Il 22 dicembre 1943 moriva la scrittrice Beatrix Potter. A 80 anni dalla morte, ricordiamo un incontro speciale che ebbe con un futuro scrittore di libri per bambini ancora bambino, del quale era un vero proprio idolo letterario: Roald Dahl.
Sono gli anni venti del ’900: un bambino di 6 anni percorre la strada in salita che porta a un cottage nel Distretto dei Laghi. A dispetto delle apparenze, non è una casa comune. E, anche a distanza di tempo, possiamo solo immaginare l’emozione di chi sta per incontrare il suo mito letterario. Il piccolo lettore precoce è niente meno che Roald Dahl, futuro autore di Matilde, Il grande gigante gentile, Le streghe, La fabbrica di cioccolato (in Italia tutti editi da Salani). Quando sale per la collina nel verde della campagna inglese è solo un ammiratore appassionato con un obiettivo: parlare a Beatrix Potter di cui ha letto tutti i libri.
L’incontro tra Beatrix Potter e Roald Dahl diventa un film per Sky
L’incontro tra Beatrix Potter e Roald Dahl è di quelli che cambiano una vita. Fa un certo effetto immaginare che due dei più grandi scrittori inglesi di tutti i tempi si siano sfiorati, tanto che questa storia ha generato nel 2020 un film per Sky dal titolo Roald & Beatrix: The tail of the curious Mouse (Roald & Beatrix: La coda del topo curioso). La pellicola viene periodicamente ritrasmessa in vista delle feste e sembra perfetta per l’anniversario degli 80 anni dalla scomparsa della mamma di Peter coniglio.
L’incontro tra Beatrix Potter e Roald Dahl: come andarono le cose davvero
A inizio secolo, in assenza dei social media, un ragazzino desideroso di incontrare uno scrittore doveva intraprendere una vera e propria impresa. Il giovanissimo Roald Dahl è reduce da un periodo triste, in seguito al grave lutto che ha colpito la famiglia per la morte della sorella. Le favole, dirà poi da adulto, lo hanno salvato.
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Vuole incontrare la scrittrice preferita: chiede il permesso alla madre e lo ottiene. Viaggiano dal Galles al Distretto dei Laghi. Una volta arrivato, Dahl riconosce la campagna e il cottage: li ha ammirati tante volte nei disegni de La papera Jemima, recente capolavoro del suo idolo. E non ha dubbi sull’identità della donna che lo accoglie in giardino. La guarda ammirato. Probabilmente intimidito. Lei gli chiede che cosa vuole. Lui risponde che è venuto per vedere Beatrix Potter.
Secondo quanto riferisce lo stesso autore avanti negli anni, la scrittrice risponde Bene, ora l’hai vista perciò vattene. La pellicola ricama su un evento che in sé non ha niente di rilevante, come riferito dallo stesso Dahl poco prima della morte all’amico Brough Girling durante una cena. Eppure tutti quelli che sanno cosa significa amare profondamente uno scrittore e i suoi libri possono comprendere la portata dell’impresa.
L’ammirazione di Dahl per Beatrix Potter
Il tono brusco e il fare sbrigativo della padrona di casa fanno parte del personaggio. Mrs Potter è già affetta dai problemi di vista che le impediranno di disegnare e forse attraversa un crisi creativa. Il suo nervosismo è giustificato: probabilmente deve affrontare quotidiane incursioni di ammiratori nel suo giardino. Niente che deluda il giovane fan.
L’ammirazione resta incondizionata e diventa fonte di ispirazione, testimoniata durante tutta la sua fortunata carriera: una volta Dahl disse al suo agente che non avrebbe raccontato storie di animali protagonisti perché Potter lo aveva già fatto così bene. E in James e la pesca gigante (Salani, 2008, tradotto da Mariarosa Giardina Zannini) sceglie gli insetti, perché è una parte del regno animale che lei non ha trattato. È bello pensare che i capolavori che ha regalato a tutto il mondo derivino anche un po’ da quel pomeriggio nella campagna inglese e dall’incontro che agli occhi di un bambino deve essere sembrato favoloso.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La vera storia dell’incontro tra Beatrix Potter e Roald Dahl bambino
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