In concomitanza con gli esami di stato che si stanno svolgendo in questi giorni, lo scrittore Michele Ponte ha accettato di rispondere ad alcune domande sul suo libro "Fuga da casa!" che racconta la storia di un ragazzo bocciato agli esami di maturità.
- Ciao Michele, perché hai deciso di scrivere questo romanzo?
Erano anni che provavo a scrivere un romanzo, anni di insuccessi. Avevo bisogno di trovare una storia che mi trainasse dall’inizio alla fine. Arrivato alle porte degli esami di maturità, ho pensato: "Forse conviene che mi boccino." Mi serviva una scusa per viaggiare, scrivere e vivere come avevo sempre sognato, una scusa per fuggire. Se non mi avessero bocciato non avrei scritto questo libro, né quelli successivi; oggi sarei una persona diversa. Sono contento per quasi tutto quello che è successo nella mia vita.
- "Riccardo", il protagonista del tuo romanzo, è solo uno "pseudonimo" di Michele, oppure tu e lui siete comunque diversi?
Riccardo è il nome di uno dei miei migliori amici. Ho semplicemente scambiato il suo nome con il mio (nel libro forse lui appare in un solo paragrafo, quando alla metro San Paolo dice qualcosa tipo: "Se vuole fare questo viaggio è meglio che lo lasciate andare. Tanto poi ritorna") perché mi sembrava idiota scrivere l’autobiografia di un prefetto sconosciuto come me, chi vorrebbe leggerla?
- Il protagonista scappa da casa dopo la bocciatura agli esami di maturità. Secondo te quali sono i meriti e i demeriti della scuola per provocare un atteggiamento del genere da parte del protagonista?
Il merito della scuola è che dà possibilità alle persone di socializzare, confrontarsi, mettersi alla prova. Per il resto vedo quasi solo demeriti: la maggior parte dei professori mancano di passione, non dico che dovrebbero far innamorare un ragazzo di quella o quell’altra materia, ma perlomeno dovrebbero provocargli un briciolo di interesse; la sensazione di trovarsi costantemente in un gabbia, sia per i professori che per gli alunni; la possibilità di scegliere un proprio percorso di studi, singolo, personale, e invece si viene inquadrati in un modello preconfezionato (scientifico, classico, tecnico, etc). E queste sono le prime cose che mi vengono in mente per quanto riguarda le scuole medie superiori, alle elementari le problematiche potrebbero essere diverse, e spesso riconosco che lì parte della colpa ce l’hanno i genitori sempre pronti a difendere i figli.
- Ultima domanda: chi è Michele Ponte e quali sono i romanzi a cui è più affezionato e quelli che intende scrivere?
Sono un ragazzo sempre alla ricerca di un modo per non annoiarmi: oltre a leggere e scrivere, viaggio moltissimo. Perlopiù mi divido tra l’Italia e la Polonia, la terra di mia madre, ma non disdegno alcuna meta raggiungibile grazie ai voli low cost. Mi piace leggere roba diversissima, da "Il profumo" di Patrick Süskind ad "American Gods" di Neil Gaiman oppure "Il vangelo secondo Biff" di Christopher Moore. Cerco di imparare qualcosa da tutti e di migliorare sempre. La scorsa settimana ho finito di scrivere un romanzo per bambini, adesso sono alle prese con un romanzo cestistico (amo il basket) e poi si vedrà. Ogni anno scrivo i primi capitoli di una decina libri, poi l’istinto in un’eterna lotta contro la pigrizia mi aiuta a terminarne uno o due al massimo.
Grazie Michele e in bocca al lupo per tutto!
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Bocciato all’esame di maturità? Intervista a Michele Ponte, autore di “Fuga da casa!”
Bell’intervista! E noi attendiamo quei libri, pronti a criticare ma poi alla fine li leggiamo sempre!