianchi (ottobre 2023, 365 pagine), pubblicato da Casa Nuvolari, del Gruppo Editoriale mantovano “il Rio”, che annovera pure le edizioni Oligo.
Quanti ce ne stanno, di personaggi stralunati, tra l’iperbolico e il reale (nella vita di tutti i giorni non mancano tipi strani). Passi, infatti, il da poco promosso ispettore Gilberto Contessina, che quando si emoziona sfodera frasi in un linguaggio arcaico, quattrocentesco, vagamente ariostesco, che nessuno riesce a decifrare. A proposito di crittogrammi, come mandare giù senza un moto di sorpresa quel parto della fantasia d’autore ch’è Anubis, il micione di mezza età già incontrato nel romanzo “La logica del gatto di cui questo è il sequel, con quel modo tutto suo di pensare le cose (e vorrei vedere!). Gli vengono in mente geroglifici, segni complicati in base ai quali agisce. Così comunica il suo istinto, secondo la fertile immaginazione dell’autore teatrale, regista e scrittore di Cremona che vive a Cremona, al secolo Cremonini Bianchi.
Anche drammaturgo e sceneggiatore, oltre a gestire la Compagnia Teatrale AnubiSquaw, famosa per le “Cene con Delitto”, vanta una quantità di testi teatrali, compreso uno spettacolo per bambini (La Regina senza Regno). Ha sceneggiato, prodotto e auto-distribuito un film "Tempo S-caduto. Omicidio in casa AnubiSquaw" e pubblicato in proprio un romanzo, Quando l’Anticristo passò da Vallegrund (2020). Due titoli di narrativa poliziesca precedenti sono stati editi da il Rio, “Uccidi anche me (2016), La logica del gatto (2020). Ha recitato da protagonista nel lungometraggio “Sicario. La Donna di Cuori”. Su Facebook si presenta come Dream Master e fa sapere d’avere studiato presso la Facoltà di architettura onirica-Dreamland.
Non frena di certo la sua fantasia sconfinata. Stavolta premette d’avere scritto una storia di 365 pagine, divisa in cinquantadue capitoli, come un anno in cinquantadue settimane. Peccato che ognuno non copra sette pagine, “non si può avere tutto”. Come un anno di vita, con trecentosettantacinque giorni, belli e brutti, parecchi sembrano troppo lunghi, altri scorrono in un lampo, ovvero: pochi momenti colorati, tanti tempi grigi.
In questo romanzo si concede il lusso d’intestarsi via Michele Cremonini Bianchi, stradina chiusa e tranquilla a Cremona, non più centrale ma nemmeno periferica, in cui l’ispettore Gilberto Contessina ha trovato casa in affitto, arrivando da Cuneo. Occupa l’appartamento superiore di una bifamiliare, previo esame d’ammissione superato, un terzo grado serrato. Accettandolo come inquilino, la locataria Bet, che abita di sotto, gli ha proibito tassativamente, nell’ordine, di riempire l’alloggio di donne (poco male, lui è gay), di farne un covo di terroristi (“Signora, sono un ispettore di polizia!”), di usarla come fattoria della droga o casa d’appuntamento (vale la stessa obiezione professionale). Per ultimo ma non ultimo, cala il padre di tutti i divieti: verboten fare caciara.
Qualche giorno dopo, Bet lo riprende, rammentando d’avere proibito il chiasso ed ecco l’occasione d’incrociare un confuso distico, scappato sotto tensione al poliziotto:
Son abbaito, me ne compungo daddovero e perdonanza ne chieggio: me n’avvezzerò, non si ripeterà. (Mi spiace, chiedo scusa. Non me n’ero neanche accorto. Non farò più rumore).
Il fatto è che ne fa troppo poco! È talmente silenzioso che lei per ben due volte ha rischiato di pubblicare un nuovo annuncio sull’appartamento. Contessina comprende perchè la Rondella sia nubile e sola, senza sapere dell’uomo che anni prima la voleva sposare e se l’è data a gambe dopo le ennesime percosse col forchettone di plastica per gli spaghetti. Le severe rimostranze di non dare alcun segno di vita, vengono superate dall’intesa di provocare almeno un tonfo in cucina, nella fascia oraria 19-20, cada dia, ogni sera. Nemmeno accentuato, un tonfetto.
Non si creda che solo padrona e affittuario abbiano di che sentirsi a disagio, Anubis ha i suoi grossi grattacapi: questa storia dell’istinto che lo comanda a bacchetta lo irrita profondamente.
Si è già accennato all’omino selvatico, che la leggenda vuole peripatetico sugli alberi del bosco sconfinato, 500mila mq d’estensione. Contessina ha scoperto che esiste davvero, lancia sassi e lascia cadere le deiezioni sempre dallo stesso albero, alla base del quale il malcapitato Gilberto non manca ogni volta di scivolare, imprecando contro il “Signor Copernico”. Invece, gli si dovrebbe rivolgere con riconoscenza: grazie a lui è arrivata la promozione per la soluzione dei due omicidi e gli deve la vita stessa, messa seriamente a repentaglio dal “Mostro”.
Tutto ben apparecchiato. Restano due cose: il delitto e la Voce.
La trama di questo romanzo porta a un omicidio, preceduto da un ermetico messaggio in antichi simboli egizi (Anubis è egizio, non dimenticate). C’è anche “Alla Fiera dell’est”. Per il geniale Cremonini Bianchi, la canzone, filastrocca, tormentone dell’ottimo Angelo Branduardi ha il suo notevole che dire in questa storia. Quanto alla Voce, chi si azzarda a parlarne! Volete leggere o no ’sti romanzi? Mica mordono!
Bene Michele, bravo, ter.
Geroglifico 17
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