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Recensioni di libri

C’è un leopardo in terza C! di Angela Molfetta

La piaga del bullismo trattata in modo ironico da chi lo subisce, il un diario che racconta le angherie che subisce.

Cristina Biolcati
Cristina Biolcati Pubblicato il 10-01-2020

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C'è un leopardo in terza C!

C’è un leopardo in terza C!

  • Autore: Angela Molfetta
  • Categoria: Narrativa Italiana
  • Anno di pubblicazione: 2019

Scheda e prezzo libro:

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Un diario tragicomico, così come suggerisce la sinossi, è il romanzo breve di Angela Molfetta dal titolo C’è un leopardo in terza C! .
L’autrice di Gemona del Friuli ha autopubblicato quest’opera nell’ottobre 2019; un testo che risulta di piacevole lettura e di facile immedesimazione, probabilmente grazie alla sua attività d’insegnante che la pone in un ambiente noto, la scuola, che padroneggia. Unitamente a un talento innato per la scrittura, che fa sì che il linguaggio di un ragazzino di quattordici anni sia del tutto credibile mentre narra le sue sciagure.
C’è un leopardo in terza C! è un caso lampante di romanzo pubblicato in proprio ben riuscito e che meriterebbe maggiore diffusione.

Leopoldo è sveglio e bravo a scuola. Proviene da una famiglia dove i genitori sono entrambi musicisti ed estimatori di Mozart. Non solo bizzarri in fatto di nomi (Leo ha seriamente rischiato di chiamarsi Volfango), ma anche nelle aspettative, tanto che al poveretto viene intimato di prendere lezioni di clavicembalo e di vestirsi da damerino, con improbabili maglioni eleganti che fanno a pugni con le felpe dei coetanei.
Quando il padre si deve trasferire per lavoro, la famiglia è costretta a cambiare città e Leopoldo, sebbene l’anno sia già iniziato, a cambiare scuola.
Egli finisce così in terza C, dove tutti si conoscono mentre lui è “quello nuovo”. Con queste premesse, viene preso di mira da un bullo, Gabriele Giurati, che gli rende la vita impossibile.
Il povero Leo incassa, contando i giorni che mancano alla fine delle medie e quindi alla libertà da quel supplizio. L’espediente che trova è di narrare le sue disavventure, e gli scherzi di cui è vittima, quasi accadessero a qualcun altro. E il diario su cui mette tutto nero su bianco gli serve per creare distanza. Esso diventa il suo unico amico, là dove in realtà non ce n’è nessuno. Tranne Agnese, la compagna di classe intelligente e sicura di sé, dallo sguardo un po’ sbilenco, che saggiamente gli offrirà un appoggio

Fra l’assenza dei genitori, spesso in tournée all’estero, una sorella minore rompiscatole e il cane Figaro, Leo si ritaglia uno spazio per se stesso, attraverso quel diario che si rivela un porto sicuro, che mai deride né delude.
Il linguaggio del ragazzino è fresco ed ironico. Mentre parla di sventure, egli si apre confidando al mondo i suoi desideri e le speranze. Ma soprattutto le infinite cose che non vanno in un sistema scolastico dove i figli non vengono educati all’empatia e alla gestione delle frustrazioni. E gli adulti sono distratti, attenti solo alla propria immagine, dando per scontato che i giovani stiano bene. Quando invece essi attraversano l’inferno ma, semplicemente, si vergognano a dirlo.

Un monito, questo di Anna Molfetta. Un invito ad indagare la realtà: andare oltre le apparenze. L’essere umano nasconde in sé delle fragilità che, se malamente incanalate, portano a fare danno. Che sia egli vittima o bullo.


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Un libro perfetto per...

chi vuole avvicinarsi al mondo dei più giovani. Fra i banchi delle medie, per comprendere il disagio che qui potrebbe aleggiare silente.

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: C’è un leopardo in terza C!

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Commenti: 1

  • Angela Molfetta
    10 gennaio 2020, 13:32

    Una recensione davvero accurata e attenta. Grazie infinite per l’attenzione riservata al diario di Leo! ❤
    Angela

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