Jean d’Ormesson, autore di “A Dio piacendo”, è morto a 92 anni nella notte tra lunedì 4 e martedì 5 dicembre nella sua casa di Neuilly. L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla figlia Héloise. Soprannominato Jean d’O, d’Ormesson, il cui nome completo era Jean Bruno Wladimir François-de-Paule Le Fèvre, conte d’Ormesson, nato a Parigi il 16 giugno 1925, è stato uno scrittore di fama internazionale nel campo della narrativa, della saggistica e del giornalismo. Membro di vari gabinetti ministeriali, dal 1974 al 1977 Jean d’Ormesson è stato direttore del quotidiano nazionale francese Le Figaro. Grand Officier de la Légion d’Honneur, nel 1973 fu eletto membro più giovane di sempre dell’Académie Française. Nel 2015 la sua opera è entrata nella Bibliothèque de la Pléiade, la prestigiosa collana edita da Gallimard. Autore di bestseller amati dal pubblico e apprezzati dalla critica, d’Ormesson fin dalla giovinezza aveva nutrito una passione sviscerata per l’Italia
“una seconda patria, il Paese più bello del mondo”
e in particolare per Venezia dove aveva anche abitato per lunghi periodi.
Aristocratico per nascita e conservatore in politica, figlio di André d’Ormesson, ambasciatore di Francia, nel periodo della giovinezza Jean trascorse vari anni in Baviera, Romania e Brasile. Fino alla vendita del maniero, le sue vacanze si svolsero essenzialmente nel castello di Saint-Fargeau che farà da sfondo al suo romanzo “A Dio piacendo”.
Dopo le classi preparatorie al Liceo Henri IV di Parigi, d’Ormesson entrò all’École Normale Supérieure, e alla conclusione del ciclo conseguì l’agrégation de philosophie (particolare qualifica di professore universitario o di liceo). Nel 1950 diventò Segretario generale del Consiglio Internazionale della filosofia e delle scienze umane dell’UNESCO, diventandone il presidente nel settembre 1992. Dal 1952 al 1971 fu vice caporedattore della rivista Diogène, della quale, nel 1971, diventò membro del comitato di redazione e in seguito caporedattore. Eletto alla Académie Française il 18 ottobre 1973, il suo ingresso sotto la Coupole rappresenta un record rimasto finora imbattuto, giacché l’autore venne chiamato a far parte degli Immortali a soli 48 anni. Grazie al suo sostegno e ai suoi sforzi nel 1980 la scrittrice Marguerite Yourcenar entrò a far parte della prestigiosa Accademia, prima donna a essere accolta tra gli Immortali della Francia.
La prima biografia sulla sua vita, scritta da Arnaud Ramsay, “Jean d’Ormesson o l’eleganza della felicità”, venne pubblicata in Francia nel 2009.
Nel 2014 Jean d’O è stato insignito dall’allora presidente della Repubblica francese Francois Hollande, del titolo di Grand Officier de la Légion d’Honneur.
Come autore, D’Ormesson aveva conquistato la fama con il romanzo “La gloria dell’Impero” (1971), che aveva ottenuto il Grand Prix du Roman de l’Académie Française. Nel 1974 d’Ormesson aveva pubblicato un altro romanzo di grande successo, “A Dio piacendo” (Rizzoli, 1975, riedito da BEAT nel 2016). Traendo ispirazione dalle esperienze della sua famiglia di origine, d’Ormesson aveva ripercorso con uno stilo ricercato e raffinato, i grandi mutamenti del Secolo breve. Gli ultimi scritti: “La conversazione” (2013), “Un giorno me ne andrò senza aver detto tutto” (2014), “Che cosa strana è il mondo” (2015) e “Il mio canto di speranza” (2015), tutti pubblicati in Italia dalle Edizioni Clichy di Firenze, sono stati in Francia autentici casi editoriali.
Nel lungo racconto autobiografico “Malgrado tutto, direi che questa vita è stata bella” (Neri Pozza 2017), Jean d’O in un serrato, folle e avvincente dialogo con se stesso ripercorre le tappe salienti della sua esistenza, iniziata tra la fine della I Guerra Mondiale e la grande crisi. Con una prosa ironica, ammiccante e fantasiosa, l’autore si svela al lettore attraverso un resoconto autentico e appassionante della sua vita. Un resoconto in cui ricordi, rimpianti e sogni mai realizzati di un grande scrittore si fondono insieme senza nostalgia né patetismi, per offrire il ritratto a tutto tondo di un secolo e di un’intera nazione. Un intero volume dedicato ai ricordi
“perché ho sentito il dovere di lasciare traccia di cose che altrimenti svaniranno e di testimoniare la mia ammirazione e la mia riconoscenza alle molte persone che hanno contato per me sul piano affettivo come su quello intellettuale - aveva dichiarato l’Immortale di Francia durante una delle sue ultime interviste - (...) nonostante la mia età, la cosa che più mi interessa è l’avvenire, per me assai più importante del passato”.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Addio a Jean d’Ormesson, autore di fama internazionale
Lascia il tuo commento