Helen Beatrix Potter, assieme al fratello Walter Bertram, molto prima di diventare una famosa scrittrice e illustratrice di albi per ragazzi, realizzava biglietti natalizi. Rigorosamente dipinti a mano, venivano venduti per racimolare denaro. Si tratta del suo primo tentativo imprenditoriale e da solo basterebbe a motivarne il ricordo nel periodo natalizio e a pochi giorni di distanza dall’anniversario della morte, avvenuta il 22 dicembre. Ma c’è molto di più nella vita di questa artista che avviò una battaglia, silenziosa ma continua, contro le regole di epoca vittoriana. Le norme di condotta erano molte, specie quelle che vincolavano la vita delle donne. Beatrix le sovverte tutte, nessuna esclusa: per questo è ad oggi un esempio di resilienza al femminile, oltre che una fervente ambientalista ante litteram.
Le favole di Beatrix Potter
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Per ricordare l’autrice, naturalmente, ci sono le sue magnifiche favole: Il sarto di Gloucester. Fiaba di Natale (ed. da Interlinea nel 2021 e finalista al Premio Andersen 2016 nella categoria “Libro mai premiato”) è quella più a tema per il periodo. Ma ci sono, per citare solo alcuni titoli, Le avventure di Peter Coniglio (Mondadori, 2018) o Le storie di Beatrix Potter (ed. Pulce, 2021)
Peter coniglio è l’antesignano e il rappresentante di una nutrita famiglia di animali: anatre, topini, scoiattoli, gatti, rane hanno fatto felici generazioni di bambini. Illustrazioni ricercate e testi raffinatissimi ne narrano le vicende in un delicato trascolorare tra realtà e fantasia, ma nascondono un volontà di ferro e una perseveranza difficilmente eguagliata, oltre a una cura e a un’attenzione per il mondo naturalistico che non abbandonò mai Beatrix Potter.
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Colta, conosce francese, tedesco e latino, fin da giovanissima si applica allo studio naturalistico. I Potter sono una famiglia agiata e l’educazione dei figli viene affidata a governanti e precettori che assecondano le inclinazioni dei ragazzi. Famosi sono gli esperimenti di Beatrix in campo micologico e le teorie che non trovano spazio presso la Linnean Society di Londra. Sottovalutate, perché formulate da una donna. Tanto che per esporle Beatrix deve ricorrere all’aiuto e alla voce di un altro studioso, George Edward Massee che, colpito dalle sue intuizioni, presenta la sua ricerca a un pubblico di studiosi indifferenti. La Linnean Society dovrà ricredersi e 100 anni dopo, nel 1997, porgerà le sue scuse a questa donna straordinaria e a tutte quelle figure femminili la cui carriera nel mondo della scienza era stata stroncata dal pregiudizio.
Beatrix Potter: la prima self publisher
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È a quel punto che probabilmente Peter e gli altri, nati per animare la corrispondenza diretta ai figli di una delle governanti di Beatrix, rivelano il loro potenziale. E la passione per la natura, come la straordinaria abilità nel disegno, trovano il modo di esprimersi.
Beatrix Potter riscrive e presenta le sue opere al mondo editoriale. Vuole pubblicare e non si arrende, neppure questa volta, di fronte alle lettere di rifiuto. Stampa a sue spese una quantità ridotta di libri: solo 250 copie, in bianco e nero per ridurre i costi, andate subito a ruba. Il successo convince un editore: Frederick Warne & co comprende le potenzialità del mercato della letteratura per bambini.
E nascono i libricini noti in tutto il mondo, assieme alle basi di un impero che oggi conta oggettistica, tour culturali e folle di ammiratori. Il film Miss Potter con Renée Zellweger ne racconta la vita e un libro, Miss Charity di Marie-Aude Murail (ed. Giunti nel 2019, tradotto da Federica Angelini), ne ripercorre aspirazioni e lotte. Ma sono i suoi piccoli capolavori a mantenere viva la magia, perché così adatti al Natale e insieme capaci di superare il tempo come tutte le grandi favole che non conoscono età.
L’indipendenza economica di Beatrix Potter
Il successo all’epoca ha il sapore dell’indipendenza economica. Con i soli proventi dei diritti delle prime opere l’autrice può affrancarsi definitivamente dagli obblighi sociali e acquistare Hill Top, la tenuta nel Lake District che diventa la sua dimora.
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Qui aveva trascorso le vacanze in estate e qui si stabilisce dopo la morte del marito mancato, Norman, morto a pochi giorni dal matrimonio. Qui ritrova la serenità per comporre e un nuovo amore, l’avvocato William Heelis, che le consiglia numerosi acquisti vantaggiosi, facendo di lei la più importante proprietaria terriera della zona. Al suo fianco Beatrix Potter trova la forza di superare le avversioni della famiglia contro un matrimonio giudicato socialmente inadatto. È l’ultimo baluardo da infrangere e le concede anni di serenità domestica e di fruttuosa gestione della tenuta (raccontata nel libro Nell’Inghilterra di Beatrix Potter. Un viaggio nell’incanto del Lake District di Oriana Danieli, pubblicato nel 2020 da De Ferrari).
Hill Top: una riserva naturalistica nel cuore dell’Inghilterra
Hill Top con il tempo cresce e l’aggiunta di proprietà confinanti permette la realizzazione di una delle più vaste tenute della zona, sottraendo questo angolo suggestivo dell’Inghilterra a lottizzazioni e speculazioni edilizie. E preservandolo intatto fino ad oggi. Alla sua morte, Beatrix lo donò al National Trust e oggi è parte integrante dell’area protetta del Lake District National Park. La casa, invece, è un delizioso museo che ricorda lo spirito pratico di chi lo abitò e la fantasia indomabile dei suoi piccoli animali. Beatrix è riuscita nell’intento di assicurare una casa sicura e duratura a Peter coniglio e alla sua vasta discendenza.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Beatrix Potter: dai disegni sui biglietti natalizi al successo con i libri per bambini
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