Fernando Pessoa (1888-1935) è stato uno dei più importanti poeti e scrittori del Novecento, portoghesi e non solo, tanto che il critico Harold Bloom lo ha definito il poeta più rappresentativo del XX secolo insieme a Pablo Neruda.
La sua figura enigmatica, l’instancabile costruzione di eteronimi e l’indiscutibile qualità letteraria delle sue opere hanno affascinato i lettori di tutto il mondo.
Oggi, 13 giugno, in occasione dell’anniversario della sua nascita, ricordiamo vita e opere dello scrittore.
Vita di Fernando Pessoa
Fernando Pessoa nasce a Lisbona il 13 giugno 1888, nel giorno consacrato a Sant’Antonio di Padova, santo da cui la famiglia di Pessoa reclama una discendenza genealogica.
La sua infanzia e la sua adolescenza sono segnate da alcuni fatti che inevitabilmente influiscono tragicamente sul poeta: il padre (funzionario pubblico e critico musicale) muore di tubercolosi a 43 anni, il piccolo fratello Jorge non raggiunge l’anno di vita, la madre è costretta a vendere parte dei mobili di casa e a trasferirsi in un appartamento più piccolo.
In seguito a questi eventi, a soli sei anni, nasce il primo eteronimo di Pessoa, Chevalier de Pas, e il poeta scrive il suo primo poema, un’epigrafe dedicata alla madre.
Nel 1895 la madre si risposa con il console portoghese a Durban, in Sudafrica e si trasferisce lì con il figlio, che dimostra già le proprie abilità letterarie. A Durban Pessoa inizia a isolarsi dai fratelli nati dal nuovo matrimonio della madre e si concentra sui propri studi, ricevendo un’educazione di stampo britannico e dando via a un profondo rapporto con la lingua inglese, in seguito fondamentale dal punto di vista lavorativo (come corrispondente commerciale a Lisbona) e letterario (per alcuni suoi scritti e per le sue traduzioni). Fatta eccezione per Mensagem, gli unici due libri che Pessoa pubblica in vita sono scritti proprio in inglese: Antinous and 35 Sonnets e English Poems I-II e III.
A soli tredici anni Pessoa scrive le prime poesie in inglese e crea un secondo eteronimo, Alexander Search, con cui si autoinvia alcune lettere.
Rientrato a Lisbona insieme alla famiglia durante un viaggio estivo, Pessoa decide di non tornare a Durban con la famiglia, ma di tornare in Africa da solo successivamente. In questo periodo tenta di scrivere romanzi in inglese e si iscrive alla Commercial School. Nel 1903 tenterà di entrare all’Università del Capo di Buona Speranza: il suo punteggio non sarà dei migliori, ma Pessoa sarà il migliore su quasi mille candidati nel saggio stilistico di inglese.
Rientrato alla Durban High School continua con la stesura di testi in prosa e poesia inglesi e nascono due ulteriori eteronimi: Charles Robert Anon e H.M.F. Lecher.
Nel 1905 rientra definitivamente da solo a Lisbona, dove entra in contatto con importanti scrittori portoghesi e si interessa all’opera di Cesário Verde e ai sermoni di Padre Antônio Vieira sul "Quinto impero". Inizialmente in linea con il movimento culturale della Renascença Portuguesa, Pessoa diventerà nel giro di poco figura di riferimento dei primi modernisti portoghesi, che fondano la rivista "Orpehu".
Nel 1935 viene ricoverato dopo una crisi epatica e di cirrosi epatica, causata dall’abuso di alcool, Pessoa muore a 47 anni, il 39 novembre 1935.
Celebri le sue ultime parole:
"Datemi i miei occhiali".
Eteronimi: cosa sono e quali sono i più famosi
Pessoa visse la letteratura come finzione e come luogo delle maschere, in sintonia con il relativismo e la frantumazione della coscienza tipica di inizio Novecento.
La creazione degli eteronimi si può considerare una delle grandi creazioni estetiche di Fernando Pessoa, che si estende per tutto il corso della sua vita e che consente al poeta di articolare una profonda riflessione sul rapporto tra verità, esistenza e identità.
Ma procediamo con ordine: cos’è un eteronimo?
Un eteronimo consiste in una vera e propria personalità poetica completa (a differenza dello pseudonimo, che invece indica semplicemente un nome fittizio con cui un autore si firma). Le identità degli eteronimi, inizialmente fittizie, diventano autentiche attraverso la loro attività artistica, distinta da quella dell’autore che le ha create.
Tra gli eteronimi più noti di Fernando Pessoa ricordiamo: Álvaro de Campos (ingegnere meccanico e navale trasferitosi in Scozia, la cui produzione è caratterizzata da fasi poetiche differenti), Ricardo Reis (medico latinista e monarchico, simbolo dell’eredità classica nella letteratura occidentale e protagonista del romanzo di José Saramago L’anno della morte di Ricardo Reis), Alberto Caeiro (considerato il maestro degli eteronimi e concepito come già morto) e Bernardo Soares (autore del Libro dell’inquietudine, non sviluppa una vera e propria personalità particolarmente caratterizzata, tanto che Pessoa lo definisce "una semplice mutilazione della sua personalità").
Gli eteronimi inventati da Pessoa sono stati nel corso degli anni oggetto di particolare attenzione da parte degli studiosi, che hanno provato a stilarne diversi censimenti. Si stima che in tutto nei testi di Pessoa compaiano 136 autori fittizi, alcuni ben sviluppati, altri solo abbozzati.
Le opere più famose di Fernando Pessoa
Aperto alle novità e innovatore egli stesso, amante dell’astrologia e dell’occultismo, Fernando Pessoa è stato uno scrittore estremamente prolifico, ma buona parte dei suoi scritti furono riscoperti solo dopo la sua morte, in un un baule contenente oltre 27 mila documenti.
Tra le sue opere più famose, non si possono non citare i due romanzi Il libro dell’inquietudine di Bernardo Soares e Il banchiere anarchico. Per quanto riguarda la produzione in versi, ricordiamo invece alcune delle antologie edite in Italia Poesie di Fernando Pessoa (Adelphi), Il mondo che non vedo. poesie ortonime (BUR), Un’affollata solitudine. Poesie eteronime (BUR), Poesie d’amore di Ricardo Reis (Passigli) e Una sola moltitudine (Adelphi), curata da Antonio Tabucchi.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Fernando Pessoa: vita, eteronimi e opere dello scrittore
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