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Cercami: testo e analisi della poesia di Mila Kačič sull’amore perduto

“Cercami” è un celebre componimento della poetessa e attrice slovena Mila Kačič che descrive la forza dell'amore anche quando lontano, perduto. Scopriamo testo e analisi della poesia.

Alice Figini
Alice Figini Pubblicato il 09-02-2022
Cercami: testo e analisi della poesia di Mila Kačič sull'amore perduto

Cercami è un celebre componimento della poetessa e attrice slovena Mila Kačič, contenuto nella raccolta antologica Sapore d’amaro (1987).
Potente nella descrizione e melodiosa come una canzone, la poesia di Kačič parla dei temi primari della vita: l’amore e il dolore, la nostalgia e la speranza, riflettendoli in un linguaggio unico dalla forte espressività.

La poetica di Mila Kačič si caratterizza per una profonda sensibilità unita a un temperamento deciso che traspare in ogni suo verso. Le sue parole sono cariche di spontaneità e freschezza, non si servono di espressioni ermetiche o virtuosismi, tuttavia riescono a sublimare appieno la verità dell’esistenza.
Per Kačič, nota attrice slovena, la poesia era una maniera per mostrare il lato meno vincente di sé, prendersi cura delle proprie ferite ed elevare le proprie sconfitte. Le sue opere ci rivelano il vissuto interiore di una donna preda di forte passioni, intense malinconie e profonde lacerazioni, che attraverso la parola scritta seppe trasfigurare il suo modo di sentire l’esistenza.

Cercami è una delle poesie più note di Mila Kačič, un componimento melodioso e struggente che risuona come un canto dell’amore perduto.
Scopriamo testo e analisi della poesia.

Cercami di Mila Kačič: testo

Nei giorni di solitudine
cercami tra le cose
che si possono dare per amore.

Nel volo primaverile degli uccelli,
nelle nubi e nel tramonto
sanguigno,
mentre si fonde con il sole.
Nei falò estivi,
tremolanti,
quando li inghiotte il buio del cielo.
Nella furia dei venti,
intrecciati tra loro
e nei rami degli alberi,
mani che abbracciano.
In tutto mi trovi.

Quando t’immergi nell’acqua,
cercami nell’onda
e m’insinuerò tra le tue gambe.
La conchiglia
che si è attaccata allo scoglio
e non lo lascia più
sono io.

Cercami nel fruscio delle erbe
che il vento piega
e gli si abbandonano estatiche,
mi trovi nelle radici
che invadono il cuore della terra.

In tutte le cose
che si possono dare per amore
e per amore prendono,
cercami.
Dovunque sono io,
è il mio amore.

Cercami di Mila Kačič: analisi e commento

Il componimento in versi liberi di Mila Kačič è un canto all’amore perduto. La poetessa slovena trasfigura il sentimento dell’amore in termini spirituali, facendone una forza che governa la natura e il mondo.
“Coloro che abbiamo amato e perduto non sono più dove erano, ma sono ovunque noi siamo”, recita una celebre frase di Sant’Agostino. La poesia di Kačič riflette appieno questa verità mostrandoci la forza del vero amore, che in fondo è destinato a non andarsene mai e ad accompagnare ogni nostro passo.
L’invito implicito nella poesia è anche a prestare attenzione all’amore che è presente nella vita quotidiana, a dare spazio e significato a quell’amore gratuito e disinteressato che spesso tendiamo ad ignorare.

L’amore perduto narrato da Kačič diventa spirito, forza naturale e si confonde nella dolcezza delle onde, nel fruscio del vento, nel colore del cielo al tramonto. La poetessa ci narra l’intensità di un sentimento onnicomprensivo, totale, che rappresenta la forza stessa della vita e, proprio per questo, è destinato a non morire mai.

La chiusa degli ultimi versi è uno dei motivi più celebri della poesia:

Dovunque sono io,
è il mio amore.

Mila Kačič in due soli versi descrive l’amore che è essenza, parte profonda dello spirito umano. Quel sentimento totale non è mai destinato ad abbandonarci, vive con noi e di riflesso si dona agli altri.

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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Cercami: testo e analisi della poesia di Mila Kačič sull’amore perduto

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