Viva la Franca. Il secolo lieve della Signorina Snob di Aldo Dalla Vecchia

Ironica, colta, divertente, la Signorina Snob ci ha lasciato da poco dopo aver soffiato le sue cento candeline, un vuoto incolmabile! In questo suo saggio, Aldo Dalla Vecchia, giornalista e autore televisivo, rende omaggio alla grandissima Franca Valeri, La Franca come volle chiamarla Arbasino, ripercorrendo la sua vita artistica, il teatro, la radio, la televisione, il cinema, i libri e il suo profondo amore per la lirica.

Nel libro, intitolato Viva la Franca. Il secolo lieve della Signorina Snob , edito da Graphe.it Edizioni, si racconta di Franca Maria Norsa, in arte Valeri come il poeta francese Paul Valery che amava tanto, della Milano della sua infanzia e di quando suo padre, ingegnere alla Breda, la portava alla Scala fin da piccola. Franca scriverà nelle note alla sua biografia che ai tempi non comprendeva la lirica, ma la magia del teatro le risultò essere irresistibile. Un viaggio nell’arte scritto con devozione e affetto per una donna intelligente ed erudita alla soglia dei suoi cento anni, dei suoi numerosi interessi che, come sottolinea l’autore, sono stati generati dalla sua scrittura, raffinata e sottile, con la quale ha creato personaggi femminili memorabili, Cesira, la signora Cecioni, ecc. Un vero talento che pochi possiedono.

La vita della nostra indimenticabile artista è stata attraversata dalle drammaticità del Novecento. Di famiglia ebrea costretta a nascondersi e girare con documenti falsi, ha assistito alla ripresa economica nel dopoguerra e al boom economico, alle stragi terroristiche che insanguinarono il nostro Paese e alla fine della prima Repubblica. Nelle sue scritture riporta con affetto, scrive Dalla Vecchia, i ricordi della sua casa in Via della Spiga e le letture da bambina in francese dei libri della ricca biblioteca del padre; l’inglese lo imparò ascoltando Radio Londra. L’entrata in vigore delle leggi razziali costrinse il padre insieme al fratello a rifugiarsi in Svizzera per sfuggire alle persecuzioni.

Gli anni post bellici furono creativi, pieni di idee: il suo esordio, giovanissima, nello spettacolo di Ernesto Calindri e l’avventura parigina del Teatro dei Gobbi, con l’uomo della sua vita Vittorio Caprioli. Rappresentazioni fatti di sketch, battute pungenti e dialoghi veloci. E la radio, nel suo periodo d’oro, con la mitica Signorina snob.

“La Signorina Snob, al di là di essere la prima maschera di successo della Valeri, diviene in breve tempo quello che oggi si definirebbe un prodotto multimediale e un brand.”

Seguì l’inizio delle trasmissioni televisive, quando la tv aveva i suoi intenti educativi e fini culturali, scrive Dalla Vecchia, con Vittorio Caprioli e il regista Antonello Falqui, divenendo negli anni a venire attrice indispensabile nei varietà del sabato sera, atteso in tutte le famiglie, come gli sceneggiati della domenica di Anton Giulio Majano. Una donna che non ha mai sgomitato, perché per lei la comicità non era un dono di natura ma un lavoro di intelligenza. E cosa dire del cinema? Ha lavorato con tutti i più grandi attori da Gassman a Totò e per il quale la Valeri ha firmato sceneggiature importanti insieme a Flaiano, Fellini. Per i miei ricordi basterebbe citare il film Il segno di Venere, con la Loren, De Sica, Raf Vallone, del quale la nostra Franca ha scritto i dialoghi. E in coppia con l’indimenticabile Alberto Sordi ne Il Vedovo, con l’ormai famoso Cretinetti.

“E poi arriva Il vedovo, 1959, di Dino Risi, uno dei vertici della commedia all’italiana, scritto e diretto e recitato benissimo, capolavoro dell’umorismo nero, e probabilmente il più alto della coppia professionale Franca Valeri – Alberto Sordi ...”

Tanto cinema ancora negli anni a seguire fino a quando decise di non farne più parte perché raccontava più nulla. La maleducazione è arrivata molto in alto.

Una donna fuori dal comune, straordinaria, un’artista anticonformista che rimpiangeremo per la sua verve satirica, accurata ed elegante. Viva la Franca è un prezioso pamphlet ricco di citazioni, ricordi e costume di una Italia che non c’è più, una deliziosa lettura per chi ha vissuto quegli anni e fondamentale per chi voglia conoscere e saperne di più di una signora perbene.