Le stragi, le BR, il divorzio, il compromesso storico. L’anno che cambiò l’Italia
- Autore: Pino Casamassima
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Baldini+Castoldi
- Anno di pubblicazione: 2023
Prima che i calendari della globalizzazione ci costringessero a un corollario di giorni appiattiti su sorveglianza, distrazione di massa, e punizione, si sono alternati, senza dubbio, anni più densi.
Anni benedetti/maledetti dal dio della storia, affollati di accadimenti degni di traccia, anni dove poteva succedere - ed è successo - di tutto. Per riferirci ai fervidi Sessanta-Settanta del Novecento, il 1968 è stato fra questi; prova generale di gioia e rivoluzione, zingari ancora felici, piazze affollate di innocenza & libertà.
Il 1977 ne ha rappresentato il contraltare austero (a tratti funereo); l’innocenza illividita in stereotipie di rivolta (Gaber, Quando è moda è moda; Lolli, Disoccupate le strade dai sogni) e il libertarismo sfumato in autoreferenza e disillusione.
Ma attenti a non correre troppo, tirare subito le somme: Sessantotto e Settantasette restano comunque le cifre temporali più fascinose degli anni ribelli del secolo breve, alfa e omega di un lungo Sessantotto striminzito spesso a senso unico interpretativo (anni di piombo) sorvolando a piè pari sulle istanze raggiunte sul piano dei diritti civili, e su quello del fervore culturale inspessito proprio dall’impegno politico.
Il 1974 sarebbe da ascrivere come anno mediano, erede (per così dire) dell’utopismo civile del ’68, e prodromo delle parziali derive susseguenti. Bene ha fatto dunque, Pino Casamassima ad assegnargli portata determinante per il dopo italiano (e non solo). Lo ha fatto attraverso un muscoloso volume monografico - 1974. Le stragi, le BR, il divorzio, il compromesso storico. L’anno che cambiò l’Italia (Baldini + Castoldi, 2023) - che proprio a partire dalla mole (763 pagine) si connota di valenze imprescindibili.
In altre parole, 1974 è un libro che dice la sua sugli anni Settanta e la dice benissimo, segnalandosi di conseguenza come saggio da leggere (con sorprendente piacere) e tenere a portata di mano per consulti ulteriori.
Si diceva degli anni affollati che c’erano e che da qualche decennio in qua non ci sono più. Anche il 1974 è stato a suo modo un anno “senza fiato”. Cioè un anno topico degli anni Settanta. Un anno di eco del passato e folto di anticipi belli e brutti di futuro. In rapida carrellata il calendario degli eventi di quell’anno annovera stragi (“più o meno di stato” , Claudio Lolli), legge sul divorzio, rapimenti, BR, austerity, scandali politici, tentazioni golpiste all’italiana (il golpe bianco di Edgardo Sogno e quello fascistoide di Junio Valerio Borghese), e quelle declinate alla greca e alla sudamericana, in Cile da Pinochet (col beneplacito della CIA).
E fra bombe che esplodono e treni che saltano (Italicus), il 1974 è stato ancora l’anno degli inciuci compromissori (leggi “compromesso storico”) di DC e PCI, dell’arresto politicamente emblematico del capo del Sid, della destituzione di Nixon causa scandalo Watergate.
A pagina 45 del volume, Casamassima sintetizza ulteriormente i chiaroscuri lati (socio-politici- culturali) del Settantaquattro, fisiognomica italiana (e mondiale) dell’intero decennio:
In questo guazzabuglio, comunque, una vera rivoluzione culturale in atto. Un tempo segnato da una nuova estetica che costringeva a confrontarsi con l’etica della politica fra le stragi, la lotta armata, ma pure il pacifismo e l’ecologismo, la sovversione, il neofascismo e l’eversione, il cattocomunismo e il liberismo, il femminismo, i preti operai, gli psichiatri dell’anti psichiatria, i nuovi filosofi francesi e italiano, gli studenti lavoratori, i duri dell’Autonomia. Tante ‘espressioni’ socio-politiche intercettate da più forme d’arte, dal cinema alla musica.
Il lungo capitolo dedicato alla strage di Piazza Loggia, a Brescia (Capitolo 16, “Piazza Loggia”) costituisce quasi un saggio nel saggio (più di 300 pagine, da pagina 338 a pagina 652), enucleando con minuzia, antefatti e risvolti, detto e non-detto, protagonisti e comparse, e l’iter giudiziario (articolato, come sempre in Italia) di una delle stragi più gravi (8 morti e 102 feriti) degli anni di piombo e tritolo di matrice neofascista. Un capitolo teso e solido, epitone di un saggio autorevole che lo è altrettanto. Si scrive in questi casi, un saggio che si legge come un romanzo.
La corposa bibliografia di Pino Casamassima sugli anni Settanta garantisce contenuti esatti ed equidistanza interpretativa. 1974 possiede entrambe le doti: un libro da non perdere.
1974. Le stragi, le BR, il divorzio, il compromesso storico. L'anno che cambiò l'Italia
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