Antologia privata
- Autore: Giorgio Manganelli
- Casa editrice: Rizzoli
“Lavorare alla letteratura è un atto di perversa umiltà. Colui che maneggia oggetti letterati è coinvolto in una situazione di provocazione linguistica.“
Antologia privata è un libro che raccoglie il meglio delle pubblicazioni di Giorgio Manganelli, scelto dall’autore stesso: Hilarotragoedia, Nuovo Commento, Agli déi ulteriori, Laboriose inezie, ecc, oltre ad un insieme di corsivi e presentazioni biografiche fra le quali quelle dedicate a Calvino, Citati e Cristina Campo.
Giorgio Manganelli, Manga per gli amici, è considerato uno degli scrittori più importanti del dopoguerra e la sua letteratura visionaria e demistificatrice lo ha reso per le generazioni successive un autore di culto e di nicchia. Scrittore, giornalista, traduttore, critico letterario e teorico della neoavanguardia, nasce a Milano nel 1922. Laureatosi in Scienze Politiche con una tesi sulle dottrine politiche del ’600 italiano, diviene partigiano e, alla fine del conflitto, presidente del Comitato di Liberazione e commissario di sezione per gli intellettuali del partito Comunista. Nel 1946 sposa la poetessa Fausta Chiaruttini e dalla loro breve unione nascerà Lietta. Assistente di letteratura inglese presso la Facoltà di Magistero dell’Università La Sapienza di Roma, si dimetterà poi nel 1971. E’ uno degli intellettuali del movimento letterario di neoavanguardia "Gruppo 63" di cui facevano parte anche Sanguineti, Arbasino, Amelia Rosselli e tanti altri. Quando il matrimonio con Fausta è ormai in una crisi definitiva, conosce Alda Merini, giovanissima poetessa, che tanta importanza avrà nella sua vita di quegli anni. Collabora con numerosi quotidiani come "Il Corriere della Sera", "Il Giorno", "La Stampa", e a vari settimanali, quali "L’espresso", "Il Mondo" . Giorgio Manganelli è stato anche consulente editoriale di Einaudi, Adelphi, Mondadori, oltre che accurato traduttore delle opere di T. S. Eliot, Edgar Allan Poe, Henry James. La figlia Lietta da anni si occupa con grande passione e meticolosità dell’opera paterna pubblicando le sue opere.
Antologia privata è un libro che permette la conoscenza di quest’autore straordinario. Una serie di riflessioni graffianti scritte in tempi diversi e trattando argomenti diversi: società, politica, università.
“Sia onore alla letteratura. Essa è ambigua, asociale, incorreggibile e imperfettibile. Soprattutto, è totalmente ambigua. E’ disonesta. Parteggia per gli assassinati e gli assassini. E’ ingiusta. E’ diseducante. E’ sensuale. Non tollera che la si ammanti di qualsivoglia ideologia. E’ in grado di accogliere tutte le ideologie e di fatto le accoglie, le accoglierà. Non le interessano. Cercano di metterle in bocca delle risposte. Lei ha tutte le risposte dentro di se; quelle e il loro contrario. Veramente, è mostruosa. E’ la libertà. Ma non la libertà bene intesa. ”
Sono tante le definizioni adoperate dai critici negli anni per definire Manganelli e soprattutto mai con la sola parola scrittore: scrittore della scrittura, uno scalpitante poeta della prosa, scrittore della menzogna della letteratura, teppista letterario e tante altre. La sua scrittura, così raffinata e colta, non è altro che la rappresentazione della sua angoscia esistenziale ed è quella che ritroviamo nel viaggio letterario di Antologia privata
. “Secondo ragione, dovrei ritenere d’esser morto; e tuttavia non ho memoria di quella lancinante decomposizione, l’opaca decadenza corporale, né delle smanie interiori, terrori e speranze, che dicono accompagnino il percorso verso la morte; ma sì rammento una tal quale aridità e del corpo e della mente; una neghittosità taciturna, un continuato distogliermi da pensieri gravi, per indugiare su immagini tra povere e sordide, quasi giocherellassi con le sfrangiate nappe dei miei terrori.”
Un autore talmente lucido e colto che con le sue considerazioni pungenti sulla realtà riusciva a rendere un articolo, ad esempio una cronaca sportiva, un brano letterario. Questo era Manganelli, uno scrittore geniale!
“… scrivo perché non so fare altro; o perché sono troppo disonesto per mettermi a lavorare …. ”
La scrittura, ovvero il mestiere di scrivere, è per lui un rito: la pagina bianca, la penna, la macchina da scrivere. Davanti ad una pagina bianca c’e un compito da svolgere e lo si deve portare a termine.
“Per il momento, tuttavia, io mi trovo dentro la pagina e pertanto sono sottoposto a tutte le regole sopraddette: pagine, righe, battute, non meno vincolanti per essere state dimenticate. Dunque io sono stato catturato; ho, come nei giorni avari ed eterodiretti della infanzia, un compito da fare.”
Antologia privata
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