Ai tuoi piedi di Andrea B. Sabri

“Io esisto se tu esisti”, tatuato in corsivo, a caratteri eleganti e sinuosi, sul dorso di un piede femminile teso ad arco, le dita laccate di nero, una cavigliera d’argento che sembra tintinnare nell’immagine di un’estremità arrogante che si spinge sfrontata dallo schermo del pc verso il sorpreso e conquistato osservatore. Feticismo del piede, c’è poco da girarci intorno: è la diagnosi esatta per il nuovo nato in casa Biscaro. Dall’Isola del Giglio, il ferrarese che sogna e scrive al cospetto del Tirreno ha dato il visto si stampi a un nuovo prodotto di erotismo elegante (e di costruzione del periodo mica da niente!). Per Eroscultura editore, è uscito ad aprile 2021 Ai tuoi piedi, firmato Andrea B. Sabri (di Andrea Biscaro e Sabrina Laurenzana, 25 foto in bianco e nero nelle 116 pagine dell’ebook).

Doppiati i quaranta (è nato a Ferrara nel 1979), Andrea si addentra con sempre maggiore soddisfazione personale e successo professionale in un erotismo indubbiamente scabroso ma dopotutto innocente, visto che resta pur sempre un esercizio intellettuale, non una provocazione fine a se stessa. Non è pornografia, ma porno fantasia, carica di una sensualità ancora più sublimata e meno spinta della precedente irruzione nel pianeta della letteratura hard, con il recente Pornopoema, un fumetto con i disegni forti di Sergal, pubblicato alla fine del 2020 da Eretica Edizioni.

In quello, sesso onirico e tavole in bianconero e a colori. In questo, sesso emotivo e foto femminili, con l’imprimatur di Eroscultura, che si presenta come la maggiore casa editrice italiana di narrativa erotica, attenta alla qualità e alla libertà di espressione letteraria, con l’intento di appagare i desideri di trasgressione, cultura e conoscenza dell’eros. Leggere, sognare, godere: in tre verbi all’infinito la vocazione di una realtà editoriale che pubblica romanzi e novelle in cui l’erotismo è un ingrediente importante sebbene non esclusivo. Spazio a ogni genere d’amore, in trame sempre coinvolgenti. Un biglietto da visita che genera una curiosità irresistibile, quello del marchio che da luglio 2018 è di proprietà dell’Associazione culturale Brè Edizioni, che pubblica altri generi non osé, in pratica tutti gli altri generi.

Eroscultura: prodotti a varia intensità erotica, dalla narrativa sensuale all’erotismo senza troppe complicazioni e retro significati, dal fetish all’“eros salato” e alla letteratura erotica pura, che si rivolge soprattutto al pubblico femminile, s’è vero che a quanto risulta dalle statistiche il 75% dei lettori è donna e la percentuale sale all’85% nel softcore e hardcore.
La parafilia del piede sembrerebbe invece una pulsione soprattutto maschile, avendo per oggetto un piede femminile o una scarpa, altro feticcio sessuale per eccellenza. E senza pretese di assoluta certezza scientifica tale vogliamo considerarla, maschile, quanto meno nel contesto di questo lavoro di Biscaro.

In primo piano è riprodotta in copertina l’immagine prepotente e sensuale dei piedi inarcati e protesi verso l’obiettivo, con tatuaggio e smalto nero fetish. Sullo sfondo la silhouette di una ragazza bionda, coi capelli lunghi e lisci, più fatina che fatale, ma si tratta di gusti personali, perché il protagonista del testo la pensa diversamente, subisce un impatto ben più hard.
Si presenta come uno scrittore erotico, ama raccontare storie piccanti per solleticare la fantasia della gente.

In principio fu Instagram. È bighellonando a tempo perso nel social che ha trovato “il paradiso”. Per caso, perché l’estasi può nascondersi nei luoghi più inaspettati e ci puoi incappare quando meno te l’aspetti. Naturalmente è successo in profonda notte, il sesso si addice alle ore notturne, illuminate dalla luce artificiale. L’immagine colta al volo lo rende schiavo all’istante. Folgorato, conquistato, pur non essendo per natura portato a sottostare a una mistress e non considerandosi un feticista nel senso proprio del termine, con o senza qualsiasi accezione psicopatologica. Complicato? La sessualità e il desiderio restano universi misteriosi.

Quell’immagine gli riporta alla mente, con un senso di tensione nelle viscere, il ricordo di un agosto lontano, quando era poco più che un bambino. Si rivede sopra un materassino, dondolato a dieci metri dalla spiaggia insieme alla sua amichetta-amorosa Chiara, una biondina tutto pepe, che aveva dei piedi favolosi.
Non sto a descrivere le pulsioni provocate dai ricordi e dall’immagine perché le tradirei, ma è curiosa l’etimologia del nome Sabrina (Sabry è il diminutivo), che deriva da “affilato, pungente, spinoso”. Quello ch’è stato punto è lo scrittore. Punto e catturato. Un’immagine può non essere una semplice inquadratura, può diventare un simbolo, la proiezione di un desiderio inconscio, profondo, rimosso. Una fotografia può innescare un effetto domino, soprattutto nella mente di un artista.
Se l’85% delle donne legge letteratura erotica, tutte vorrebbero essere Sabrina. Il restante 15% degli uomini vorrebbe essere con Sabrina, riconoscendosi in tutto quello che scrive Andrea. E come lo scrive!