“Francesca e Nunziata” di Maria Orsini Natale, audiolibro letto da Anna Bonaiuto

Francesca e Nunziata di Maria Orsini Natale (Torre Annunziata 1928 – 2010), è disponibile in versione audiolibro integrale (Emons 2024, CD mp3 durata: 14 h 51 min. - 7,90 euro), letto da Anna Bonaiuto.
Dal romanzo, pubblicato per la prima volta da Anabasi nel gennaio 1995, rieditato ora da Sellerio nella Collana “La memoria”, tradotto in diverse lingue, nel 2002 è stato tratto il film omonimo diretto da Lina Wertmuller, con protagonista Sophia Loren e con Giancarlo Giannini, Raoul Bova e Claudia Gerini.

Il nome di Maria Orsini Natale, giornalista, poetessa e scrittrice, è legato al grande successo del suo romanzo con il quale esordì a sessantasette anni. L’autrice visse a Torre Annunziata, alle falde del Vesuvio, e il suo romanzo rivelazione, che racconta la saga di una famiglia di pastai amalfitani, ebbe nove edizioni curate dall’editore Avagliano. Il libro fruttò alla Orsini il posto da semifinalista al Premio Strega. Nel 1995 vinse il Premio Oplonti e il Premio Domenico Rea, e nel 1996 il Chianti Ruffino.
Adesso questo capolavoro della nostra letteratura si può apprezzare, (ri)scoprire, in modalità audio narrato dalla bella voce di una grande attrice italiana, Anna Bonaiuto, che è nata in Friuli da genitori napoletani e vanta una carriera di successo tra cinema e teatro.

Attraverso l’Ottocento fino al 1940, il lettore viene rapito dalle vicende rievocate nel testo ambientato alle falde del Vesuvio, a Torre Annunziata, ma su tutti spicca la personalità delle due protagoniste femminili: Francesca e la figlia adottiva Nunziata.
Le vicende politiche che sconvolgono il Sud d’Italia si intrecciano con la laboriosa vita dei protagonisti, umili artigiani, che nell’arco di un secolo realizzano un piccolo miracolo imprenditoriale grazie alla loro capacità di eccellere in quella che fu poi chiamata “l’arte bianca”.

“Francesca era nata il sei di gennaio del milleottocentoquarantanove. Era nata su una di quelle alture della costa amalfitana, dove la terra precipita e dirupa in un cielo capovolto, che nelle notti serene le luci delle lampare fanno stellato”.

A Francesca, che viveva la sua infanzia, l’umile esistenza, la vita di fatiche al mulino del nonno mugnaio Giuseppe, sotto la cascata e le corse pazze lungo i sentieri scoscesi sempre in bilico su quegli abissi di bellezza, nei giorni più tersi arrivava un desiderio matto di provare a volare.
“Un legame profondo aveva unito Francesca al nonno”.