

Appartenersi. Perché l’amore per sempre è una risorsa
- Autore: Alberto Pellai, Barbara Tamborini
- Genere: Psicologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2023
Chi scrive non crede molto a questi manuali sul perché l’amore non arriva e quanto la solitudine alla lunga possa diventare un vizio esiziale e non una virtù. Di fatto questo libro, Appartenersi. Perché l’amore per sempre è una risorsa (Mondadori, 2023), non dà consigli su cosa fare per innamorarsi, ma parla di appartenenza, quando credi di amare qualcuno perché non provi a vedere se quella persona può appartenerti, tu ti prendi la responsabilità di vivere con un’altra persona per un tempo non quantificabile, ti metti “nelle sue mani”, sperando che l’altra persona non le ritragga.
Come abbiamo fatto a trasformare ciò per cui vale la pena stare al mondo nel nostro peggiore incubo? Perché oggi temiamo così tanto che l’amore irrompa nella nostra vita, la trasformi e ci trasformi? ...(...)...Come mai l’amore stabile, la coppia convivente rappresentano oggi una eccezione più che una regola?
Una cosa alla volta, chi scrive vorrebbe dire ai due psicoterapeuti che hanno scritto il libro, una coppia consolidata che sta insieme da tanto, ha dei figli e lo dice senza problemi in un progetto eteronormativo che si può estendere a qualsivoglia genere?
Allora marito e moglie del libro, non è così facile allungare la coperta di Linus a piacere. Se scrivete di amore coniugale classico tra marito e moglie, non potete, per timore di perdere lettori, estendere la coperta anche a coppie non eteronormative, che ancora sono tollerate e non accettate del tutto e comunque non possono aspirare a un matrimonio in chiesa, in primo luogo perché non lo vogliono, ma soprattutto perché non possono. Ma in questo libro, peraltro scritto con un certo gusto e una ricca bibliografia finale, troppo americana forse, manca la parte principale e fondante che dà poi peso a un libro del genere. Di quale amore si sta parlando? E come si fa a impegnarsi se non c’è nessuno che ti ami?
Ma capisco i due psicoterapeuti, Alberto Pellai e Barbara Tamborini, non è che cercare l’amore sia semplice, ma il nostro libro non riguarda due esseri umani che non si salutano il giorno dopo ed è già finito tutto. Di persone che non vogliono impegnarsi, ma che non faticano a trovare una persona con cui stare anche solo per pochi mesi.
I due scrittori alla fine chiariscono. Parlano di amore monogamo, di amore stabile che ormai è statisticamente in crisi. Le coppie che vogliono sposarsi sono una minoranza e ancora meno chi sceglie il matrimonio sia civile che religioso.
Uno se ne accorge da quanti matrimoni vediamo costantemente nei film e nelle serie in streaming. Pochi e spesso sono persone cui capita di tutto, diventano truffatori inconsapevoli o spacciatori ignari. Ce ne acccorgiamo da quanto vediamo ridicolizzata nei film l’istituzione del matrimonio, diventata ormai il perno centrale di affari loschi, di gite a Parigi con il morto in macchina, di risate più o meno sentite.
Oggi i nati nel nuovo millennio possono avvalersi di questa presunta libertà, giocando con Internet, la cui varietà di gioco ed entertainment è infinita.
A un certo punto la coppia di terapeuti inizia a fare esempi partendo dalla propria esperienza:
Nel nostro lavoro, ci capita spesso di confrontarci con coppie in crisi. Chiedono aiuto, perché in un tratto del loro percorso sentono che ciò che credevano fosse amore, investito speranza e fiducia, improvvisamente si è trasformato e non è più tale.
La verità è che è sempre stato così, soprattutto quando nascono i bambini. La coppia all’improvviso non ha più bisogno di essere infantile, ci si dovrebbe comportare da adulti, ma non succede. La società del consumismo continuo ha infantilizzato anche i genitori, che non giocano con i loro figli, ma giocano come ci fossero due figli in più. Soprattutto il marito, il convivente, non lascia i bambini a creare una loro narrazione per crescere e diventare grandi, no, perché il "grande" della famiglia gioca con loro alla pari e anche qui i film ci mentono. Noi vediamo genitori che vanno a vedere se i figli dormono e dopodiché lieti chiudono la porta. Nella realtà capita, invece, che un figlio unico perlopiù voglia dormire in mezzo ai genitori, rovinando la loro intimità.
Confrontarsi con coppie in crisi, a volte, comporta trovarsi due persone di fronte che non hanno mai gestito un conflitto in modo funzionale e costruttivo, che hanno fatto molte cose insieme senza un vero perché, che hanno un dialogo interpersonale poverissimo. Ci possono essere abisso di incomunicabilità e silenzio cronici, mai affrontati.
Se non aiutiamo gli adulti - e con adulti si intende due persone sui trent’anni che hanno già un percorso di studio e di un lavoro - queste due persone rischiano dopo dieci anni, mettiamo, di non parlare più tra loro e allora toccherà ai figli fare da interpreti ai due genitori, che nel frattempo si sentono infelici e incompresi dal partner, al punto tale che una parte considerevole di coppie divorzia in modo consensuale.
I due psicoterapeuti, Alessandro Pellai e Barbara Tamborini, per rendere il loro libro ancora più comprensibile, stillano un formulario di quarantacinque frasi. Compilandolo è possibile arrivare a tre profili di coppia, riscontrabili rispetto a quanto siete d’accordo con le loro affermazioni. Sembra uno stile da manualistica americana, ma in realtà i due autori non adottano quella praticità da manuale americano che a volte confonde il lettore.
In realtà Appartenersi. Perché l’amore per sempre è una risorsa è fondamentalmente un antidoto contro la solitudine degli esseri umani, che non riescono più a stare in coppia come un’altra persona, a prescindere dall’orientamento sessuale. Quindi un libro da leggere, su cui riflettere molto. Ve lo consiglio.

Appartenersi. Perché l'amore per sempre è una risorsa
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Appartenersi. Perché l’amore per sempre è una risorsa
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